Dunque, l’ho finito.
Mi stavo accingendo a scrivere un post articolato ma poi facendo retroreading ho visto che le cose che penso sono già state dette, e meglio di quanto potrei fare io. Sarò quindi più diretto.
Tutto sommato il gioco non mi è dispiaciuto, anche se non l’ho trovato esattamente memorabile. Il motivo per cui complessivamente lo promuovo sta nella “potenza” di certe sequenze di gioco. Purtroppo il substrato ludico è quello di un giocaccio.
Un po’ come giochi tipo
Gris, anche questo è un prodotto che si acquista in virtù degli aspetti extra-ludici. Ma al contrario di un Gris, dove l’esperienza audiovisiva è sorretta da un impianto di gioco 2d tutto meno che memorabile, ma funzionante e scorrevole, Hellblade è minato da claudicanti basi da giocaccio 3d veramente scarso che minano ogni due per tre l’esperienza complessiva (devo che più volte sono stato tentato di molare il gioco).
Però, quando dico che è un gioco a tratti potente penso principalmente a sequenze di gioco specifiche tipo
quella dell’inferno dantesco, o quella delle creature mostruose immerse nell’oscurità totale o ancora quella degli incendi,
ma immagino che ogni giocatore avrà quelle che lo hanno maggiormente colpito. Inutile sottolineare che dal punto di vista grafico il gioco impressiona. Persino su Switch, dove devi evitare di strusciare sulle pareti perché la perdita di dettaglio rispetto al gioco originale è notevole.
A dire il vero talvolta il terribile “gameplay” (virgolette d'obbligo) contribuisce al generale disagio che si prova durante il gioco e quindi si finisce pure a giustificare alcuni di quelli che un osservatore razionale chiamerebbe difetti. Penso al combat, tutt’altro che perfetto, ma intenso. Oppure a quelle sequenze di fuga caratterizzate da un ingiustificabile trial and error alla Another World (nel 2020…) ma che in qualche modo contribuiscono.
Insomma un gioco che vive più dei suoi singoli momenti che dell'opera d'insieme. Perché il ritmo di gioco è spesso sbilanciato, la storia in sé non mi è piaciuta particolarmente (ha poco mordente, i personaggi non hanno arco narrativo e la scrittura è spesso troppo retorica e ripetitiva nello stile per essere davvero efficace).
In ogni caso, di certo alcune parti di gioco rimarranno nei miei ricordi per parecchio tempo e questo è pur sempre un risultato.