Si però dan, qua tu ammetti solamente cose negative sugli indie e solo cose positive sul mainstream, peraltro senza manco fare esempi precisi.
In realtà no. Non ho né negato che nel mainstream ci sia la tendenza a replicarsi all'infinito, né che esistano indie interessanti. Ho solo detto che in alcuni giochi mainstream c'è anche una certa qualità e che nell'ambiente indie c'è pure una corrente di produzioni sopravvalutate.
Se vogliamo fare degli esempi di quanto dico, gli Assassain's Creed o gli Uncharted che citi non brillano certo per dei contenuti di spessore; eppure, non si può negare la perizia con la quale gli artisti dei due titoli hanno saputo creare esperienze "altre", nei non-luoghi e nei non-tempi tipici del mezzo. E' la gioia visiva di camminare sui tetti della Firenze e della Venezia rinascimentale, è la tensione di procedere sopra i vagoni di un treno in corsa a tutta velocità. Non sono cose scontate.
E quanto agli indie, posso fare l'esempio delle produzioni Tale of Tales. Un Fatale a caso, per esempio, dove l'ammiccamento letteral-artistico risulta stucchevole, quando pure non pare esserci la padronanza del mezzo. Ma, a parte loro, mi piace portare sempre l'esempio di Braid perché lo trovo emblematico. Un gioco (e sottolineo
gioco) estremamente intelligente, il cui design da solo basta per metterlo fra le cose migliori prodotte negli ultimi anni; e tuttavia, il suo autore non ha resistito a infarcirlo di un meta-testo assolutamente superfluo, artificoso e poeticamente povero, come se ci fosse bisogno di contenuti del genere per elevare l'artisticità di un gioco. Ed è proprio in questo che molti indie peccano di presunzione, IMHO.
Fosse per me, abolirei del tutto i testi. Non tutti si chiamano Ron Gilbert. Un gameplay solido e un'estetica di valore è quanto basta a un titolo per essere artisticamente valido (mi vengono in mente Limbo e Machinarium, due giochi audio-visivamente ricercati e con un gameplay "onesto", privi di testi).
quale sarebbe poi la differenza (al di là della qualità) con un gioco che adori come mgs, che è indubbiamente un gioco parecchio pretenzioso ?
La serie è diventata pretenziosa con MGS2. A ogni modo, anche qui, come sopra: io adoro MGS1 non per i suoi contenuti (che anzi reputo genuinamente naif), ma per l'estetica, il modo in cui padroneggia il mezzo e (mi ripeto) per la capcità di creare una convincente esperienza "altra".
Personalmente, sui contenuti (intesi come "testi") dei VG ho delle forti remore, si tratti di titoli mainstream o indie. Per me la narrativa in questo medium passa per l'interazione e il mezzo audio-visivo puro. La parola, scritta o parlata, è un qualcosa sulla quale non si dovrebbe fare troppo affidamento. Va dosata, usata con molta capacità e integrata con sapienza su un impianto già solido (Portal è un esempio eccellentissimo di integrazione fra queste parti). E se ci penso, alla fine, i titoli che trovo estremamente potenti nei contenuti sono quelli muti di Ueda.
Esitono le eccezioni, intendiamoci. The Walking Dead è tanto testo, ma funzionale a un certo tipo di effetto, con una connotazione a suo modo "interattiva" (scelte morali, senso di responsabilità, etc.). Ma appunto: è un'eccezione, straordinaria come alcune delle avventure grafiche del passato...ma sempre un'eccezione.