Autore Topic: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero  (Letto 1645011 volte)

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Offline Elendil

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #15810 il: 16 Nov 2018, 00:52 »
forse la mia visione è veramente molto limitata al settore metalmeccanico, perché jobs act o no a pelle direi che non son cambiate le quantità di assunzioni.

I dati INPS e ISTAT invece provano che sono cambiate, visto che abbiamo +1.2 milioni di posti di lavoro in 4 anni di cui +0.57 milioni a tempo indeterminato.

Offline Giobbi

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #15811 il: 16 Nov 2018, 01:20 »
Uhm




Ma sono abbastanza sicuro di essere più fascista di così
solo che il test va molto verso i nostalgici, mentre non so quanto il fascismo all'epoca fosse nostalgico in vari sensi.

Con Balbo etc puntava più verso il "futuro" credo

Tant'è

Comunque tutto il discorso razzista lo trovo semplicemente idiota e non mi tocca, idem quello su patria e confini.
Ma fascismo inteso come "non democrazia" può essere in parte allettante
Dipende poi sempre chi comanda, pensiamo ad un Di Maio a pieni poteri...

La democrazia diviene spesso un governo dei "medi" e i "medi" spesso non sono granché, quindi piuttosto triste.
Un governo autoritario invece appunto dipende, é una scommessa che può andare malissimo ma forse anche benino (?????)


Offline Lenin

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #15812 il: 16 Nov 2018, 02:47 »


Dopo quell'orribile 60% destra del test precedente, ora mi sento meglio.
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Offline babaz

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #15813 il: 16 Nov 2018, 07:30 »
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Offline Nookie

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[Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #15814 il: 16 Nov 2018, 10:14 »
Poi ovvio c'e' chi non ci arriva, ma in questo caso si sforzi.

@xkp, chiederei anche a te di non scadere sul personale, per favore.

E io chiederei di non mettere sullo stesso piano - o nello stesso rimprovero - chi spende il proprio tempo per provare a spiegare delle cose e chi lo insulta perché non le capisce lo stesso.
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Offline Ivan F.

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #15815 il: 16 Nov 2018, 11:30 »
Poi ovvio c'e' chi non ci arriva, ma in questo caso si sforzi.

@xkp, chiederei anche a te di non scadere sul personale, per favore.

E io chiederei di non mettere sullo stesso piano - o nello stesso rimprovero - chi spende il proprio tempo per provare a spiegare delle cose e chi lo insulta perché non le capisce lo stesso.

A ognuno è stato chiesto gentilmente di adeguarsi in diverso modo, con estremo rispetto e disponibilità ad ascoltare la replica.

Se questo non è sufficiente per te, non posso aiutarti oltre, mi spiace.
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Offline Cryu

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #15816 il: 16 Nov 2018, 11:58 »
TFP Link :: http://espresso.repubblica.it/attualita/2018/10/29/news/e-tu-quanto-sei-fascista-scoprilo-con-il-fascistometro-di-michela-murgia-1.328144
6,1%. Sollevato ma francamente pensavo di più. Mi è sembrato più un Salvinometro che un Fascistometro. Nel senso che nel fascismo c'erano anche degli ideali e un'ideologia. Discutibili, sbagliati o criminali. Ma nei protofascismi odierni c'è solo la pigrizia di non voler capire la complessità delle cose, l'egoismo e la seduzione dell'affermarsi con la forza. Non a caso durante il fascismo il linguaggio era ostentatamente pomposo e arzigogolato, laddove oggi è slogan e insulto becero.
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Offline keigo

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #15817 il: 16 Nov 2018, 12:52 »


Però questa parte di post stride rispetto alle classiche catene di montaggio. Ho avuto il piacere di parlare con un responsabile dell’Iveco e mi ha dipinto un quadro di catena di montaggio incredibile (probabilmente terribile per il lavoratore) però ottimizzato all’osso con pochissimi sprechi di tempo (essendo le azioni degli operai misurate)

Per il resto mille grazie della spiegazione.

allora il problema della "produzione" metalmeccanica e della catena di montaggio è più "ideologico" e finanziario che strettamente produttivo. Cioè tra tutti i metodi per produrre in massa - prodotti standardizzati e con zero o minime variazioni quello che si affida agli umani è il meno redditevole ed il meno sicuro. Tuttavia per diversi fattori (a- gli investimenti da fare sono ingenti b- il cambio da fare sarebbe epocale c- la struttura di potere all'interno dell'azienda potrebbe risentirne c- management scarso che pensa che l'azienda sia tipo la naja d - scarso potere relativo dei lavoratori) si preferisce mantenere una certa struttura CERCANDO DI STRIZZARE PIU' OUTPUT POSSIBILE DAL LAVORATORE.
Citazione
Ma sarebbe molto più efficiente una macchina e molto meno degradante per un essere umano essere ridotto a due braccia. Considerando le ricadute psicologiche ed esistenziali nel medio e lungo termine. Ma si è sempre fatto così e quindi nessuno si lamenta del fatto che non esistano percorsi di sviluppo per gli operai e si pensa che il "prezzo da pagare" per il lavoro degradante sia un tasso di dipendenti che si ammalano-assentano finanziariamente tollerabile.
per me è una cazzata (soprattutto se hai tempi morti dovuti a mancati investimenti/manutenzione/processi non all'avanguardia etc), ma giustamente non puoi pretendere il ciclo continuo di miglioramento per investimetni di MLD in catene produttive. Tuttavia la mia impressione è che siamo ancora troppo nostalgici di paradigmi vecchi di produzione convitni che "tornerà la belle epoque" degli anni 80.

