Autore Topic: GAYMERS: il topic arcobaleno di TFP  (Letto 20302 volte)

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Offline Bilbo Baggins

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Re: GAYMERS: il topic arcobaleno di TFP
« Risposta #15 il: 22 Lug 2013, 20:14 »
Io credo che la necessità di dichiararsi giocatori gay, dipenda anche da alcuni episodi (sicuramente spiacevoli) che negli anni sono successi nel mondo videoludico. Ricordo ad esempio il ban della gilda per omosessuali di World Of Warcraft, il ban degli utenti con il termine gay nel nick di Xbox Live, gli adattamenti linguistici per cui personaggi sessualmente ambigui vengono censurati o viene data loro un'identità sessuale specifica, senza contare che i giochi che lasciano al giocatore la libertà di intraprendere la relazione sessuale preferita (su tutti Mass Effect e The Sims) sono comunque criticati spesso e volentieri.

Laddove esiste reticenza, ignoranza, poca comprensione (e nel mondo videoludico esistono) ci sarà sempre qualcuno che vorrà dichiararsi per quello che è. E dispiace che questo venga visto come "esibizionismo".
Quando Mario potrà scegliere se salvare la Principessa o il Principe, probabilmente non si sentirà più il bisogno di dichiarare la propria sessualità. O magari lo si farà lo stesso per il puro piacere della condivisione e della volontà di ritrovarsi tra persone che hanno stesse preferenze, sentimenti e passioni...
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Offline Timmy Bristow

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Re: GAYMERS: il topic arcobaleno di TFP
« Risposta #16 il: 22 Lug 2013, 20:19 »
Io la vedo come "specializzazione" più che come "ghettizazione". Se facessero una convention per giuocatori SOLO collezionisti, essendolo e non conoscendone altri sarei felice di andarci per trovare altra gente coi miei stessi interessi.

C'è un sito italiano (http://www.geekqueer.com/) che seguo via Facebook (assieme ad altri qui di TFP) che è molto interessante, perché segue la realtà del videogiuoco da un punto di vista un po' differente dal resto. Perché la recensione di 8 pagine di Animal Crossing la trovare pressoché identica su duecento siti, ma qui trovate il punto di vista "gay". Si parla di fumetti a tematica gay, film, ed altre amenità (io personalmente ho apprezzato news come questa: http://www.geekqueer.com/2013/04/i-gamer-piu-focosi-non-ce-dubbio-i-possessori-di-xbox/) e comunque son punti di vista un po' scentrati che si discostano dal flusso "medio" del media informativo-videogiuocoso italiano.
E' una sfaccettatura, ma può essere interessante.

Per me potrebbero fare anche la convention dei fan di star trek islandesi, dei guidatori automobilistici provetti orientali, delle videogiuocatrici FPS femmine (ne conosco un paio che sono dei fenomeni, e vengono considerate aliene a dir poco) e dei nuotatori neri!
Sono aggiunte e punti di vista. Male non possono fare.



Offline femto88

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Re: GAYMERS: il topic arcobaleno di TFP
« Risposta #17 il: 22 Lug 2013, 20:25 »
Ricordo ad esempio il ban della gilda per omosessuali di World Of Warcraft
Ma il ban per una gilda di omosessuali mi sembra giusto, in verità: è una vera e propria discriminazione, non posso entrare in una gilda perchè non sono omosessuale?
Se condanni chi non accetta omosessuali, per coerenza condanni pure chi non accetta eterosessuali; questo se l'obiettivo è tendere alla parità e all'imparzialità, come nel caso del regolamento di una community.

