Dall'aggiornamento di Diduz:
Thimbleweed Park un anno dopo
Per celebrare un anno dall'uscita di Thimbleweed Park, il punta & clicca vecchio stile SCUMM di Ron Gilbert e Gary Winnick, i due hanno deciso di registrare un nuovo podcast in compagnia del buon vecchio David Fox, coprogrammatore e codialoghista del gioco. Il podcast fa il paio con un simpatico articolo sul blog dove ci è stato comunicato che fine abbiano fatto tutti i membri del team. Veniamo ai contenuti riassunti della chiacchierata tra Ron, Gary e David.
- Ron ha smesso da poco di lavorare sul gioco, il DLC con Ransome privo di censura è stata l'ultima cosa che ha fatto, ma è rimasto sul codice a tempo pieno solo fino alla pubblicazione della versione Switch a settembre.
- E' stato l'editore Limited Run Games a proporre l'accordo per le edizioni fisiche Switch/PS4 (a differenza di queste, la scatola di Fangamer per il PC non è a tiratura limitata).
- Cosa ha fatto David dopo Thimbleweed Park? Ha aggiornato il codice di Rube Works, ha montato qualche podcast per sua moglie Annie e sta studiando la realtà virtuale, una sua vecchia passione.
- Gary sta lavorando su un fumetto anni 60 che aveva già ideato ai tempi della Lucasfilm (e lo sta vendendo per 25c, il prezzo che aveva un comic book negli anni Sessanta!).
- Ron sta sperimentando su quell'rpg in visuale dall'alto stile primi Zelda, gli è anche venuta in mente una "bella storia da rpg", ma per ora si sta solo divertendo a programmare. Concretamente valuta che Thimbleweed Park necessiterà di supporto tecnico e promozionale per un altro anno, a differenza di The Cave, sul quale non aveva potere decisionale nella vita post-pubblicazione.
- La Terrible Toybox, per quanto non sia una vera azienda, ne rispetta comunque le regole legali e fiscali, quindi hanno dovuto assumere un commercialista (Ron ricorda che con la Humongous Entertainment non incontrò questi problemi a lungo, perché crebbe talmente in fretta che si creò quasi subito un dipartimento ad hoc).
- Ron confessa di non possedere una scatola di Zak (ma ha quelle di Loom e Monkey 1, sigillate).
- David sostiene che è bello avere adesso un rapporto diretto coi fan tramite i social. Ron ci va cauto: è ancora offeso per le accuse di truffa levate al DLC, però capisce chi si arrabbia per cose legittime, per esempio per i protagonisti che nelle prime versioni del gioco non parlavassero tra di loro. Fox suggerisce di rispondere con calma a chi alza i toni ("Di solito abbassano la cresta se lo fai").
- Rimpianti? Ron e Gary rifarebbero tutto e vanno anche fieri dei verbi sullo schermo e delle testone, che secondo qualcuno avrebbero inibito il successo del gioco (però in un gioco nuovo non li riadotterebbero): se TP non li avesse avuti, avrebbe perso la sua anima. Fox paragona la loro esperienza su TP a quella di The Artist, il film muto del 2011: è un esperimento celebrativo, ma rifarlo uguale avrebbe poco senso. Gary si è divertito un sacco, proprio a un livello puramente nostalgico.
- Fox rimpiange solo di non aver avuto tempo per scrivere più reazioni e interazioni (Ron è d'accordo, però confina il problema alle prime fasi di gioco, che servirebbero a far appiedare gli utenti nella logica delle avventure).
- Ron voleva organizzare una conferenza alla GDC, "Tutte le cazzate che abbiamo fatto in Thimbleweed Park", l'avrebbero anche accettata, ma poi ha cambiato idea. TP l'aveva ormai un po' stancato e poi temeva che qualcuno con poca esperienza l'avrebbe presa alla lettera, credendoli degli incapaci imbranati ("Quando in realtà tutti fanno cazzate nella produzione di un gioco"). L'idea era anzi di sottolineare come si facciano cavolate anche quando, come nel caso di Thimbleweed Park, il gioco ha riscosso comunque un buon successo.
- Fox ritiene l'esperienza intera una delle più tranquille della sua carriera, escludendo forse i tempi di lavorazione che si sono protratti un po' più del previsto.
- Tutti e tre usano gli ultimi minuti per un ricordo di Martin Cameron: Ron svela che vendette la prima auto che abbia mai posseduto proprio a Bucky!