L'ho finito.
A livello di gameplay si presenta in modo molto semplice e lineare: nessun bivio, enigmi in cui bisogna premere dei tasti con il giusto tempismo (niente situazioni in cui l'ambiente va analizzato e si fanno dei tentativi). Tutto procede molto spedito.
Colpisce l'atmosfera fiabesca a cui contribuiscono i paesaggi: ora autunnali, ora innevati, ora teatri di riti e battaglie...
E' stato reso molto bene anche la differenza, dettata anche dall'età, dei due fratelli. Infatti, con il tasto per l'interazione a ciascuna situazione, sia di contorno che legata all'enigma, ognuno dei due reagisce in modo diverso: il primo è più maturo e determinato, il secondo un po' più spensierato e giocherellone.
E' un gioco che sa dire tante cose nonostante non ci sia una riga né scritta, né parlata e che sa regalare momenti carichi di emozione, per tutta l'avventura, anche e soprattutto dopo il colpo di scena.
Io sono una che cerca sempre il gameplay o un titolo non interamente incentrato sull'emotività. Questo ha saputo colpirmi e farsi apprezzare nonostante sia poco incline ai "giochi di camminare".