Autore Topic: Il mercato del videogioco tra passato e futuro  (Letto 84318 volte)

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Offline Account_191220

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Il mercato del videogioco tra passato e futuro
« il: 06 Feb 2015, 13:46 »
Io non parlo in termini migliore/peggiore, parlo in termini di grammatica. Il videogioco moderno nei primi quindici minuti ti prende sulle ginocchia, ti accarezza la testa e poi ti dà la pappa, a bocconi piccoli sennò ti affoghi.

Majora nei primi quindici minuti ti trasforma in una pianta emo che fa la trottola con la disperazione negli occhi.
Non sono d'accordo. Prendi un gioco come Rogue Legacy. Cominci e sono schiaffi...o Dark Souls...di esempi ce ne sono anche nel mercato attuale.

Offline Josh Gabriel

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Re: Il mercato del videogioco tra passato e futuro
« Risposta #1 il: 06 Feb 2015, 14:09 »
Infatti uno è un indie (sempre slegati dalle regole dei titoli classici retail) e l altro è il gioco che più è stato circondato da un aurea di gioco per hardcore, difficilissimo ecc dai giocatori ormai abituati alla roba di oggi, quando invece è (appunto) solo un ritorno alla vecchia maniera di fare videogame. Non proprio gli esempi migliori per difendere la tua tesi. Trovo inoltre inutile prendere il nome a caso per difendere la propria argomentazione, perché è chiaro che le eccezioni ci sono sempre, ma in generale mi sembra palese che oggi si abbia a che fare con roba più commercialotta, semplice, guidata, facile, molto più che in passato.

Offline Scorreggione

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Re: Il mercato del videogioco tra passato e futuro
« Risposta #2 il: 06 Feb 2015, 14:11 »
In che senso è "più commerciale"?
In passato c'era molta meno scelta e c'erano molti più cloni. Parlo del periodo 85/92...poi la cosa è andata migliorando. Ma siamo pesantemente OT, spostiamoci in Theroy nel caso.


Piu' commerciale nel senso piu' fruibile a tutti, in primis ai casual. Oggi il vg è un fenomeno di massa, sputtanato, giocato anche da cani e porci. Prima era una roba piu' di nicchia.
E secondo me ci sono molti piu' cloni oggi che ieri. Basta vedere solo quanti sparatutto ci sono e con quale frequenza escono. Un genere assente o quasi proprio nel periodo che hai detto tu, almeno su console.
Così come gli open world/sandbox/free roaming. Ormai la tendenza, la via, è quella.
Oggi guarda caso ci sono meno Platform e picchiaduro, genere di riferimento tra gli anni 80/90.
Ora trovo migliore il fatto che non ci sono piu' blocchi territoriali, anzi, siamo noi i primi ad avere i giochi, non c'è da attendere piu' secoli rispetto a usa e jap. Trovo meglio pure il fatto che i canali di compravendita, grazie ad internet soprattutto, sono piu' diffusi ed uno riesce a reperire tutto, subito, legalmente parlando.
Considera poi che anche i gusti personali si evolvono, in base anche all'esperienza che si accumula, alla crescita, si hanno stimoli diversi, serie che piacevano prima ora manco gratis e viceversa.
Nel 90 per dire, era difficile trovare un Platform che non mi piacesse, su snes. Idem un jrpg.
Adesso è arduo trovarne uno che mi piace.
"Non è stupido avere un'opinione, è stupido convincersi sia per forza giusta quando la possibilità che sia sbagliata, soprattutto quando tratta argomenti di cui non siamo competenti, è molto alta." (cit.)

Offline Scorreggione

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Re: Il mercato del videogioco tra passato e futuro
« Risposta #3 il: 06 Feb 2015, 14:14 »
Infatti uno è un indie (sempre slegati dalle regole dei titoli classici retail) e l altro è il gioco che più è stato circondato da un aurea di gioco per hardcore, difficilissimo ecc dai giocatori ormai abituati alla roba di oggi, quando invece è (appunto) solo un ritorno alla vecchia maniera di fare videogame. Non proprio gli esempi migliori per difendere la tua tesi. Trovo inoltre inutile prendere il nome a caso per difendere la propria argomentazione, perché è chiaro che le eccezioni ci sono sempre, ma in generale mi sembra palese che oggi si abbia a che fare con roba più commercialotta, semplice, guidata, facile, molto più che in passato.

