Mia nonna mi dava il bacino sulla bua. Ho tutto il diritto di cui ho bisogno.
Sottoscrivo, mi arrogo pure io il diritto di partecipare alla discussione. Un mucchio di ginocchia sbucciate cadendo dalla bici, qui.
Se c'è una cosa che ho capito negli anni è che gli stili interni a differenza degli esterni portano proprio all'inverso di quello che dici, ovvero l'invecchiamento e il passare degli anni non indeboliscono la tecnica anzi.
Cosa che non accade in tutti gli stili che bloccano le articolazioni per colpire.
Quello è un po' un circolo vizioso, in realtà.
Ci sono discipline più rispettose dell'organismo e che in età avanzata possono vedersi come un'eccellente ginnastica, e altre che sfruttano il fisico giovine fintanto che ne ha, poi si butta e sotto i prossimi. È il tipo di allenamento ad essere decisivo in questo senso.
Il problema però è che l'idea del condizionamento fondamentalmente è ragionevole, e su questo non ci piove. Se sono discipline volte al combattimento, per avere efficienza l'organismo deve essere allenato e condizionato. L'esempio delle tibie tanto caro ai thai boxer è perfetto: tu puoi possedere la tecnica migliore di questo mondo, ma se arriva quel calcio lì è già tanto riuscire a pararlo a quel modo (nel 80+% dei casi va a segno, è molto particolare, a corta distanza e si vede poco, specie se intervallato da combinazioni di pugno) e se per caso riesci a pararlo e le tue tibie non dispongono del condizionamento adeguato hai già chiuso, hai perso. Se non ti rompi un osso è il dolore a renderti inoffensivo - è sicuro, eh, è sicuro. Chi l'ha preso tirato bene lo sa, chi no... beh, forse ne ha un'idea sbagliata. Ne viene che la tecnica senza un
serio allenamento e un adeguato condizionamento non serve a nulla, se lo scopo è il combattimento. Il condizionamento spinto d'altra parte fa danno, e così... Insomma, stiamo sereni, divertiamoci e non facciamoci male, proprio non ne vale la pena, direi.
Poi mi si potrà dire che esistono altre difese che non stressano l'organismo su quel tipo di calcio e io non ci credo; ne ho viste, ne conosco, e quello che so è che quella roba lì entra quasi sempre, altro che difesa. Tutta roba complicatissima che ho sempre visto fallire alla prova dei fatti - keep it simple è la via, ché se non è simple fallisce nel momento del bisogno.
Sul "Maestro che combatte ecc" ecco quì uno si può mettere l'anima in pace, non lo vedi un Maestro vero combattere.
Al limite lo vede(va) il Maestro di un'altra scuola.
Ma mi sa che in quel caso lo spettatore era opure parte attiva...
Eh, ho capito, ma allora...?
Si sente sempre di tizio che ti racconta che caio che ha il maestro che una volta vide un tale che....
Mah...
Se non è l'anziano maestro a mostrare quelle robe ci sarà pure qualcun'altro capace, no? Voglio dire, è semplice: prendi un buon thai boxer, sali con lui sul ring e lo scagli a tre metri con i superpoteri. Se riesci io cazzo ci credo, mi vendo la madre e voglio imparare da te, se le prendi è un film che ho già visto un sacco di volte. Anzi, ho visto sempre solo quello.
Ripeto: divertiamoci e lasciamo perdere le robe da misura dell'augello righello alla mano come "ma il caposcuola cinese col pensiero ti rompe un braccio".
Per dire, io adoro vedere l'aikido, è una delle robe più belle che c'è in giro, mi piace moltissimo. Non lo farei mai, però. Non puoi imparare a difenderti da un pugno se il tuo compagno il pugno non te lo tira/non lo sa tirare e sant'iddio vedo gente che corre addosso all'altro con il braccio teso a significare un pugno....eh??? Se lì arriva un pugno vero è traggedia. Per come ho sempre imparato io preferisco (oddio preferivo, che sono un sedentario merdoso, ora come ora) spendere il mio tempo a fare roba allenata diversamente, più semplice, più pratica e che regga la prova dello sparring, se non la regge non è per me. Diceva forse Icon di come le cose diventino confusionarie quando davvero si muovono le mani, ed è vero. Nemmeno è necessario uscire dalla palestra per vederlo, basta davvero lo sparring a contatto pieno per rendersi conto di quanta poca roba possa funzionare; se c'è qualcosa che può funzionare è roba semplice, che a suon di ripetizioni da autistico possa essere appresa a livello di memoria muscolare e bon.
Il resto, tuttavia, ha la sua piena dignità a vari livelli (come l'esempio dell'aikido di prima), basta che poi, quando dico fammi vedere, non salti fuori che minchia sei pazzo mi hai tirato un pugno sul naso/son cose segrete della scuola non posso mostrarle pena la morte tramite sicari ninja/c'è un tale sulle alture del Nepal che se te lo fa ti annoda. Ci sorrido, quando capita, ma rimango dell'idea che sarebbe bene inquadrare correttamente in partenza la disciplina praticata e il tipo di allenamento svolto, giusto a scanso di equivoci.