Interessante articolo su Huffington.it
Siete d'accordo?
No, è un articolo che dà davvero troppe cose per scontate, come questo passaggio che è palesemente una stronzata
Perché un film, per potersi definire "impegnato", deve raccontare una storia "piccola", interpretata da personaggi "piccoli", nel trionfo di una retorica delle piccole cose (e dei buoni sentimenti). Raccontare grandi storie, dal respiro epico, attraverso una sceneggiatura forte, correndo persino il rischio di coinvolgere lo spettatore e magari di procurargli un certo godimento, è terribilmente mainstream e fuori dal circuito cosiddetto d'essai.
Nessuno critica Interstellar solo perché ha "osato" avvicinarsi a 2001, o perché ha "osato" raccontare una storia epica, chi pensa questo non c'ha capito veramente un cazzo.
Questo film lo si critica perché cerca palesemente di raggiungere le stesse vette ma fallisce sotto ogni punto di vista: dialoghi da imbecilli per spettatori imbecilli, personaggi incagabili che fanno stronzate a ripetizione, una sceneggiatura supercomplessa solo per far vedere che "abbiamo studiato", ingenuità un po' ovunque e una regia di una piattezza imbarazzante. E la cosa fa rabbia perché il soggetto aveva un enorme potenziale, se non fosse stato lasciato in mani da dilettanti.
Nolan dovrebbe semplicemente capire che "less is more". Non c'è bisogno di far spiegare al protagonista che quello è uno spazio a cinque dimensioni, non c'è bisogno di spiegare ripetutamente che la gravità è l'unica quantità invariabile, non c'è bisogno di spiegare apertamente che l'amore è una forza di attrazione sconosciuta e bla bla bla.
Insomma, non c'è bisogno di trattare lo spettatore come un completo imbecille, non c'è bisogno di coccolarlo e imboccargli ogni singola informazione per farlo sentire al sicuro. Se i Nolan fossero dei bravi sceneggiatori, tutte quelle belle cose le lascerebbero all'immaginazione dello spettatore, che è ciò che per definizione la fantascienza dovrebbe solleticare di più!
Pensate a quanto sarebbe stata più bella la scena nel buco nero se, invece di avere Matthew e il robot della Ikea che ci spiegavano tutto quel che accadeva, ci fosse stato il completo silenzio o una colonna sonora come
questa (giusto per fare un esempio
).
È questo ciò che distingue i grandi registi da quelli mediocri: il coraggio di avere fiducia nelle capacità delle spettatore, di non offendere la sua intelligenza. Con Inception e Interstellar Nolan non ha fatto altro che offendere la mia intelligenza, ripetutamente. Non è una semplice questione di "film d'autore" e "film mainstream".