Non avevo ancora elaborato.
In generale, mi ritrovo in quanto scritto nei vari post di Kabuto.
Il film è mediocre innanzitutto da un punto di vista puramente filmico: il ritmo è mal bilanciato e ci si trova davanti a lunghe sequenze di guerra urbana, probabilmente realistiche ma con scarso mordente, alternate alle (minoritarie) sequenze di vita "da civile" che falliscono nel creare qualunque tipo di empatia con i personaggi.
Il problema maggiore per me è questo, i personaggi sono monocromatici, i dialoghi banali e mal scritti.
A questo si aggiunge che il "messaggio" è, per me, deteriore: la guerra in Iraq è giusta poiché dovevamo pur difenderci da queste bestie che hanno causato l'11 settembre.
In questo senso, visto che la guerra in Iraq è una ferita recente, come film di propaganda mi pare che abbia un peso piuttosto diverso da quello di un "Hero".
Quindi sì, è un film "brutto perché brutto", e inoltre mi riesce difficile passare sopra l'aspetto ideologico orrendo.
E sono doppiamente deluso perchè il Clint regista mi piace molto (trovo ottimi molti dei suoi film: Mystic River, Gli spietati, Million Dollar Baby, Gran Torino) e mi aspettavo un approccio più intelligente da parte sua. Cioè un approccio più sfumato, meno manicheo, in cui si lascia libertà allo spettatore di farsi un'opinione sull'accaduto e, magari, una condanna più marcata verso l'orrore della guerra.
Mi sembra che il regista voglia dirci che, sì, la guerra è sempre brutta ma, mai come in questo caso, un male necessario. E che il bene ed il male, nello specifico, sono perfettamente separati.