Autore Topic: Anita Sarkeesian - Tropes vs Women in Video Games  (Letto 7930 volte)

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Re: Anita Sarkeesian - Tropes vs Women in Video Games
« Risposta #30 il: 04 Nov 2014, 16:13 »
A me sorprende di più che qualcuno abbia effettivamente pagato per sottolineare stereotipi che, nella stragrande maggioranza dei casi citabili, sono usati unicamente come pretesto.

Offline Account_191220

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Re: Anita Sarkeesian - Tropes vs Women in Video Games
« Risposta #31 il: 04 Nov 2014, 17:21 »
La smettete di usare il termine trope/tropes?
Tropo.
Tropi.

Offline Nihilizem

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Re: Anita Sarkeesian - Tropes vs Women in Video Games
« Risposta #32 il: 04 Nov 2014, 20:32 »
Aprirei un thread del genere se volessi provocare un flame.
Perché flame?
E sopratutto, non hai risposto alla domanda  :yes:

A me sorprende di più che qualcuno abbia effettivamente pagato per sottolineare stereotipi che, nella stragrande maggioranza dei casi citabili, sono usati unicamente come pretesto.
Se è solo un pretesto, perché viene usato in maniera così lineare? Credo sia interessante capire perché si ricada così facilmente in certi stereotipi narrativi.

Tropi.
Tropi contro le Donne sembra il titolo di uno spin-off di Maciste.
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Offline slataper

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Re: Anita Sarkeesian - Tropes vs Women in Video Games
« Risposta #33 il: 04 Nov 2014, 21:35 »
Ti rispondo che non aprirei un thread con la premessa che hai ipotizzato, poiché facilmente attaccabile.
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Offline MaxxLegend

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Re: Anita Sarkeesian - Tropes vs Women in Video Games
« Risposta #34 il: 05 Nov 2014, 12:04 »
Esperimento facile facile:

Sono andato sul più grande database del videogioco che io conosca (UVL). Nella home ci sono 12 giochi tra i migliori che oggi compiono un anniversario.
Vediamo quanti di essi hanno lo scopo di salvare la damigella in pericolo. O sessismo assortito.

Basketball (Atari 5200) 1982-11-06
Lo scopo è, vediamo.. fare canestro.
Forse il gioco è sessista perché non ci sono donne, se non tra i pubblico. :P

Lupin Sansei: Pandora no Isan (Nintendo Entertainment System) 1987-11-06
Lo scopo è trovare una reliquia.
Nel gioco c'è Fujiko che tenta di fregare Lupin. E' sessista o empowering? :P

Mega Man 6 (Nintendo Entertainment System) 1993-11-05
Se non erro lo scopo è sconfiggere il Dr.Wily. Per l'ennesima volta.  :whistle:

Age of Empires: The Rise of Rome (Windows) 1998-11-05
Beh che dire: forza Roma, Cartagine merda. :P

Rainbow Six: Rogue Spear (Dreamcast) 2000-11-06
Scopo, sconfiggere i terroristi e salvare degli ostaggi.
Solo uomini, quindi si può parlare di "Gentlemen in Distress", credo.  ;)

Oddworld: Munch's Oddysee (Xbox) 2001-11-06
Mondo alieno, artefatti mistici, l'ultimo essere di una specie da salvare (maschio).
Ok qua uno dei protagonisti è pure un eroe paraplegico, videogiochi cattivi eh..  :whistle:

Final Fantasy XI (Windows) 2002-11-05
Ok questo è un MMO, lo scopo è grindare e basta.
Sia maschi che femmine qui sono vestiti in modo indecente, quindi 1-1 palla al centro.

Prince of Persia: The Sands of Time (PlayStation 2) 2003-11-06
Qui più che salvare la principessa si viene AIUTATI dalla principessa, scusate se è poco.

Nexus – The Jupiter Incident (Windows) 2004-11-05 10 years
Vabbé, strategico spaziale. Le astronavine hanno sesso?

Call of Duty: World at War (Windows) 2008-11-06
Soldati brutti, sporchi e cattivi contro altri soldati ancor più cattivi.
Spiacente ma nella seconda guerra mondiale le donne non potevano essere arruolate. Sessismo storico?  :whistle:

S.T.A.L.K.E.R.: Call of Pripyat (Windows) 2009-11-05
Capire se i mutanti sono maschi o femmine è abbastanza difficile..
« Ultima modifica: 05 Nov 2014, 12:09 da MaxxLegend »
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Offline ferruccio

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Re: Anita Sarkeesian - Tropes vs Women in Video Games
« Risposta #35 il: 05 Nov 2014, 16:23 »
Nihilizem, detto in maniera molto, molto stringata: un'analisi qualitativa prende un numero limitato di campioni e analizza approfonditamente testo, contesto e conseguenze delle scelte artistiche. Un'analisi quantitativa prende in esame molti campioni scelti con un criterio oggettivo e quantificabile.
La serie di Sarkeesian non fa parte di nessuna delle due tipologie di cui sopra. Sicuramente lo strumento della carrellata (vedi i montaggi con spezzoni video di donne picchiate in rapida successione) ha un impatto emotivo maggiore, ma è così difficile capire perché a molti - me incluso - sembra una cosa intellettualmente disonesta?
E allora Mozart?