Infatti... Oggi i giochi tosti senza poter scegliere il livello di difficoltà si contano sulle dita di una mano. Prima erano piu' frequenti, non c'erano manco i tutorial, c'erano i continue limitati, insomma se sbagliavi pagavi dazio ed eri fregato. Così come se non risolvevi un enigma, ti attaccavi.
Oggi, livelli di difficoltà personalizzabili, di base tarati verso il basso, continue spariti, se va male, si ricarica il salvataggio, se ci si blocca, c'è youtube col walktrough. Difficile che oggi uno si sudi la pagnotta.
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Offline Account_191220

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Re: Il mercato del videogioco tra passato e futuro
« Risposta #4 il: 06 Feb 2015, 14:41 »
Ma negli anni 80/90 secondo voi i giochi erano tutti originali e difficili?
Ma avete idee di quanti cloni reskinnati uscissero all'epoca? Di quanta traglia c'era sugli scaffali?
Voi vivete della cronaca di quei tempi che a noi ha portato solo i titoli meritevoli di essere ricordati ma ma 100% di sciorda all'epoca era probabilmente più elevata di ora.
E che metro di giudizio usate per selezionare i giochi che vanno bene e quali non vanno bene per suffragare la vostra tesi? L'unico metro di paragone sono i giochi usciti in questo periodo o generazione e si, ora come ora c'è molta più scelta e la qualità è orientata molto più verso l'alto e i costi molto più verso il basso.
E poi, scusate, ma da quando la possibilità di scegliere il livello di difficoltà è un difetto?
Mi tocco per vedere se ci sono...

Offline Scorreggione

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Re: Il mercato del videogioco tra passato e futuro
« Risposta #5 il: 06 Feb 2015, 14:53 »
Tutti no, ma una buona parte si. Prima era piu' frequente l'effetto wow, oggi è svanito del tutto.
Si cerca l'innovazione in ogni dove ma, almeno per quanto mi riguarda, non è sempre sinonimo di qualità (anzi, quasi mai)
Io preferisco una meccanica collaudata anche se vetusta, ad una inedita ma sperimentale.
I cloni reskinnati sono maggiori oggi, basta vedere quante collection, remake, remastered, conversioni ci sono... Prima di tutto questo cosa c'era? Se passavi dal snes alla psx il cambio era radicale. Se passi da ps3 a ps4 il cambio almeno fino ad ora, è marginale.
La possibilità di scegliere il livello di difficoltà non è un difetto ma è un modo per far giocare tutti, per avvicinare piu' gente possibile al prodotto di chi lo crea e così fare piu' soldi.
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Offline Account_191220

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Re: Il mercato del videogioco tra passato e futuro
« Risposta #6 il: 06 Feb 2015, 14:55 »
La possibilità di scegliere il livello di difficoltà non è un difetto ma è un modo per far giocare tutti, per avvicinare piu' gente possibile al prodotto di chi lo crea e così fare piu' soldi.
Questo è un fattore positivo, eh?
Cmq è evidente che non avete idea di come fosse il mercato di 20 o 30 anni fa.
Remake, remastered e collection ORA sono il 5% del mercato a dirla tutta, tra gli 80 e i 90 i cloni mascherati erano l'80% del mercato.
Per quello che c'erano meno giocatori, non perchè fosse più difficile o meno commerciale ma perchè il mercato era immaturo e saturo di porcate.
L'effetto wow c'è anche oggi, guarda gli occhi di un bimbo di 8 anni davanti a Sly Cooper o WiiU Party e poi mi vieni a dire. Siamo noi che siamo invecchiati male, il videogioco non è mai stato così florido, ricco di alternative ed accessibile come ora.
MAI

