Caspita che discussione ho generato! Mi sono letto attentamente ogni intervento e alla fine la scelta è ricaduta su Uber, con questi accorgimenti:
- Io non amo rigiocare i titoli, se non action game molto condensati come DMC o Ninja Gaiden. Per tutti gli altri preferisco capitalizzare sforzi e tempo per trarne il massimo dei risultati;
- Io non gioco per i trofei, li ho sempre considerati un'aggiunta molto "pop" all'interno della cultura ludica, un modo per stimolare il collezionismo esibizionista. Però è vero che i trofei giocano per me, nel senso che li concepisco come una sfida che mi viene lanciata. Amando molto la dimensione interattiva e competitiva del videogioco, il senso è mettersi alla prova;
- Però, nello specifico, non essendo molto bravo in questo genere di giochi e leggendo quanto avete scritto, beh, mi son detto di provare a Uber nella consapevolezza di scalare senza affanno e indugio il livello di difficoltà qualora dovesse affiorare noia. Leggi: ci provo ma non mi guasto il gioco.
Bene, detto questo sono arrivato alla quarta missione, quella della
Allora, una prima impressione...Graficamente alterna cose ottime (60 fps, stile e gusto nelle ambientazioni) a cose meno belle (aliasing come non ne vedevo da 4 anni, poco dettagliato e piuttosto grossolano), però quello che mi fa impazzire è la filosofia anni '90 applicata al genere. C'è dentro Medal of Honor, ma anche il gene di The Darkness (soprattutto il fattore narrativo) e l'estetica raccapricciante di un The Suffering.
Devo dire che quanto visto mi ha davvero catturato, è un gioco che colpisce duro in termini di immagine ed empatia con gli attori in campo, ad esempio il
tarantiniano siparietto sul treno con Frau Engels e Bubi, col gioco delle carte per determinare la purezza del mio sangue, destabilizzante. Così come la parte della clinica, eccellente intermezzo.
Ludicamente soffro un po' queste pause pseudo-giocate in cui si raccattano oggetti e si svolgono compiti funzionali alla trama, ma quando il gioco ti lascia libero di sparare e di scatenarti devo dire che funziona alla grande. Ottimo feeling e resa delle armi, così come la varietà delle ambientazioni. Per ora il gioco è molto lineare e questo mi facilità il discorso in merito a difficoltà, per ora è bastato rimanere indietro pazientemente e usare coperture e angoli lungo l'unica strada prevista. Oltretutto, il gioco è punitivo in difficoltà quando si tratta di incassare colpi e resistenza (si muore rapidamente) però a questo non corrisponde una relativa resistenza dei nemici. Anche a Uber tutto muore con uno o due colpi (i nemici normali intendo) e il gioco offre checkpoint ogni 5 minuti, per cui morire non è un problema. Attenzione, un picco di difficoltà l'ho già affrontato
alla fine della terza missione si viene attaccati da due grandi robot, in quel posto di blocco a scenario aperto,
e lì ho dovuto organizzare bene movimenti e risorse. Tutto gustoso, per adesso.
Davvero notevole, spero continui così perché soggettivamente mi sta piacendo un botto.