Quando Mario potrà scegliere se salvare la Principessa o il Principe, probabilmente non si sentirà più il bisogno di dichiarare la propria sessualità.
Questo è un esempio profondamente anti-nintendo :D
Mario salva la principessa, perchè è una principessa ad essere nei guai. Mica perchè ha secondi fini xD
Ci fosse stato un principe nei guai, avrebbe salvato il principe.
E' una battuta eh ;)
« Ultima modifica: 22 Lug 2013, 20:28 da femto88 »
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Offline Yoshi

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Re: GAYMERS: il topic arcobaleno di TFP
« Risposta #18 il: 22 Lug 2013, 20:32 »
Non vedo come "iniziative" del genere abbiano qualcosa veramente a che fare coi videogiochi. È come se io facessi una convention di VG aperta solo a donne etero tra i 16 e i 25 anni. Ceeeeeertamente lo farei per promuovere il VG tra le donne. Sì sì.

Stai davvero suggerendo che la convention è in realtà tutta una scusa per questi gay per andarsi ad accoppiare in allegria? Stai dicendo davvero questo?
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Offline Nihilizem

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Re: GAYMERS: il topic arcobaleno di TFP
« Risposta #19 il: 22 Lug 2013, 21:02 »
Sono tematiche estremamente delicate, e che è difficile analizzare da una prospettiva diciamo allargata.

E' il problema del rapporto che sussiste tra maggioranza e minoranza, dove spesso la prima si crede in diritto di decidere cosa può o meno andare bene alla seconda, cosa può o meno ledere la sensibilità altrui.

Basta pensare ad alcuni insulti seppur lievi, e al modo in cui vengono letti. E' facile per una maggioranza non coinvolta in pieno decidere che termini come "negro" o "frocio" sono al limite termini un pochino pesanti ma che la persona a cui sono rivolte non ha di che lamentarsene. Il problema è che la reazione a determinati termini è dettata dalla persone che le riceve, non dallo spirito con le quali vengono proferite. Non ha nessuna importanza se un termine derogatorio è semplicemente scherzoso nella mente di chi la pronuncia, è essenziale capire cosa rappresenta per la persona alla quale è rivolta, seppur implicitamente.
E badate, non è un ricorso al politically correct. Ma è semplicemente che una persona non ha nessun diritto di decidere se un'altra persona debba o meno sentirsi offesa, ghettizzata o insultata da un particolare termine che ne va a colpire l'identità personale o culturale. E' possibilissimo fregarsene, ma non ignorare il problema.

E lo stesso dicasi quando una determinata minoranza identitaria all'interno di un medium come il nostro sente il bisogno di un'occasione di ritrovo per confrontarsi e magari discutere le problematiche inerenti allo loro collocamento all'interno del medium, senza escludere nessun altro.
Non lo trovo ghettizzante, ma da eterosessuale posso anzi percepire come possa essere in realtà "rinfrescante" o anche solo rassicurante per un pò ritrovarsi con persone di cui si condivide l'identità sessuale all'interno di un contesto culturale come quello videoludico dove l'omofobia è un problema spesso ignorato e liquidato.
Così come pur non apprezzando gli eccessi folkloristici del gay-pride (non stabilisco un collegamento tra le due cose), posso comunque capire il bisogno di uscire dal proprio bozzolo identitario.
Sarebbe ideale se fossimo arrivati ad un livello tale per cui non vi fosse bisogno di questi distinguo, ma al momento non è così.

Ed Ego, sei una persona intelligente, non mi puoi venire a dire che il videogioco è un medium "asessuale". Tu stesso riconosci come i videogiochi abbiano evidentemente un target che si può riassumere grezzamente come "maschio adolescente bianco eterosessuale". Non ha importanza che il videogioco sia esplicito nell'affermare ciò, è qualcosa di sostanzialmente implicito e lapalissiano. E quando nei videogiochi come nella vita è apparente che la "norma" è l'eterosessualità, diventa comprensibile il fatto che qualcuno che in questo orientamento non si riconosce provi disagio, o anche solo un certo scollamento identitario. E questo senza andare a toccare gli aspetti di becera omofobia che purtroppo pervade le frange più rumorose dell'utenza che costituisce il pubblico di questo medium.

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Offline Ivan F.

