Sono riuscito ad andare oggi! Non un capolavoro, ma comunque molto bello. Le pecca maggiore è quella individuata dal Doc: il film fila liscio come deve andare, ma non stupisce. La pellicola va a parare esattamente dovevo volevo che andasse a parare (vedi dopo), ma mi sarebbe anche piaciuto trovarmi davanti a qualcosa di inaspettato.
Sulla questione del linguaggio, sinceramente a me è sembrato abbastanza coerente. Chi usa la parola sono solo Cesare e Koba, proprio in virtù del loro ruolo (con una sola eccezione, significativa).
Non me ne voglia giopep, ma - secondo il mio personalissimo parere - prende una svista su quello che è il punto del film quando dice:
...la sensazione che più le scimmie imparano ad essere umane e più scivolano inevitabilmente verso quegli stessi errori e quella stessa propensione alla crudeltà che credevano non facessero parte della loro natura.
[...]
C'è veramente un colpevole o alla fin fine è tutto scritto e inevitabile nell'essenza stessa di ciò che significa essere umani?
Le scimmie non fanno quello che fanno perché si "umanizzano"; al contrario, è l'uomo che si comporta come tale proprio perché, fondamentalmente, è una scimmia.
IMHO quello su cui si vuole porre l'accento è proprio il fatto che l'intelletto superiore di cui è dotato l'uomo non è la causa della sua apparente natura differente, ma solo ciò che lo illude che sia così. E' interessante che nell'uomo ci siano due correnti di pensiero, quasi opposte, e che pure sono accomunate dalla convinzione di essere diversi dagli altri animali. La prima è che l'uomo, specie più intelligente, dovrebbe essere capace di inibire i propri istinti più primitivi. La seconda, è che sia proprio la perversione dell'intelletto umano a renderci capaci di cose orribili.
Come dicevo, in entrambi i casi, si presuppone che l'uomo sia diverso. Nulla di più sbagliato.
In questo gioco di specchi che è il Pianeta delle Scimmie, è Cesare l'idealista convinto che la sua specie sia diversa, che abbia una natura differente. Ma, appunto, è l'inganno di un intelletto superiore. La verità è che l'amore e l'odio sono codificazioni di un istinto ancestrale, che ci accomuna alle altre specie viventi, e che non viene intaccato da gradi differenti di intelligenza. A cambiare è solo il grado di consapevolezza e complessità.
A me fanno sempre sorridere certuni pronti a puntare il dito contro il comportamento umano, sostenendo che "gli animali sono migliori delle persone", senza rendersi conto che l'uomo è quello che è proprio in virtù del fatto che è un animale. A tutti farei guardare un documento filmato, straordinario, in cui un gruppo di maschi scimpanzè, una volta isolatisi dal gruppo, prendono di mira un loro compagno, si coalizzano contro di lui, collaboraono per ridurlo in fin di vita; solo l'intervento del più anziano, che non aveva partecipato al pestaggio di gruppo, ha impedito che lo uccidessero sul posto (ma sarebbe morto più avanti per le ferite riportate).