Ma siamo in un mondo completamente diverso dove - ad esempio - da gennaio non si saprà più che farsene di tutti quelli che registrano le fatture negli uffici amministrativi. Dato che il passaggio OBBLIGATORIO alla fattura elettronica (che è una mossa per contrastare le truffe e l'evasione di IVA) renderà inutili tutti quelli che fanno data entry di fatture cartacee. Cosa farne di questi?


postilla sociologica: il problema è che sulla "inamovibilità" professionale (soprattutto per gli operai e mansioni a basso valore aggiunto) si basa gran parte della stratificazione sociale.

il discorso è molto complesso.
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ma chi me lo fa fare?!? il petrolio è una figata.

Offline Giobbi

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #15818 il: 16 Nov 2018, 13:08 »
Citazione
Mi è sembrato più un Salvinometro che un Fascistometro

Sì esatto
Per cui Lenin mi dispiace ma non vale

E' sicuramente più fascista Thor, che non assomiglia granché ad una Mondina di Isola della Scala, che il sondaggio.

Quindi 60% A VITA!







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Offline EGO

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #15819 il: 16 Nov 2018, 13:33 »
Pronto!


Test assolutamente idiota, mi pento di avergli dato clic solo per partecipare al giochino del giorno.

26 punti, mi dice che considero la Costituzione datata ma non è assolutamente vero.

Mado’ che cagata.

Offline peppebi

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #15820 il: 16 Nov 2018, 13:47 »
Sono con Ego. Test veramente inutile e fatto male. Sai pure dove vai a parare quindi volendo bari tranquillamente.
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Offline Ivan F.

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #15821 il: 16 Nov 2018, 13:50 »
Ma io credo fosse ironico in tutto e per tutto, no? 😉

Dopo alcune domande anche verosimili, sbraca fortissimamente diventando marchiano.
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Offline Gold_E

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #15822 il: 16 Nov 2018, 13:52 »


Però questa parte di post stride rispetto alle classiche catene di montaggio. Ho avuto il piacere di parlare con un responsabile dell’Iveco e mi ha dipinto un quadro di catena di montaggio incredibile (probabilmente terribile per il lavoratore) però ottimizzato all’osso con pochissimi sprechi di tempo (essendo le azioni degli operai misurate)

Per il resto mille grazie della spiegazione.

allora il problema della "produzione" metalmeccanica e della catena di montaggio è più "ideologico" e finanziario che strettamente produttivo. Cioè tra tutti i metodi per produrre in massa - prodotti standardizzati e con zero o minime variazioni quello che si affida agli umani è il meno redditevole ed il meno sicuro. Tuttavia per diversi fattori (a- gli investimenti da fare sono ingenti b- il cambio da fare sarebbe epocale c- la struttura di potere all'interno dell'azienda potrebbe risentirne c- management scarso che pensa che l'azienda sia tipo la naja d - scarso potere relativo dei lavoratori) si preferisce mantenere una certa struttura CERCANDO DI STRIZZARE PIU' OUTPUT POSSIBILE DAL LAVORATORE.
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Ma sarebbe molto più efficiente una macchina e molto meno degradante per un essere umano essere ridotto a due braccia. Considerando le ricadute psicologiche ed esistenziali nel medio e lungo termine. Ma si è sempre fatto così e quindi nessuno si lamenta del fatto che non esistano percorsi di sviluppo per gli operai e si pensa che il "prezzo da pagare" per il lavoro degradante sia un tasso di dipendenti che si ammalano-assentano finanziariamente tollerabile.
per me è una cazzata (soprattutto se hai tempi morti dovuti a mancati investimenti/manutenzione/processi non all'avanguardia etc), ma giustamente non puoi pretendere il ciclo continuo di miglioramento per investimetni di MLD in catene produttive. Tuttavia la mia impressione è che siamo ancora troppo nostalgici di paradigmi vecchi di produzione convitni che "tornerà la belle epoque" degli anni 80.

