che bello!
pensavo di essere fuori tempo massimo e invece leggo che c'è ancora tanto TFP che ci sta giocando e/o lo sta finendo in questi giorni, come me.
Finito ieri, con una sessione-monstre da 6/7 ore ( come dicevo al buon
@Top Dogg ) inframmezzata dalla cena
Non ho letto tutto il thread (che ho abbandonato in spoiler-free mode dai giorni del lancio, in pratica) ma quel "poco" che avete scritto trova molti riscontri nel mio giocato.
Giocato, LOL.
Abbuffata iniziale dal day-1 per una settima circa, poi l'oblio - catturato (lo so, lo so) da un Destiny2 regalato e insospettabilmente avvinghiante per i semi-autistici come il sottoscritto. Due mesi di NO GO per Arthur e compagnia cantante, poi la decenza e la forza di rimettermici e giungere alla conclusione.
Giocato su PS4 PRO (a 1080p) è anche inutile soffermarsi sulla realizzazione tecnica, assolutamente incredibile e strepitosa per compattezza, dettaglio e respiro: AUDIO e VIDEO da 10. Senza dubbio alcuno.
La narrazione, lenta e ritmata, si prende tutto il tempo necessario (e qualcosa in più) per dipanarsi in modo convincente: attraverso Arthur il gioco ci parla di questa banda di fuorilegge fuori tempo massimo, in un mondo che era già cambiato e stava cambiando ancora nonostante loro. Ti ci appassioni alle vicende di John, alle storie delle ragazze di Miss Grimshaw, alle supercazzole visionarie di Dutch, all'essenzialità o peculiarità di ogni occupante del campeggio. Anche allo Zio, o a quel sudicio di Pearson.
In questo Santo Graal dell'Open World ti ci puoi perdere, e il gioco immagino vorrebbe tanto che tu lo facessi NONOSTANTE la necessaria struttura iper-scriptata tipica di R*. Si vede che ci han provato ad innestare una narrazione emergente, puntellata da incontri casuali e possibili detour faunistici. Si vede che han cercato di cogliere la lezione della Polonia ma ahimè, un equilibrio così delicato è difficile da raggiungere e per farlo devi essere disposto a rinunciare ad un rigido controllo sulla storia che stai raccontando.
Non puoi servire a Dio e a Mammona, dicono.
Se lo fai (e ce la fai) sei un gran figlio di puttana polacco.
Nel mezzo del cammino (attorno alle 30 ore? forse, un contatore non è dato su PS4 mannaggia) sopraggiungeva ineffabile il peso, un senso di deja vu e ripetitività (anche nella struttura scappa>fai casino>scappa) che mi stava intristendo oltre il necessario le sessioni di gioco che - in tutta onestà - duravano cmq ore e ore a testimonianza che una volta dentro e in groppa ad un Morgan il tempo vola.
Sei lì, cazzo. Che mondo virtuale della Madonna.
La fase post Saint Denis, quella in cui ti ammali e succede che tutto va definitivamente a puttane. Anche il capitolo V che - ohibò - è un livello strafico di Uncharted e si dimentica totalmente della libertà, del ruolismo e di quelle cose lì e ti butta in mezzo ad una guerra tropicale con armi lunghe/corte.
Che dici buh, sarà. Perchè no? ( cit.
@Ruko )
Tutto poteva concludersi nel VI capitolo, e pur sapendo che l'uscita di scena - da santo - del mio Arthur non avrebbe potuto concludere il gioco per ovvi motivi di sceneggiatura... un epilogo così prolisso non me lo aspettavo.
Eppure mica mi è dispiaciuto nonostante siano state 7 ore di prefabbricati e vai di qua e torna là.
I suoi tempi, Dan Houser, se li prende sempre tutti.
Ci vuole anche coraggio, tocca dirlo.
Sei a un niente dall'infastidire anche i santi, però ce la fai.
Diciamo che a livello scrittura siamo vicini al top, un bel 9 pieno. Avrei dato mezzo voto in più se fosse stato un po' più compatto, un po' più asciutto. Ma evidentemente le storie "larger than life" ambientate nel vecchio e morente (ihihhih) West vanno servite ...fredde.
Cosa manca... il gioco dite? Ah, ci risiamo. Croce e delizia delle produzioni R* (a parte Max Payne 3, a quel che dicono) il gameplay è subordinato alla narrazione, gli è funzionale. Ho abusato in modo inverecondo di Dead Eye, d'altronde perchè no? Odio l'idea che io debba autolimitarmi per evitare di rompere un gioco, se devo farlo è solo cattivo design. Mettiamola che non devo, che mi sta bene cecchinare tutti easily. Un limite agli Oli di Serpente che puoi scofanarti prima - chessò - di restarne intossicato? Pareva brutto? Puoi berti l'inverosimile, e magnarti du fagioli, mentre sei nel mezzo di un mezzogiorno di fuoco. Easy Boy!
Non gliene faccio una colpa, sono così. Fossero degli stylish beat em up giapponesi con la storia fine di mondo e il sandbox da paura, di cosa staremmo parlando? Non ci sarebbe più spazio per nessuno.
Lasciamoglielo questo approccio "lousy" al gameplay R*, dai. E' quasi un marchio di fabbrica.
Così come l'infinita varietà di minigame e attività secondarie, a qualcuno pur piaceranno. Essia.
Non io
Non lo so. Alla fine non lo so.
Sicuramente un videogame che non è possibile ignorare (capito
@Panda Vassili ? skippare cosa), grandioso ed imperfetto allo stesso tempo. Amo et Odi.
Lo odi per tutte le limitazioni di gameplay (le missioni che falliscono perchè hai scavalcato il muretto sbagliato, davvero R* ?!) e poi gli perdoni OGNICOSA alla prima cavalcata sotto le stelle, o davanti ad un tramonto, a quella luce la più bella luce ever. In un'alba fumosa. FERMATE TUTTO. Jaw drop. Mic drop.
Prendere o lasciare signori.
Dico prendere, e dico Arthur Morgan gran figo 2018 a mani basse.
PS:
Premio Pigna in Culo a Abigail Roberts
...io davvero non so quel povero John come faccia a volte