Dunque, cosa intendo io per Gameplay (di qualità)… per me un gameplay è di qualità quando è "solido", ovvero deve seguire questi principi:
1) immediatezza nella comprensione dei controlli da parte dell'utente
2) controlli con reattività perfetta, ci si deve scordare di star usando un interfaccia (e qui, ahimè, conta anche la qualità dell'hardware, cioè del controller)
3) il gioco deve rispondere alla a dicitura: easy to play, hard to master
4) ci devono essere diversi livelli di difficoltà e giocare ad un livello di difficoltà maggiore significa che il giocatore riesce a prevalere perché ha una più profonda comprensione delle meccaniche soggiacenti.
Ora, è chiaro che per me molti esponenti del "gaming arcade" rispondono a questi requisiti. Per esempio, grossomodo, Contra o Street Fighter possono essere da me considerati giochi con "gameplay solido".
Però, ad esempio, un gioco come Metal Gear Solid 3 non risponde ai punti 1,2,3, ma risponde al punto 4, per cui lo ritengo lo stesso un gioco molto "solido".
La conseguenza di tutto questo, invece, è che non ho una grandissima opinione dei Puzzle. Direi che i puzzle rappresentano l'antitesi dei miei pilastri del gameplay solido. Anche perché non hanno "rigiocabilità", una volta superati il loro valore ludico è esaurito, poiché rimangono uguali a sé stessi. Infatti non sopporto quando i puzzle contaminano il core gameplay (crimine parecchio diffuso negli action-adventure 3d).
Un'altra cosa buffa è che la maggior parte dei miei giochi preferiti di sempre non risponde alla mia definizione di gameplay di qualità. Ma non mi faccio problemi ad ammetterlo, significa che hanno altro tipo di "valore" (per esempio, di atmosfera o narrativo) e che compensano le "carenze" di gameplay. Gli esempi sono tanti, vanno da Monkey Island agli Zelda moderni.