Questo Ori non l'ho mai nemmeno visto in movimento, ma da quanto ho letto qui è il mio genere. Credo.
Sono l'unico a cui non dice molto?
Dev'essere che il personaggino non mi piace e non ho visto niente di interessante nelle fasi platform.
Spronato dall’annuncio dell’uscita su Switch, ho deciso di giocare a Ori su X1 (grazie, Game Pass!).
È proprio bello!
Finito al 100% in circa 8 ore, tra ieri notte e oggi pomeriggio.
A caldo il gioco lascia un’impressione migliore di quanto effettivamente meriti. Se confrontato con altri esponenti del genere (rassegnatevi: “Metroidvania” è un genere, ormai lo scrivono anche nelle descrizioni dell’eShop), ludicamente non offre niente che non sia stato fatto, certamente meglio, da altri.
Tecnico-ludicamente non può insegnare niente a un gioco assurdamente riuscito come Hollow Knight, o ai due Guacamelee che pur coi loro difettucci offrono molto di più sotto ogni fronte.
Eppure, qualcosa di speciale ce l’ha.
La struttura di fondo di Ori è solidissima. Non osa niente, ma proprio per questo è piacevole. Ori ti dice qual è la tappa successiva e te la indica pure sulla mappa. Detto così non sembra intrigante, ma organicamente il gioco è così ben realizzato che va bene così. Per fare un confronto, diciamo che in Ori, ad ogni nuova tappa ero ansioso di vedere che cosa mi aspettasse. Con Hollow Knight, dopo un po’, ad ogni nuova area reagivo con “oh cazzo, ce n’è ancora”. Hollow Knight è il miglior gioco che non avrò mai voglia di rigiocare tutto; Ori è il gioco che riprendi in mano quando hai voglia di vaniglia perché ogni tanto il tuo gusto preferito ti viene a noia.
Confronto a HK o a Guacamelee sono rarissimi i momenti di gameplay isterico che richiedono concentrazione totale, e quei pochi sono fatti di trial and error pressoché inevitabile a meno di non essere dei maghi del pad (quindi metà dei TFPers, a giudicare dal thread di Sekiro). Non ci sono neppure delle boss fight. In ogni caso, il gioco parte rmolto molto facile ma sa diventare bastardo dalla metà in avanti. Non è difficile, ma nemmeno la passeggiatina di salute che sembra nelle prime due ore. Il rush di fine gioco, esattamente come alcune sezioni dei giochi succitati, è qualcosa di improponibile per un casualone. Immaginate che gioia quando il gioco ha crashato durante la cutscene finale e mi sono dovuto rifare quell’ultima sezione.
Resta il fatto che a fare di Ori il gioco che è sono il comparto artistico (immenso) e la storia, semplicissima ma raccontata in modo perfetto. Niente meme, niente Fromsoftwarate del tipo “se hai notato quel dettaglio nel background in quella stanza, ascoltato di nascosto il dialogo di quel personaggio arrivando dall’uscita secondaria di quell’area, completato quella sezione in meno di 53 secondi equipaggiando quell’arma e quell’oggetto inutile, hai letto 100 pagine di forum, consultato l’aggiornamento 3.22 alla guida ufficiale e letto il tweet di Miyazaki in giapponese tra le 2.47 e le 2.59 ora italiana del sabato notte che dovevi chiavare, sblocchi un finale segreto che per capirlo dovrai essere ancora vivo tra 80 anni quando i tuoi pronipoti apriranno la scatola del tempo gettata in mare a 30Km dalla costa est del Giappone”.
No, la storia di Ori è semplice, tenera, piacevole e un po’ ruffiana come la pixarata che non può deluderti anche se va tanto sul sicuro. Ti lascia col sorriso sulle labbra e il cuore lieve lieve, e ti fa rivalutare tutto il gioco a posteriori.
Consigliato, non vedo come si possa dire il contrario.