Fino ad allora, N per quanto mi riguarda regnerà incontrastata.
Secondo me la questione dei "limiti del rappresentabile" è lo snodo cruciale che porterà RDR2 a passare alla storia (come Zelda) o che lo renderà un semplice "bell'open world".
Mi spiego: Zelda ha un mondo fatto di piccoli centri abitati curati in termini di dinamiche, npc, ciclo giorno-notte, dialoghi contestuali etc e un sacco di spazio desolato. Non ha doppiaggio di npc minori, non ha una storyline intesa in senso proprio, se non una vaga linea guida e tutto questo aiuta ad avere le mole di contenuti che poi realmente Zelda ha.
RDR2 avrà una mappa più grande, teoricamente più interazioni, una storyline complessa, quintali di interni, tutto doppiato con risposte multiple dal singolo npc dipendenti dall'atteggiamento e da alcune variabili ambientali/contestuali. E il multiplayer, per non farsi mancar niente.
Ora, l'unica speranza che RDR2 possa cogliere nel segno con la stessa "portata" di Zelda è a mio avviso che, realmente, per 8 anni a Rockstar abbiano fatto sto gioco, con una visione chiara su quello che volevano ottenere e tirando all'obiettivo in crunch da un decennio ormai
Perchè la mole di lavoro per imbastire un open world con queste feature, gameplay emergente e immersività videoludica e non di "facciata" come in GTAV (con il minimo-comune-denominatore qualitativo che gli standard Rockstar impongono) è un qualcosa che credo sia inaffrontabile per un team che non sia, appunto, Rockstar. E la stessa Rockstar di GTAV.... sinceramente non credo ne sia capace. Ci possono riuscire solo loro, ma non vorrei che alla fine stessimo parlando del classico "feature creep" cioè il riempire i giochi di tante feature, promesse da marinaio e robe smangiucchiate che poi alla fine non lasciano il segno in nessun modo e servono solo per gli strilloni da preview.
Chi vivrà vedrà