Ma a me pare di ricordare che s'era già fatto, no?
Cmq per sicurezza:
1)Street Fighter II - The World Warrior [Capcom, 1991]: il re, il gioco che da solo ha fatto rinascere un intero settore dell'intrattenimento elettronico e ne ha cambiato il volto per sempre, rappresentando per i videogiochi quello che Nevermind dei Nirvana (uscito, toh, nello stesso anno) ha rappresentato per l'industria musicale. La cosa sconvolgente è che, dopo tutto questo tempo, è ancora straordinariamente giocabile e non ha perso nemmeno un grammo del suo fascino magnetico e atemporale. Un classico.
2)Bubble Bobble [Taito, 1986]: il classico più immarcescibile del divertimento elettronico da sala. Due draghetti, cento livelli a schermo fisso ed una struttura di gioco cosi profonda, ricca, rifinita e bilanciata che fa paura ancora oggi. E' tutto così minimale e perfetto che ci si chiede come diavolo abbiano fatto, nel 1986, ad uscirsene in questo modo. Per me uno degli immortali titoli-simbolo dell'intero mondo del videoludo.
3)Super Mario 64 [Nintendo, 1996]: il momento esatto durante il quale si spinge in avanti la levetta analogica del pad del N64 e si fa fare a Mario il primo passo in quel mondo tridimensionale così vasto, complesso e realistico, è l'anno zero del videogioco tutto. Niente, dopo, sarà più come prima, se si parla di approccio all'esplorazione di ambienti poligonali e di controlli. Ma oltre ciò c'è un viaggio su montagne russe mozzafiato dove le sorprese geniali non hanno limiti ed uno dei più equilibrati, profondi, vari e divertenti gameplay mai ideati e realizzati da mente umana.
4)Goldeneye 007 [RARE, 1997]: l'alpha e l'omega del gioco d'azione pseudo realistico come lo intendiamo oggi. Livelli che non sono più labirinti incomprensibili pieni di mostri, ma strutture plausibili nelle quali risolvere obiettivi sempre nuovi e stimolanti. Approccio alla fisica, alle collisioni, alle animazioni, alla riproduzione delle armi e dei loro effetti (sonori, visivi, fisici), maniacalmente realistico, IA avanti anni luce, meccaniche stealth mostruosamente efficaci e flessibili, multiplayer apocalittico. Se oggi i vostri videogiochi "maturi" sono così, i meriti (o le colpe) sono di questo titolo rivoluzionario.
5)Wonder Boy [SEGA/Westone, 1986]: l'unico platform in grado di rivaleggiare ad armi pari con il primo Super Mario Bros. Sistema di controllo perfetto, velocità adrenalinica, struttura dei livelli geniale e curatissima, bilanciamento generale inattaccabile. E tanta, tanta frutta appetitosa da divorare mentre si sfreccia su uno skateboard. Colossale.
6)Super Metroid [Nintendo, 1994]: il miglior platform\action\adventure mai creato. Per vastità, equilibrio, giocabilità, atmosfera, level design, estetica (ma anche etica, orgogliosamente oldskool e per questo senza tempo) un gioco che quando ti entra dentro non riesci più a liberartene. Mai più.
7)Pang! [Mitchell, 1989]: un'idea tanto semplice quanto diabolicamente geniale, di quelle che ti fanno esclamare: "ma perchè nessuno c'ha pensato prima?". E tutta la cura strutturale ed il fascino che i videogiochi giapponesi avevano in quegli anni. Uno dei giochi più compulsivi mai ideati da mente umana.
8)Virtua Racing [SEGA, 1992]: la rivoluzione poligonale che arriva come un meteorite e spazza via tutto. Nel 1992, vedere Virtua Racing in azione ti faceva passare da giocatore occasionale a appassionato con la puzza sotto il naso. Un gioco di importanza capitale per i futuri sviluppi del videogioco, e non solo quello arcade.
9)Doom [iD Software, 1993]: l'unico gioco per PC che merita di essere giocato e, incidentalmente, anche uno dei più grandi di sempre. Dietro la rivoluzionaria impostazione in soggettiva che farà scuola, si cela un gameplay brutale da arcade purissimo e perfetto, come uno Space Invaders per il nuovo millennio, ma ancora meglio. Giocarlo significa fondersi tutt'uno con esso. E poi il piglio ironico e post moderno dell'atmosfera lo pone immediatamente fuori dal tempo.
10)Die Hard Arcade [SEGA, 1997]: l'equivalente per i picchiaduro a scorrimento di ciò che Virtua Fighter è stato per quelli ad incontri. In più una licenza cinematografica azzeccatisisma ed una cura formale pazzesca. Un altro di quei giochi dai quali, una volta provati, non si torna più indietro.