Assolutamente d'accordo con Cryu.
Come si faccia a pensare una roba simile con l'esperienza di Monti avuta praticamente l'altro ieri è fuori dalla mia comprensione.
Cioè Salvini ha iniziato l'ascesa alla gloria proprio iniziando a diffondere odio verso il governo Monti, quel governo che tutti maledicono e nessuno ricorda perché fu istituito.
Cioè cazzo è il
replay con gli stessi personaggi coinvolti (la lega governava col barzellettiere).
Comunque copincollo in spoiler il punto di vista di Renzi preso da un articolo a pagamento su Repubblica (visto il momento mi sono abbonato x 3 mesi,
questo è masochismo)
Roma. "L'emergenza economica è assoluta, occorre mettere in sicurezza i conti dello Stato e scongiurare soprattutto l'aumento dell'Iva. In un quadro così negativo il Pd deve puntare a un governo istituzionale contro la deriva Papeete". Matteo Renzi l'aveva promesso in un post su Facebook ieri mattina, e l'ha fatto: non "accordicchi" segreti con i grillini, ma una presa di posizione pubblica e chiara. Ecco le parole dell'ex premier, che segnano una svolta clamorosa, perché è evidente che un governo post Conte, comunque lo si voglia chiamare - del presidente, di scopo, di transizione, di garanzia o istituzionale - per ottenere la fiducia ha bisogno che 5Stelle e Dem stringano un accordo.
Nel rispetto delle prerogative del Quirinale, a cui spetta decidere il percorso, l'ex leader dem ritiene sia indispensabile battere un colpo per "allontanare e impedire il rischio autoritario", a cui l'Italia si sta consegnando. Renzi offre quindi un assist al Movimento 5Stelle e alla richiesta di Di Maio di approvare prima il taglio dei parlamentari e poi andare alle urne. È la mossa anti Salvini. "Un governo istituzionale dovrebbe farsi carico anche della riforma costituzionale e quindi del taglio dei parlamentari", dice Renzi. Una apertura quindi a votare la riforma pentastellata che, per la verità, è stata sempre uno dei cavalli di battaglia della sinistra ma che era ritenuta dai Dem sganciata da una visione complessiva di architettura istituzionale. "Il taglio dei parlamentari si può votare", afferma l'ex segretario dem, ricordando che era previsto nella "sua" riforma bocciata dal referendum del 4 dicembre 2016.
I tempi per le elezioni si allungherebbero, non solo perché, dopo una riforma che modifica la Carta, occorrono tre mesi per consentire un eventuale referendum confermativo, a meno che non passi con una maggioranza dei due terzi dei componenti in entrambe le Camere. Ma anche perché si dovrebbe quasi inevitabilmente mettere mano a un cambiamento della legge elettorale, per adeguarla allo snellimento di 345 tra deputati e senatori. Inoltre, per Renzi le urne non possono essere gestite dal Viminale a trazione salviniana.
Vanno portati a casa questi obiettivi. Con una bussola precisa: "Il Pd non può fare l'errore di consegnare il paese per cinque anni al leader leghista con un concreto pericolo autoritario". E poi "serve del tempo per sgonfiare Salvini". Il ministro dell'Interno farebbe bene a "prendersi una camomilla perché è un po' su di giri per le notti in spiaggia". Si indigna Renzi sull'atteggiamento del ""capitan Fracassa" che vuole pieni poteri... che vuole decidere lui quando si vota, non il presidente della Repubblica, Mattarella. Lui quando riunire il Parlamento, non la conferenza dei capigruppo, dopo che da 26 anni lo stiamo pagando per non fare nulla se non diffondere odio e insicurezza".
La proposta di Renzi è un capovolgimento di prospettiva dentro il Pd: l'ex segretario si ritrova sulla stessa linea politica di confronto con i grillini sostenuta da Dario Franceschini, secondo il quale era la strada segnata se si voleva disarticolare la maggioranza gialloverde. Ma ora lo scenario è ancora un altro: il governo grilloleghista è imploso. E per il segretario dem Nicola Zingaretti nessun accrocco è possibile con i pentastellati. La stella polare è una sola: il voto. "Altre maggioranze non ce ne sono", ha ribadito. Al Nazareno, la sede del Pd, ricordano che solo due settimane fa una direzione del partito ha votato un ordine del giorno presentato da Carlo Calenda, con il pressing dei renziani, per sbarrare le porte a qualsiasi dialogo con i 5Stelle. Citano l'hashtag "senzadime" che i renziani hanno rilanciato su Twitter ogni volta che si è parlato del confronto con i grillini.
Tuttavia molte cose sono cambiate anche nella base del partito, tra i militanti democratici, che sono divisi. Basta leggere i commenti al post su Facebook di Zingaretti, dove sempre di più sono coloro che agitano lo spauracchio di un regime in cui la destra potrebbe gettare l'Italia. L'altro termometro è la chat dei parlamentari dem che registrava da qualche giorno l'inversione a U dei renziani. Non è facile per Renzi spiegare come dalla strategia dei pop corn dopo il voto politico del 2018 - ovvero di stare a guardare pur di non fare intese con i grillini - sia passato ora a quella dell'accordo. Ma è ugualmente complicato per Zingaretti dire "al voto, al voto", confidando di avere dalla sua la maggioranza dei parlamentari dem.
Boh, a me non convince. Costruisce tutto un castello basato sul fatto che m5s rispetti un patto col PD (che già solo messa così non si sa se fa ridere o piangere), che un eventuale referendum simile a quello per cui è stato trombato abbia esito favorevole, e che si riesca, sempre con m5s, a cambiare la legge elettorale.
A me pare di essere dalle parti degli unicorni.
Visto che ci sono aggiungo il punto di vista di Lucia Annunziata:
TFP Link :: https://www.huffingtonpost.it/entry/come-due-scilipoti-qualunque_it_5d503fdbe4b0fd2733f1caab?ncid=tweetlnkithpmg00000001Infine la soluzione totale rubata dal buon Roberto Recchioni sulla sua pagina fb:
..oppure, lo fai davvero il governicchio M5S e PD. Ma lo fai in stile "ultimo capodanno al Cocoricò". Regali redditi di cittadinanza, fai la flat tax a "stecca para pe' tutti", metti quota 50, paghi l'abbonamento a Netflix a ogni italiano. E poi, quando il sistema crolla e arriva il collasso, fai cadere il governo con tutti contenti e felici, mandi Salvini al potere e cazzi suoi.