Offline Nihilizem

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Re: Anita Sarkeesian - Tropes vs Women in Video Games
« Risposta #36 il: 07 Nov 2014, 20:25 »
E rimango convinto che si stia fraintendendo lo scopo ultimo dell'operazione e la sua stessa natura, che era di presentare un particolare trope o archetipo, e analizzare l'uso che ne fanno i videogiochi in cui è presente.
Ma bon, posso anch'io rendermi conto di quando una discussione si è sostanzialmente arenata su un particolare punto, benché condivida la tua frustrazione di fronte a questa incomunicabilità, seppur naturalmente dal punto di vista opposto.

Ringrazio comunque per il livello della conversazione avuta finora (detto senza ironia), che si è rivelata decisamente posata ed articolata, come non osavo sperare.

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Offline MaxxLegend

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Re: Anita Sarkeesian - Tropes vs Women in Video Games
« Risposta #37 il: 23 Dic 2014, 20:19 »
Mega 64 prende per il coooooolo la Sarkeesian, a circa 1'10''  dall'inizio:
https://www.youtube.com/watch?v=FkIFMxIjdXg
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Offline Big Deku

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Re: Anita Sarkeesian - Tropes vs Women in Video Games
« Risposta #38 il: 17 Feb 2015, 13:05 »
io ritengo che accettando la premessa che la sarkeesian sia sostanzialmente un'attivista e non una ricercatrice, renda quello che fa più comprensibile, la pretesa di metodo e di scientificità della sua analisi lascia invece piuttosto perplessi visto che è un discorso a tesi in cui da una premessa vera (l'esistenza del sessismo) si giunge ad una lunga serie di conclusioni false o indimostrabili.
Poi sará il mio maschilismo ma la societá che immaginano queste attiviste mi spaventa un pò piena di parole che non si possono dire, immagini da biasimare e censurare e colori da non utilizzare, mah...
Premettendo che preferirei eventualmente proseguire questo specifico discorso nell'altro thread, mi sfugge dove stia la pretese di scientificità, nonché un esempio di queste conclusioni che ritieni fallate.

Riguardo alla conclusione del tuo post, denunciare e/o evidenziare atteggiamenti e formae mentis che si ritengono negativi/non condivisibili non equivale a censurarli. Se io dico che ritengo una determinata opera maschilista e/o retrograda, non significa che la stia censurando o ti stia impedendo di fruirne, anche perché non ho i mezzi di fare ciò. Semplicemente sto esprimendo la mia opinione sul punto e cercando di creare un dibattito. Che poi non si sia interessati ad avere tale dibattito è un'altro paio di maniche.

Posto qui come richiesto, premetto che trovo l'intero post estremamente interessante e ben argomentato da entrambe le parti e preferisco non dilungarmi perché per molti versi il mio pensiero è sovrapponibile a quello di Ferruccio.
Il mio pensiero è molto semplice, l'utilizzo suggestivo di elementi reali (tipico di qualsiasi forma di attivismo) distorce il quadro fino a renderlo irriconoscibile, già allargare il campo di indagine come suggeriva Ferruccio modifica in maniera sostanziale la effettiva consistenza del problema.
L'utilizzo ascentifico delle fonti e la censura dei materiali che non sono a supporto delle proprie tesi, rende il lavoro della Sarkeesian quantomeno altamente questionabile.
Inoltre ti faccio notare che è evidente una volontà di generalizzare i risultati delle proprie invettive anche perché altrimenti quale sarebbe il senso stesso dei video?
Evidenzio inoltre che tramite un utilizzo suggestivo delle fonti potrei dimostrare qualsiasi cosa, ad esempio potrei dimostrare l'inesistenza della violenza contro le donne (intesa come "violenza di genere") utilizzando nella mia analisi tutti i casi di false denunce di violenza e gli studi sulla violenza di coppia di Murray Strauss.
Io ritengo che i dati ed il metodo siano tutto, tutto ciò che prescinde del metodo scientifico rischia di rientrare nella categoria delle "chiacchiere", questo non significa certo che non esista il sessismo nella societá e nei videogames, così come che alcuni producer o developer ritengano il loro unico target il maschio bianco di 18-25 anni, e ritengano che tale target apprezzi notevolmente contenuti sessisti.
Un ultimo rilievo riguarda l'effetto di tali argomenti nella società, è giusto e lecito discuterne? Certamente si, la Sarkeesian sbaglia a rilevare tali problemi? Assolutamente no, anzi credo che anche i suoi oppositori di fronte a minacce e stalking non possano esimersi dal supportarla.
Però viviamo (purtroppo e per fortuna) in una societá dove il concetto di politically correct è diventato essenziale per avere accesso al mercato di massa (almeno negli Usa), quindi l'identificazione di determinati materiali come deteriori, sessisti e maschilisti o facenti parte della cosiddetta rape culture, cosa comporterà nel medio periodo? Probabilmente l'autocensura, ora intendiamoci non necessariamente sarebbe un male ma la prospettiva continua a mettermi a disagio.
Avevo detto che non mi sarei dilungato ed invece ho scritto un poema :no:, in ogni caso ti ribadisco che trovo i tuoi interventi come tanti altri su questo forum estremamente interessanti e competenti.
« Ultima modifica: 17 Feb 2015, 13:43 da Big Deku »
PSN/WiiU: spiderdomi Now Playing: Batman Arkham Knight(Ps4)
la battaglia contro la coglionaggine comincia da se stessi (R. Baldini)