mmm, perché se fossero tutta state tutte donne che cambiava? ^^'
Beh, probabilmente sarebbe cambiata la narrazione, il senso della progressione e la psicologia dei personaggi. Il che sarebbe stato anche bello, ma l'osservazione verteva più sul fatto che non sia un gruppo misto.
Il che, se ci pensi, parlando di FF come saga è davvero particolare come scelta.
Se non ricordo male (l'ho giocato 2 anni fa) la vicenda del gioco parte
dal viaggio che Noct e compagni devono compiere alla volta di Altissa (o Altissia, boh!) per celebrare il matrimonio tra lui e Lunafregna.
cioè una variazione del classico cliché
dell'addio al celibato con santificazione data dal road buddy trip
con il più l'emblematica dotazione della "macchina di papà", ossia al Regalia.
Ma tutto il gioco è orientato a creare una sorta di affezione attraverso le figure maschili, che nel caso di Noctis e della sua responsabilità rappresentano dei modelli e delle consapevolezze che deve costruire. Quanto e come lo capirai a fine gioco.
E una storia di legami che, pur non essendo di sangue, lo diventano.
La dimensione "camp" del titolo è proprio e del tutto maschile, ma senza voler fare un discorso di genere fine a se stesso . I generi devono essere uguali per diritti e doveri, non per caratteristiche, altrimenti c'è l'appiattimento. Questa idea di mettersi in viaggio, accamparsi, provvedere al cibo e cucinarsi, mettersi la sera a cazzeggiare allenandosi e sparando cazzate, questa provvisorietà è tipica dello spirito ludico e giocoso che i maschi sentono ed esercitano molto più delle donne. Nessun pudore per il corpo, per i riti, per il confronto, che in questo caso diventa mimetico tra di loro.
Che poi questo spirito divertito alla volte è anche alla base dei matrimoni/unioni che falliscono, gli uomini conservano uno spirito fanciullesco che vogliono portare avanti a prescindere dall'età (nel tempo libero, nel cazzeggio, nel sesso ecc.) mentre le donne, anche a causa della famiglia, riconducono tutto alla normalità. Questo statisticamente inteso, s'intende, poi ci sono milioni di eccezioni.
Tutto sommato, di opere che parlano di rapporti tra amici ce ne sono tante fuori dai videogiochi, basti pensare a tutti i capolavori della letteratura o ai film anni 70 e 80, americani e italiani. In questo contesto molto meno.
Insomma, in FFXV c'è quel mondo sfuggente e non esprimibile dell'obiettivo comune, della stagione irripetibile, del sostegno e della cura per chi non riesce. E' davvero l'immagine di un sentimento sfaccettato , di affinità che eleggono ma non selezionano, di unione emotiva che non è omosessualità né omoerotismo.
Gli uomini di riconoscono per caratteri fisici che segnano un'appartenenza estetica e una possibilità di fratellanza che poi diventa un codice comunicativo.
A me FFXV ha fatto impazzire per quello, è un gioco di ritualità, di abitudine, di conoscenza della familiarità, con un'impronta maschile. Imparare a coprirsi le spalle significa conoscersi anche per debolezze e paure (le notti al falò!) , sapersi offrire un fazzoletto a tamponare le lacrime e mandarsi subito dopo affanculo per sdrammatizzare, significa mentire, accollarsi le colpe, costruirsi un’etica specialissima e infrangibile, essere pronti ad andare a riprendere per i capelli dall’orlo dell’abisso l’amico caduto. E nel gioco succede proprio.
Le amicizie maschili si ritrovano in quei momenti e in quegli spazi: a ridere sguaiatamente, a comprendersi con uno sguardo muto, a confessarsi a mezza voce, a pavoneggiarsi di tatuaggi e cicatrici, a salvarsi il culo in una rissa, a parlare di donne (mi sarei aspettata più commenti su Cindy e Aranea!
) , a partire per una metà senza scopo, a rimpiangere i tempi andati, a viaggiare in auto attraverso il continente per fuggire almeno un poco dalle proprie vite, a rincontrarsi nella confidenza e nell’affetto che il tempo non ha consunto.
Per questo motivo, per me, il gioco funziona molto all'inizio (primi 6 capitoli) e alla fine, come vedrai. Potrebbe esserci un FFXV al femminile? Certo, ma sarebbe molto diverso, non assimilabile, da ripensare.