Half-Life 2
Al di là dei meriti del gioco, che è inutile stare qui a ribadire, è stato anche il titolo con cui ho debuttato sullo scenario degli FPS multiplayer online. A pensare a certi termosifoni schiantati in faccia ai nemici mi scende la lacrimuccia.
L'esordio del Pizzide. Io c'ero. E anche i miei mattoni.
Lista in rigoroso ordine sparso, chè la calura estiva asfissiante non mi permette di farne una vera e propria chart, troppo lavoro di cervello.
Final Fantasy VII. Lo metterei a parimerito col sesto episodio, ma il settimo è stato il primo gioco per cui
mi sono letteralmente tirato matto per trovare tutto il trovabile, obbiettivo per il quale ho anche comprato una guida strategica in lingua straniera. Obbiettivo raggiunto? Boh, chi lo sa, ma a conti fatti, ne è comunque valsa la pena.
Golvellius e
Y's, su Master System. Il secondo è piuttosto famoso, il primo è un action rpg poco conosciuto. Sono i primissimi giochi che comprai per una console, all'epoca ero un bambinetto, non potevo chiaramente comprarmi tutto ciò che volevo, e questi due li consumai, senza mai stancarmi.
Li gioco tutt'ora su emulatore, di tanto in tanto. Qualcosa vorrà pur dire.
World of Warcraft. Nominate il nome del campione di Blizzard su questo stesso forum in un topic qualsiasi, e le fiamme degli hater vi staranno ardendo.
Nonostante abbia smesso di giocare io stesso da vari mesi, devo ammettere che Blizzard dai tempi dell'uscita ha saputo rinnovare, potenziare ed espandere il proprio gioco in modo sorprendente, andando a portare l'esperienza mmo anche a tutti quelli che 'No gli mmo richiedono troppo tempo o non ci combini nulla', sparando loro in faccia il fatto che no, non è vero, è una cazzata.
Avere svariati milioni di utenti attivi dopo ben 8 anni dall'uscita è un obbiettivo che non si raggiunge con un giochetto da quattro soldi.
Resident Evil. Il primo, per PsOne. Oddio, il mio preferito sarebbe effettivamente il Rebirth, ma l'originale per Giocostazione è il titolo che ha portato la paura dentro i nostri schermi.
Chiedete a chiunque di elencare i momenti più paurosi della storia videoludica, e mi gioco lo scroto che fra di essi c'è l'entrata in scena del cerbero da una certa finestra di un certo corridoio.
Silent Hill 2. E mentre Capcom giocava con incubi a base di morti viventi e improvvisi spaventi da dissenteria fulminante, Konami scavava nell'immaginario dei giocatori, conscia del fatto che ciò che si teme di più, è ciò che non si conosce.
Terrore allo stato puro, la discesa di James Sunderland nel suo personale inferno è una cosa che non si scorda più manco a volerlo.
Street Fighter 2. Incalcolabili le ore passate sulle varie versioni SNES, non quantificabili le monete da 500 lire da me poppate nel cabinato del Champion Edition dell'oratorio del paese.
All'epoca divenne una sorta di tormentone un po' per tutto il paese, non solo per noi ragazzini nerd di allora. ^^'
Fallout 3. Un'area sterminata, un mix tra anni 50 e tecnologia pseudo moderna post apocalittica. Lo SPAV dava spessore strategico ai combattimenti che, in fondo in fondo, non erano nemmeno 'sto granchè, in realtà. Ma la possibilità di affrontare ogni singola quest in modo personale e di risolverla in vari modi diversi mi rapì, letteralmente, portandomi anche a rigiocare varie quest in modi differente per vedere dove sarebbe andata a parare la storia.
Metroid Prime. I due seguiti proponevano in linea di massima le stesse cose con qualche variante per aggiungere pepe al gameplay, ma col primo Prime, Retro Studio prese due generi sostanzialmente differenti e li fuse in quello che per quanto mi riguarda, è ancora il campione assoluto della scorsa generazione di macchine.
Tetris. No, davvero, serve una motivazione, per questo?