Procedo con impegno. E confermo tutto quanto scritto in precedenza: quando funziona è rilassante, ipnotico, uno di quei titoli che giochi col sorriso sulle labbra e i brividi sotto pelle per il piacere fisico che provoca la commistione tra estetica, audio e meccaniche.
Quando si incancrenisce e si arrotola su se stesso, però, è impenetrabile e frustrante.
Per me titoli come Hohokum stanno, da un punto di vista della fruizione, in quel cerchio che comprende Flower (sempre sia lodato), Loco Roco, Rez e (sto per bestemmiare) Sonic. Quei titoli che, per come li fruisco io, funzionano fintanto che sono faciloni e coinvolgenti audiovisivamente, ma senza richiedermi funambolismi che spezzano il ritmo o ocn omementi che mi costringono a fermarmi o ricominciare (e infatti di Sonic ho sempre poco appprezzato i liiveli poco fluidi, quelli per itnenderci che sono il contraltare della Green Hill Zone o il flipper/casinò). Quando ciò accade si spezza la magia, la sospensione, e ti accorgi pure in certi frangenti della pochezza di alcune meccancihe di gioco.
Detto ciò più vado avanti e più lo apprezzo, Hohokum. Ma naturalmente lo dico avendo sotto mano una guida che consulto quando "non mi sto divertendo più"