Offline Scorreggione

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Re: Il mercato del videogioco tra passato e futuro
« Risposta #7 il: 06 Feb 2015, 15:11 »
Guarda che io videogioco dagli inizi degli anni 80, non ho cominciato ieri.  :D
Una certa esperienza l'ho accumulata.
La possibilità di scegliere il livello di difficoltà da impedito a chi gioca bendato è un bene per (quasi) tutti ma è una cosa fatta di proposito per accaparrarsi il maggior numero di utenti/acquirenti.
Prendi per esempio i titoli per neo geo. Il 90% erano difficili e c'erano i continue limitati.
Eri tu che dovevi adattarti non viceversa. Non so se rendo l'idea... Porcate erano la rarità, la maggior parte, titoli validi. In quanti possedevano il neo geo? Ok, le cartucce costavano un rene però oggi di ogni gioco blasonato escono 2/3 limited, segno che i videogiocatori in fondo i soldi li hanno.
L'effetto wow c'è tra i ragazzini ma quello è normale, ma un videogiocatore piu' navigato, oggi come lo sorprendi? Non si stupisce di fronte a nulla...
Io ripeto, se faccio una classifica dei migliori giochi giocati in vita mia, sicuramente posiziono quelli usciti di recente, ma complessivamente preferivo il modo di giocare di prima, dove a dettar legge erano i jap e non gli occidentali.
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Offline Pila87

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Re: Il mercato del videogioco tra passato e futuro
« Risposta #8 il: 06 Feb 2015, 15:16 »
Ovviamente il discorso si può affrontare solo facendo paragoni sensati, tipo giochi console retail di prima e giochi console retail di oggi. Se uno butta sul tavolo Mega Man, Civilization, Super Meat Boy, Daytona e Dark Souls diventa un marasma impossibile.

Per quanto riguarda il mercato home console, mi pare che i giochi di adesso abbiano i loro problemi, così come li avevano quelli vecchi. Era divertente ripetere tutto il gioco da capo perché altrimenti l'avresti finito in due ore? Allora magari sì, era un modo per rendere lungo e difficile il gioco. Adesso è una piaga, i giochi possono offrire sfida in mille modi diversi ed essere lunghi davvero. Tante scelte di design del passato sono superate e difendere i vecchi giochi sempre e comunque è solo un atteggiamento tipico di chi ha nostalgia di quando era giovane e gli piaceva giocare, mentre adesso non ne ha più alcuna voglia.

Anche i "gioconi console" di adesso ovviamente hanno i loro difetti: l'idea che un gioco ad alto budget non debba offrire nessun tipo di sfida è un abominio, detto da me che non sono particolarmente bravo. Farti riuscire in qualcosa era la normalità dei videogiochi, adesso hanno paura di chiedere qualsiasi cosa a quello che torna dall'ufficio e vuole solo rilassarsi, godere e rivendere. Ci sono tanti aspetti di questi giochi che non mi piacciono, però non ha senso fare le barricate.

La discussione comunque finirà così:

Voi vivete della cronaca di quei tempi

Quindi sticazzi. :P

Offline Account_191220

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Re: Il mercato del videogioco tra passato e futuro
« Risposta #9 il: 06 Feb 2015, 15:16 »
Il Neo Geo?
Quello con quanti King of Fighters?
Quello con Thrash Rally o Zed Blade?
 :D
Dai, gran console con titoli che hanno fatto storia ma prenderla ad esempio delle meraviglie del passato... :whistle:

Offline Account_191220

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Re: Il mercato del videogioco tra passato e futuro
« Risposta #10 il: 06 Feb 2015, 15:19 »
Ovviamente il discorso si può affrontare solo facendo paragoni sensati, tipo giochi console retail di prima e giochi console retail di oggi.
E perchè limitarsi scusa?
Il mercato è cresciuto, non è più quello di una volta. Ed è MOLTO MEGLIO oggi di un tempo quando per comprare un joystick per Colecovision ho dovuto girare tutta Genova per non trovarlo e non c'è stato verso.
Ah, che belli i vecchi tempi.
Con traglie indicibili che eri costretto a giocare a prescindere perchè oramai avevi sbagliato gioco in negozio, inculato da recensioni farlocche e negozianti ignoranti.
Proprio i bei vecchi tempi.
 :D
Ora ci sono giochi per tutti, può giocare il nerd oltranzista e mia madre. Ci sono giochi validissimi a qualunque cifra. Ora si può scegliere!
Eddai su.

Offline Turrican3

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Re: Il mercato del videogioco tra passato e futuro
« Risposta #11 il: 06 Feb 2015, 15:21 »
@Kabuto, probabilmente vediamo due realtà diametralmente opposte.

