Rogue Legacy è un videogioco "birbante ci piace" (rogue-like) esplorativo, in cui ad un'impostazione tipicamente castlevaniosa (platforming, esplorazione, arma bianca e magie) si unisce il più classico set-up grindoso in cui muori -> ti potenzi -> muori un po' meno.
Il gioco è ben realizzato e non troppo cheap, per cui potrebbe potenzialmente essere finito anche alla prima run (cosa che, vi assicuro, NON avverrà).
La generazione casuale non è totalmente procedurale, ma come già avviene in altri titoli che non rinunciano al game design oculato, anche qui si tratta di affrontare una mappa casuale composta da una sequenza di stanze che di casuale hanno poco o nulla, dato che sono chiaramente frutto di un design intelligente e piuttosto vario.
Caratteristica geniale del titolo è anche quella che dà il nome al gioco, ovvero il fatto che ad ogni morte il giocatore sarà chiamato a scegliere uno tra tre eredi, ognuno con le proprie caratteristiche precipue: si va dal daltonismo spinto (lo schermo appare in bianco e nero), passando per la flatulenza (il personaggio emette inquietanti rumori in concomitanza con alcuni sforzi tipo il salto), il gigantismo (il protagonista è più grosso del normale) o la coprolalia (imprecazioni ad ogni danno). Alcuni di questi tratti influenzano notevolmente il gameplay, e parte dello spasso è scoprirne gli effetti.
Tramite l'oro trovato dal genitore appena defunto, l'erede potrà potenziare non solo le caratteristiche fisiche e le classi disponibili, ma anche, previo sblocco dei commercianti, comprare armature e armi (dal fabbro), poteri come il doppio salto o lo scatto (dall'incantatrice) e bloccare il castello affinché non cambi la disposizione delle stanze (tramite l'architetto, che però si intascherà il 40% dei soldi guadagnati).
Il gioco si presenta subito benissimo con menu curatissimi, i suoi 60fps onnipresenti, un controllo del personaggio eccellente e una pixel art deliziosa (e non troppo datata). E' anche molto divertente e vario.
Una delle caratteristiche più innovative del titolo è l'aver saputo coniugare l'anima roguelike-hardcore dei titoli di genere più impegnativi all'anima un pelo più rilassata orientata a chi vuole sopperire alla mancanza di manualità con un po' di grinding (comunque sempre interessante e divertente grazie ai livelli casuali).
Lo scoglio iniziale (il gioco è comunque parecchio esigente, almeno inizialmente), va poi ad appianarsi autonomamente nel momento in cui si comprende pienamente la meccanica del gioco e si cominciano ad accumulare più risorse.
Consigliato a tutti gli amanti dei vecchi Castlevania.