A 38 ore passate (sono in realtà ben più di 40, contando le morti e i crash della mia scheda di gioco indubbiamente fallata) ho dovuto dare un’altra sbirciata al walkthrough. Naturalmente si trattava “solo” di andare a cercare un personaggio che era scappato dalla sua stanza, dentro un’altra stanza dove mai più avrei subodorato di doverlo cercare, e poi dentro un’altra ancora.
E nel frattempo che giravo senza immaginare questa cosa, ho risolto un enigma che mi teneva in stallo da una decina di ore e che avrei potuto risolvere praticamente subito, addirittura andando per tentativi. Infatti gli indizi li avevo, ma solo DOPO aver risolto l’enigma ho ricostruito quali elementi mi servivano per decifrarlo
Meno male che dava del feedback, altrimenti sarei ancora bloccato lì.
Sempre molto ovviamente, oltrepassati quei due punti mi ritrovo in mano qualcosa che non ho la più pallida idea di come sfruttare.
E sempre mentre girovagavo, ho risolto altre cose, senza smuovere granché lo scacchiere.
Lo so che è colpa mia. Non ho prestato sufficiente attenzione ai nomi degli NPC, in più occasioni ho dato per scontato che i loro bla bla bla fossero lore, e invece contenevano indizi essenziali. Ma questa sensazione di fare 10 passi avanti e ritrovarsi sempre nello stesso posto è tremenda.
I boss sono piuttosto deludenti rispetto al primo episodio. Vanno battuti quasi tutti con armi a distanza, perché in melee ti massacrano in un attimo. Il loro punto debole è quasi sempre piccolo e per arrivarci con la frusta li devi praticamente baciare.