Quello che vedo oggi è un mercato che vive letteralmente solo e soltanto di AAA con cadenza annuale, uno meno ispirato dell'altro, che se non piazza quei 5-6 milioni di copie se va bene il publisher lo bolla come "inferiore alle aspettative", se invece va male si manda tutti a casa e buonanotte.

Certo che c'erano cloni e schifezze pure allora, beninteso. Ma già per il solo fatto di costare un'infinitesima parte rispetto ad oggi, il videogioco (almeno in teoria) poteva permettersi dei rischi che oggi, fondamentalmente, per quel che concerne i titoli retail ad alto budget quasi nessuno vuole più accollarsi*. Ma guarda come ci siamo ridotti, a sfornare i remake di giochi con appena 1-2 anni di vita sul groppone! :-\

E' cambiato tutto, e non tutto è cambiato necessariamente in meglio. Per me, beninteso.

Se non ci fossero gli indie (che però spesso putacaso attingono a piene mani dal passato...) e qualche produttore un filino più illuminato avrei appeso il pad al chiodo da un pezzo, altrochè.

* = poi chiaramente c'è sempre il Dark Souls o il Minecraft di turno, ma sono, appunto, eccezioni
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Offline Scorreggione

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Re: Il mercato del videogioco tra passato e futuro
« Risposta #12 il: 06 Feb 2015, 15:24 »
Il Neo Geo?
Quello con quanti King of Fighters?
Quello con Thrash Rally o Zed Blade?
 :D
Dai, gran console con titoli che hanno fatto storia ma prenderla ad esempio delle meraviglie del passato... :whistle:

Vogliamo ricordare quanti cod e asassin's creed sono usciti negli ultimi anni?
Il Neo Geo era una delle migliori console del passato, su 100 titoli le cagate erano si e no una decina.
Non era certo una console adatta al casual gamer.
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Offline Scorreggione

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Re: Il mercato del videogioco tra passato e futuro
« Risposta #13 il: 06 Feb 2015, 15:28 »
@Kabuto, probabilmente vediamo due realtà diametralmente opposte.

Quello che vedo oggi è un mercato che vive letteralmente solo e soltanto di AAA con cadenza annuale, uno meno ispirato dell'altro, che se non piazza quei 5-6 milioni di copie se va bene il publisher lo bolla come "inferiore alle aspettative", se invece va male si manda tutti a casa e buonanotte.

Certo che c'erano cloni e schifezze pure allora, beninteso. Ma già per il solo fatto di costare un'infinitesima parte rispetto ad oggi, il videogioco (almeno in teoria) poteva permettersi dei rischi che oggi, fondamentalmente, per quel che concerne i titoli retail ad alto budget quasi nessuno vuole più accollarsi*. Ma guarda come ci siamo ridotti, a sfornare i remake di giochi con appena 1-2 anni di vita sul groppone! :-\

E' cambiato tutto, e non tutto è cambiato necessariamente in meglio. Per me, beninteso.

Se non ci fossero gli indie (che però spesso putacaso attingono a piene mani dal passato...) e qualche produttore un filino più illuminato avrei appeso il pad al chiodo da un pezzo, altrochè.

* = poi chiaramente c'è sempre il Dark Souls o il Minecraft di turno, ma sono, appunto, eccezioni

Quoto. La penso pure io così.
"Non è stupido avere un'opinione, è stupido convincersi sia per forza giusta quando la possibilità che sia sbagliata, soprattutto quando tratta argomenti di cui non siamo competenti, è molto alta." (cit.)

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Re: Il mercato del videogioco tra passato e futuro
« Risposta #14 il: 06 Feb 2015, 15:29 »
Boh, voi vedete solo il mercato che volete vedere.
Io su Vita ho solo giochi carini e nessun, come li chiami tu, AAA.
Da dove saranno arrivati?
Su console idem.
Su PC idem, tra Steam e soci una possibilità di scelta mai vista, da Skyrim a Meatboy...dove sono SOLO gli AAA? Perchè volete separare i videogiochi a seconda del budget! Perchè Skyrim si e Meatboy?
Ma state scherzando?
Siete invecchiati malissimo.
 :D