Giocati entrambi a difficile in circa 9 giorni, 5 giorni il secondo con un 40 ore.
Parlerò del due perché il primo pur essendo un ottimo titolo che mi è piaciuto davvero molto, l'ho giocato a troppi anni dall'uscita e resta annichilito nel confronto col secondo; anche se potrebbero essere considerati un unica grande opera come i Kill Bill di Tarantino.
Inizio dicendo che non mi sono mai sentito così RAMBO come in questo gioco, credo sia l’action stealth più galvanizzante di sempre, ho provato delle sensazioni fortissime e la cosa assurda è che queste sensazioni sono come la somma di singole forti emozioni che mi hanno dato alcuni giochi o serie che ho adorato, ma laddove in quelle serie io provassi ogni volta un certo tipo di emozione qui invece sono TUTTE insieme in un unico gioco, cerco di spiegarmi meglio: sono sempre stato fan di Halo per il fatto che avesse una IA evoluta e desse libertà di approccio. Sensazione trovata anche qui.
Ho adorato i primi Splinter Cell per lo stealth e l’uso dell’equipaggiamento, trovato anche qui; tra l’altro cosa condivisa in parte con Halo ora che ci penso.
Ho adorato il primo Mafia (contestualizzando ai tempi) e i Life is Strange per la narrazione adulta, non scontata, e per storie con personaggi “umani” e tematiche trattate in modo attuale. Cosa ritrovata anche qui.
Ho adorato Dead Space, RE2, RE4 e altri titoli per la capacità di farmi sentire in ansia, per la paura, per i brividi e la pelle d’oca quando ti senti braccato. Cosa ritrovata qui (ma qui ancora più bella perché alterna situazioni dove sei estremamente vulnerabile e in svantaggio e altre in cui ti senti un po' Rambo, cioè si difficile ma se ti impegni sovrasti i nemici anche se sei da sola).
Ho adorato Max Payne, perché mi trasportava in una spirale di vendetta e il gameplay era una sfida e un piacere. Sensazione provata anche qui.
Insomma questo titolo unisce il meglio del meglio di tutto quello che mi piace, lo fa senza macchiette ma con persone. Una cura nei dialoghi e nelle tematiche che mi porterà a storcere il naso in altre produzioni (es: adoro Halo ma se Infinite avrà la solita narrazione sarà solo un giocattolo dopo aver giocato TLOU2, ho iniziato Horizon: Zero Down e dopo 20 ora abbandonato perché ha dei personaggi piatti e una narrazione da terza media).
Questo gioco senza A. e tutto ciò che comporta “attivamente” non avrebbe avuto questo impatto.
Vivi l'assoluto ribaltamento di prospettiva, l’umanizzazione del nemico che prima volevi annientare. E quando verso la fine inizi a chiederti se il mostro non sia il personaggio che hai tanto amato nella prima metà di gioco. Un titolo incredibile, un vero e proprio trattato sull’inutilità della vendetta scritto con il linguaggio della violenza. Ce ne fossero giochi così!!! (E poi la caratterizzazione dei personaggi così naturale eppure proprio per questo così importante oggi per il messaggio di disarmante assoluta normalità che rimanda)...
Poi il modo in cui è tutto raccontato, con i flashback (da paura quelli calmi con le zebre, con l'acquario, con il museo; da trafiggere il cuore quelli all'ospedale e
quelli con Joel fino al loro ultimo incontro/conversazione
) che aiuta anche un processo cognitivo che ti fa approfondire l'empatia verso i personaggi e in diversi casi ti porta a rimappare cognitivamente ed emotivamente il loro ruolo in quel pazzo mondo.
La trama l'ho trovata coerente, quello che sto per scrivere in questo caso non è una critica ad essa ma semplici mie preferenze personali:
al primo scontro tra Ellie e Abby sono rimasto sconvolto perché dovevo combattere contro Ellie. La cosa strana è che dopo aver vissuto il punto di vista di Abby iniziavo davvero a percepire Ellie come una "pazza furiosa", ma allo stesso tempo non volevo morisse. Per assurdo se il gioco fosse terminato con la morte di Ellie in quel frangente per me sarebbe stato ancora più capolavoro e coraggioso.
Arrivato al secondo ed ultimo scontro invece la situazione è totalmente ribaltata, non voglio assolutamente che Ellie uccida Abby, non comprendo più l'andare avanti con la vendetta di Ellie che per me oramai è una persona fuori controllo (diamine Abby ti ha risparmiato 2 volte) quando devo premere quei cazzo di tasti per affogare Abby sto davvero male.
Anche in questo caso se il gioco fosse stato un po' più coraggioso (dal mio punto di vista) facendomi davvero uccidere Abby dopo aver empatizzato con lei e imparato ad amarla, mi avrebbe dato ancor più la sensazione della profonda inutilità della vendetta.
Ad ogni modo che pena: pena per una Abby irriconoscibile e stanca, ma in pace con se stessa oramai (di fatto si è creata una nuova famiglia) e che pena per Ellie che a causa del suo malessere mentale ha invece perso la sua nuova famiglia (e poi resta mutilata, una metafora della sua anima mutilata).
Insomma per me TLOUII rientra di diritto nei titoli migliori di sempre, un gameplay solido che non innova, ma dove innova è la capacità di raccontare una storia. Per me entra a pieno titolo nei migliori titoli post 2000, si unisce a roba come Max Payne, Mafia, Halo, Metroid Prime, Half-Life 2, Ico, Shadow of The Colossus, Bioshock, Super Mario Galaxy, e altri.
Tra l'altro lo accosto molto ai Life is Strange proprio per la sua peculiarità di farti legare con i personaggi, anche se qui gli accadimenti te li fai andare bene per come li ha pensati lo sviluppatore.
Ho Death Stranding fermo a 25 ore per colpa di TLOUII, tra l'altro a breve inizio una seconda run per ri-vivere tutto alla luce della consapevolezza maturata.
*Piccola nota tecnica: tutto gira a 30fps su un hw del 2013 e si mangia (come opera a 360 gradi) qualsiasi roba 4k/140fps/ray tracing/140hz di stocazzo. La grandezza di un gioco si misura da cosa rappresenta e da cosa ti permette di vivere e agire e non dai numeri.