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Re: GAYMERS: il topic arcobaleno di TFP
« Risposta #20 il: 22 Lug 2013, 21:36 »
Ottima iniziativa, secondo me.

Una convention del genere è ideale per confrontarsi a livello personale, ma anche per discutere del videogioco come strumento per combattere l'omofobia.

E credo che, in questo senso, i videogiochi possano dare un forte contributo, visto a chi sono rivolti e al genere di contenuti che possono proporre.
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Offline fulgenzio

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Re: GAYMERS: il topic arcobaleno di TFP
« Risposta #21 il: 23 Lug 2013, 00:18 »
non mi puoi venire a dire che il videogioco è un medium "asessuale".

Beh, dipende da cosa intendi per videogioco. Se prendiamo in considerazione il medium oggi direi che può assolutamente definirsi "asessuale", visto che milioni di donne si baloccano con titoli per smartphone. Che poi abbia una connotazione prettamente maschile a livello mainstream ci potrebbe anche stare, certo poi mi piacerebbe contare quante persone non facente parte del modello "bianco, adolescente, etc.etc." giocano a Minecraft o Angry Birds. Onestamente anch'io faccio un po' di fatica a trovare una giustificazione plausibile ad una manifestazione come questa, almeno dal punto di vista pragmatico, così come troverei bizzarra partecipare ad una manifestazione che abbia come disclaimer "solo per donne" o "solo per anziani" o "solo per milanisti". L'accettare una propria presunta diversità a me è sempre sembrato il primo passo verso una reale discriminazione. Che poi i videogiocatori sono "da sempre" emarginati, è dagli anni '80 che vivono nel fortino attaccati da più parti, trovarsi pure una stanza apposita mi sembra curioso, sarà che io oramai da un pezzo sono arrivato al livello tale per cui non vi c'è bisogno di questi distinguo, visto che la mia visione del mondo è da anni ferocemente dicotomica (teste di cazzo/non teste di cazzo, con il primo insieme largamente più popolato del secondo) e che prescinde da lingua, razza, religione, sesso, credo politico, sessualità, etc.etc.
ANCHE UN TANUKI PUO’ SORPRENDERE UNA TIGRE CHE DORME.

Offline Nihilizem

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Re: GAYMERS: il topic arcobaleno di TFP
« Risposta #22 il: 23 Lug 2013, 00:54 »
Ma è un problema di percezione culturale, non di cifre di mercato.
Se consideriamo i videogiochi nel loro insieme, e quindi inserendo nell'equazione anche cose come Facebook oppure iOS, la percentuale di donne giocatrici nel medium è probabilmente vicina alla metà (non ricordo le cifre corrette), ma nonostante ciò, se guardiamo al lato culturalmente più prominente del medium, mi sembra assolutamente indiscutibile il fatto che abbia un determinato target di riferimento. Ed è esattamente quello del maschio eterosessuale bianco. La diversità in termini di rappresentazione identitaria sessuale, etnica e culturale è assolutamente sbilanciata a prescindere dalla natura dell'utenza reale.
Non è questione di quali persone giocano, e quali sia la loro identità di genere od etnica, ma di quale modello rappresentino i videogiochi.

Citazione
Onestamente anch'io faccio un po' di fatica a trovare una giustificazione plausibile ad una manifestazione come questa, almeno dal punto di vista pragmatico, così come troverei bizzarra partecipare ad una manifestazione che abbia come disclaimer "solo per donne" o "solo per anziani" o "solo per milanisti". L'accettare una propria presunta diversità a me è sempre sembrato il primo passo verso una reale discriminazione.

