Bravo Antoniades, tra i pochi nell'industria a denunciare apertamente e con grande trasparenza l'ottusità di certe dinamiche nei rapporti coi publisher, condivido poi il fatto che una terza via tra le megaproduzioni e gli indie possa e debba esistere, per il bene di tutti, giocatori/consumatori e addetti ai lavori (la lista degli studios MIA negli ultimi anni effettivamente fà spavento, un trend che non va proprio bene per nulla)