Forse non infiammatori nelle intenzioni, ma sicuramente
sono discorsi radicali. E probabilmente anche estremisti. Dell'estremismo hanno la bassa qualità e la disonestà intellettuale. Poi, non so come sia la situazione nelle università americane (e soprattutto in campi come
le scienze delle merendine i gender studies), ma se io avessi fatto discorsi così campati in aria anche nel più puzzone degli esami di sociologia alla triennale il professore mi avrebbe preso a calci in culo. Parto col pippone? Parto col pippone (poi caso mai copio e incollo nel topic dedicato):
I video della serie Tropes vs Women non hanno la minima coerenza intellettuale o di metodo. E non ce l'hanno perché sono video a tesi e non si sbattono manco per dimostrarla, quella tesi. Ad esempio:
- Non c'è prospettiva storica. Pubblicità del 1982 vengono mostrate assieme a spezzoni di giochi del 2005. Final Fight si mischia con Dead or Alive Volley. Il risultato è che si ha l'impressione che i videogiochi vivano in una bolla. In realtà una pubblicità del 1982 ci potrebbe dire qualcosa su come i videogiochi venissero pensati nel 1982, non certo oggi. E, considerato il cambiamento fortissimo nei confronti della rappresentazione femminile visto negli ultimi 5-10 anni (per non parlare degli ultimi 20 anni) in tutta la società occidentale, non ha davvero nessun senso prendere un beat 'em up dei primi anni novanta come rappresentativo dei videogiochi tout court. E' come prendere una scena di Rambo per discutere del sessismo nel cinema. A meno che non si parli di una prospettiva storica, è un'operazione fatta per gettare fumo negli occhi.
- Non c'è prospettiva di valore. Prendere l'action giapponese di serie C o Shellshock Vietnam e prenderli come esempi del modo in cui sono rappresentate le donne nei videogiochi è come prendere un romanzo giallo polacco che ha venduto mille copie e prenderlo come rappresentante della letteratura.
- La selezione dei giochi è estremamente disonesta. Uno studio serio avrebbe un criterio nella selezione dei giochi trattati. Chessò, i dieci giochi più venduti di ogni anno negli ultimi dieci anni. O quelli coi voti più alti. Invece Sarkesiaan, a cui del rigore importa una sega, prende i giochi di cui le conviene parlare per "dimostrare" la sua tesi. Perché poi, se andiamo a vedere una classifica dei giochi più venduti in questo momento troviamo roba così:
01. Destiny (Activision Blizzard)
02. Madden NFL 15 (Electronic Arts)
03. FIFA 15 (Electronic Arts)
04. Super Smash Bros. (Nintendo LLC)
05. Middle Earth: Shadow Of Mordor (Warner Bros. Interactive Entertainment)
06. NHL 15 (Electronic Arts)
07. Minecraft (Microsoft Studios)
08. The Sims 4 (Electronic Arts)
09. Disney Infinity 2.0 (Disney Interactive Studios)
10. Diablo III: Reaper of Souls (Blizzard Entertainment)
Sfido chiunque a trovare sessismo o contenuti sessisti o ostilità nei confronti delle videogiocatrici in uno qualsiasi di questi giochi. Non parliamo poi di una piattaforma con un pubblico più equilibrato dal punta di vista della percentuale di utenti donne, iOS:
Siamo a roba così innocua che non riesco a immaginare qualcosa di più inoffensivo. Andate a prendere la top 10 dei film al cinema adesso, o i 10 dischi più venduti e scommetto che troverete contenuto cento volte più omofobi e sessisti. Non è un caso che Sarkesiaan prenda in esame quasi solo titoli action, ovvero del genere più esplicitamente rivolto al pubblico maschile che ci sia. Se prendesse un videogioco qualsiasi non troverebbe assolutamente nulla di cui parlare. Ma i titoli action sono una piccola parte del videogioco. Non si possono prendere le commedie romantiche o le soap opera per parlare di come il cinema o la tv diano un'immagine distorta degli uomini, no? E, sia chiaro, la storia delle donne che sono il 50% dei videogiocatori vale SOLO se si considerano giochi mobile e f2p. Quando si parla di console o di giochi a pagamento su PC si parla più di percentuali intorno al 10-15%. E so per certo che in alcuni generi la percentuale di donne va sotto il 10%.
- Infine, la cosa più importante. Per essere una che ripete in ogni singolo video "games do not exist in a vacuum", è abbastanza buffo che Sarkeesian non sia capace di cogliere il contesto, neanche quello più elementare, dei giochi di cui parla. Non riconoscere che l'achievement del treno di Red Dead è una strizzata d'occhio a uno dei clichè cinematografici più famosi riguardo al vecchio West vuol dire avere davvero una mancanza di capacità critica fuori dal comune. Allo stesso modo, sostenere che la violenza verso le donne in GTA sia grave per il fatto stesso che sia possibile è una contorsione logica che mi riesce difficile comprendere (se le donne fossero state inviolabili, naturalmente, sarebbe stato anche quello prova di sessismo). E ancora: le prostitute in Fallout sono "problematiche", nonostante ci siano anche uomini che si prostituiscono. Ma per qualche ragione quelli non contano. E ancora (si può andare avanti per molto): in Hitman si può uccidere qualsiasi personaggio, e si può trasportare il corpo di chiunque. Ma il fatto che sia possibile (non richiesto dal gioco) uccidere una donna e portarne in giro il suo corpo è sessista.
Adesso, una persona che sostiene cose del genere o è ignorante, o è scema, o è in malafede. A giudicare dai suoi video Sarkesiaan non capisce le basi del funzionamento di un videogioco, del modo in cui è strutturata l'interattività in un gioco o di come funziona un gioco open world. Il fatto che venga acclamata come un eroe da molti (cit. Tim Schafer e Ron Gilbert) è per me un mistero.