Innanzitutto, ribadisco come già fatto da altri che non è una manifestazione "solo per gay".
Ma è sempre lo stesso problema. Non ti conosco, quindi mi scuserai se faccio supposizioni, seppur suffragate dalla statistica, ma è naturale che tu non abbia giustificazioni al fatto un giocatore omosessuale senta il bisogno di un contesto di affini all'interno del quale condividere le proprie passioni. E' probabilmente una situazione che non ti tocca, e con la quale sarebbe invece necessario immedesimarsi.
Spero di non apparire scortese o liquidatorio nei tuoi confronti, ma è perché è un discorso che mi tocca molto. La diversità, di qualsiasi natura, è una condizione pienamente comprensibile solo da chi la vive sulla propria pelle, e non sto parlando solo di quella sessuale, e non stiamo parlando di tifoserie. Che piaccia o meno, sussiste effettivamente una diversità. Ma non perché alcuni amino essere diversi, ma perché il mondo ha mille modi per ricordarti ogni giorno che lo sei, anche in un contesto come quello videoludico che per le sue potenzialità a livello di espressione si potrebbe sperare essere all'avanguardia in questo ambito.
Quando l'immaginario più diffuso nel videogioco si condensa in una determinata direzione, diventa naturale che chi in ciò si non riconosce si senta a disagio. E per non sentirsi estraneo, può sentire il bisogno di ritrovarsi tra persone con sensibilità simili.

A te giustamente frega poco dell'identità e delle scelte di vita dei singoli individui, ed è una cosa che condivido. Se tutti gli altri giocatori fossero come te, non ci sarebbe bisogno di iniziative simili. Il problema è che così non è, e la fascia più rumorosa e prominente dei videogiocatori riesce a produrre esempi di razzismo, misoginia ed omofobia assolutamente sconcertanti.
Sarebbe bello se tutti avessero la pelle abbastanza spessa da non farsi condizionare o avvilire da simili comportamenti, ma purtroppo non funziona così.
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Offline Pila87

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Re: GAYMERS: il topic arcobaleno di TFP
« Risposta #23 il: 23 Lug 2013, 08:31 »
A me sembra una bella iniziativa. Un raduno di gente a cui piacciono i videogiochi e che ha piacere a ritrovarsi e raccontarsi, fra persone che condividono un aspetto importante della vita. Non mi pare un evento in cui ci si "autoghettizza", non più di qualunque altra fiera. Le feste della comunità gay, se vogliamo proprio dirla tutta, spesso sono eccezionali, ci sarebbe da andarci :) parliamo di San Francisco voglio dire.

In tutti gli ambienti prettamente maschili, comunità di giocatori comprese, gli omosessuali si palesano raramente, posso immaginare la difficoltà, soprattutto quando non c'è un clima alla tfp ma un atteggiamento molto più adolescenziale, "ricchione" etc... magari occasioni del genere possono aiutare. Quanti omosessuali conoscete fra gli amici di gioco? Ce ne devono essere tanti a cui non va di manifestarlo, un bel pride non ce lo vedo male.

Offline RayX

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Re: GAYMERS: il topic arcobaleno di TFP
« Risposta #24 il: 22 Set 2013, 02:13 »
Arrivo in ritardo, che ho passato gran parte dell'estate via dal forum, perché il calciomercato viene prima di tutto... e mi esprimo sull'argomento da Gaymer di quasi 39 anni (ormai superati i problemi di identità ed accettazione sessuale): BEN VENGA!

Forse fino a 10 anni fa (anche meno), quando ancora credevo di poter cambiare il mondo (cit.), avrei detto anche io "ah non mi piace l'autoghettizzazione" (che per una cosa che se va bene si fa una volta l'anno, nella città più gay del mondo è un parolone). Ma oggi uff, scherziamo? Le booth babes fanno tanto clamore all'E3, ma avete di idea di quanto possano interessare ad un gaymer?
Francamente se a parità di qualità di contenuti, potessi scegliere tra una GamesCom così com'è oggi ed una tutta od una in prevalenza gay, sceglierei senza alcun dubbio la seconda.

Insomma oggi sono consapevole del fatto che quando fai parte di una minoranza ne hai bisogno per sentirti forte ed anche per ricaricare un po' le pile perché il mondo di tutti i giorni fa di tutto per ricordarti che si, siamo tutti uguali ma...
"sei diverso, poche palle, e forse forse mi fai pure un po' schifo, ma non te lo dico in faccia perché credo di avere un minimo di sensibilità e ti sorrido e ti dico che a me i ghei stanno simpatici, purché non mi tocchino e non si tengano per mano o addirittura si bacino in mia presenza o di chi ne fa le veci e in cambio non faccio battute sui ricchioni in tua presenza, ma rido quando le fanno gli altri, però no dai sei un bravo ragazzo nei avrai passate tante un po' come come chessò un laziale in un covo di romanisti è la stessa roba no? tifo e sessualità dico, ti prendono in giro perché tifi un'altra squadra e allora passi l'intera adolescenza fingendo di tifare roma e sotto la doccia da solo piangi dicendo forza lazio e la sera prima di dormire col favore del buio cerchi le parole per dire ai tuoi genitori che tifi lazio, parole che non userai mai per vent'anni perché hai paura che smettano di volerti bene o che addirittura ti caccino di casa e allora preghi dio di farti cambiare magari risvegliarti al mattino ed essere un normale e sano giallorosso, e quando questa cosa diventa troppo pesante e credi che qualcuno sospetti tu sia laziale, prendi in considerazione il suicidio. Giusto? dai è la stessa cosa, non pensare di essere chissachì, frocio di merda"

Peace

Offline Wis

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R: GAYMERS: il topic arcobaleno di TFP
« Risposta #25 il: 22 Set 2013, 02:31 »
Bel pezzo, Ray, davvero.
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Re: GAYMERS: il topic arcobaleno di TFP
« Risposta #26 il: 22 Set 2013, 04:47 »
Basta leggere termini come autoghettizzazione e autodiscriminazione per capire che iniziative come questa servono in ogni ambito, perché c'è gente che pare non rendersi nemmeno conto dell'esistenza di un problema se non glielo sbatti in faccia ogni due per tre.
« Ultima modifica: 22 Set 2013, 04:56 da DRZ »

Offline The Fool

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Re: GAYMERS: il topic arcobaleno di TFP
« Risposta #27 il: 22 Set 2013, 12:32 »
Sei popo daalazzio!
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Offline l'Amico

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Re: GAYMERS: il topic arcobaleno di TFP
« Risposta #28 il: 22 Set 2013, 19:33 »
Le robe gay sono quasi sempre piu' interessanti/divertenti della media. Io non ho idea se sia meglio "ghettizzarsi" o meno, o se questo sia effettivamente un ghettizzarsi (lo e'?), ma di sicuro non e' vietata a nessuno e non credo che nessuno mi apostroferebbe con uno "sporco etero" se ci vado, questo e' l'importante.
Oh, i miei amici gay che, lo ribadisco nel caso qualcuno non lo sappia ancora, li conosco da una vita e sono stati tutt'e due miei testimoni di nozze (uno mio, l'altro di mia moglie), non sono d'accordo con queste iniziative, con questo sbandierare la diversita'. E' un discorso che salta fuori spesso e si conclude inevitabilmente con "e' come se facessero la Festa del negro o il Giorno dell'Ebreo" o una cosa cosi'; ovvero anziché spingere per far accettare la tua diversita' come una cosa normale, spingi per sottolinearla a tutti i costi. La festa della donna, se vogliamo, e' un'altra bestialita' dello stesso tipo. Ma che cazzo mi rappresenta? Cosa diversa e' il gay pride, che e' nato apposta per sensibilizzare e "svegliare" laggente e sbattergli in faccia il problema.
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Offline The Fool

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Re: GAYMERS: il topic arcobaleno di TFP
« Risposta #29 il: 22 Set 2013, 19:44 »
Esiste pure la festa del papà, la festa della mamma, la festa di un tizio che non è mai esistito ecc
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