Ma siamo in un mondo completamente diverso dove - ad esempio - da gennaio non si saprà più che farsene di tutti quelli che registrano le fatture negli uffici amministrativi. Dato che il passaggio OBBLIGATORIO alla fattura elettronica (che è una mossa per contrastare le truffe e l'evasione di IVA) renderà inutili tutti quelli che fanno data entry di fatture cartacee. Cosa farne di questi?


postilla sociologica: il problema è che sulla "inamovibilità" professionale (soprattutto per gli operai e mansioni a basso valore aggiunto) si basa gran parte della stratificazione sociale.

il discorso è molto complesso.
Riguardo l'ultima parte del discorso, non potrebbe proprio in casi come questi avere un senso il Reddito di Cittadinanza? Con centri dell'impiego funzionanti, corsi di formazione per disoccupati e lavori socialmente utili si potrebbe creare una forza lavoro migliore, ed allo stesso tempo dare più tranquillità alle persone sostituite dalle "macchine", nonché alle aziende che devono fare determinate scelte. Parlo naturalmente a livello teorico dove tutto funziona alla perfezione, e sò che non è il caso dell'Italia, ma non ha senso provarci? Capisco e condivido il discorso di dover far quadrare i conti di uno Stato, ma bisogna fare i conti anche con chi rimane senza lavoro..
GOLD EXPERIENCE REQUIEM POTERI:                         
Le sue emanazioni azzerano il potere, le azioni e la volontà di chi lo attacca. Chi resta colpito fisicamente da Requiem vede la propria morte riportata a zero, e continua a riviverla ogni volta.

Offline keigo

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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #15823 il: 16 Nov 2018, 15:05 »
Certo. Ma è in questo punto che ci si incazza. La scelta sembra proprio ignorare la creazione di un sistema coordinato per la creazione di futuri lavoratori capaci. Cioè posto che per la "condizione umana" avrai sempre un tot di persone che non potranno lavorare (magari gente che ha perso totalmente la bussola e non riesce proprio a concentrarsi o a fare un certo tipo di lavoro o banalmente "pazza") tu stato dovresti prima di tutto capire come aiutare le persone a ridefinire le proprie capacità ed abilità personali compatibilmente con le cose che servono ad un azienda per essere sul pezzo nel mondo moderno. Ma è uno sforzo che presuppone una strategia ed una certa lungimiranza. Che ha bisogno di diversi anni, sforzi e pianificazione per essere portata avanti. Che non si tradurranno necessariamente in un momento vicino, ma magari dopo anni di sperimentazioni e coordinamento di diversi settori che al momento hanno interessi totalmente divergenti. A rimetterci però tra queste guerre burocratiche e retoriche sono i lavoratori che vengono trattati come una merce di scambio e non come risorse potenziali.

Parentesi Ideologica:
Purtroppo viviamo uno scenario politico in cui a governare non è una sorta di "visione" della gestione della cosa pubblica che possa essere in un caso più a favore del mercato (favorendo investimenti, sviluppi di competenze ed una ricchezza diffusa a livello individuale, ma con una minore ingerenza nelle attività. es: banalmente meno controllo sull'inquinamento. Paradossalmente questo dovrebbe favorire la forza lavoro proveniente dai paesi extra-comuitari costando meno.) e/o tutela della proprietà privata contro  una gestione che equilibri gli effetti sociali dell'attività economica (inquinamento vs integrazione sociale vs alto livello di servizi indipendentemente dal reddito. Ricchi e poveri negli stessi ospedali); ma in uno scenario in cui chi si propone cerca di tutelare degli interessi in essere. Ed infatti tutte le proposte riguardano o la tutela di un certo tipo di elettorato o il favorimento di una certa classe sociale.

Questo diciamo che può essere ricondotto al "blocco politico". Il blocco politico però è a capo di un blocco Burocratico. Che è fatto di tutto quell'apparato di uffici ed istituzioni che VIVONO indipendentemente dagli organi di governo e che attuano le proposte di legge. Uffici su Uffici ridondantissimi di dipendenti pubblici che resistono a qualsiasi innovazione perhcè "gli da stress" (banalmente chi sceglie il lavoro pubblico è più interessato alla tranquillità che alla carriera. Essendosi formata un certo tipo di selezione avversa dei dipendenti pubblici per cui tentano il concorso tutti quelli che non riescono o a trovare un lavoro nel privato o lo ritengono troppo stressante e challenging per la loro qualità della vita) e la cosa quindi rallenterà di fatto ogni applicazione. Ma è anche fisiologico che ci sia un certo tipo di resistenza. Se improvvisamente per l'educazione esistesse una sorta di app store dove svilupparti i moduli delle tue competenze che verrebbero poi verificate da un sistema etc. Avresti dei super studenti e super lavoratori, ma avresti un completo shock culturale rispetto alla generazione precedente. E soprattutto non sapresti più cosa fartene dei professori. Quindi insomma che ci sia un certo "lag" magari è anche fisiologico.

Il problema è che la mancanza di visione ti porta  perdere contatto con la realtà mondiale, non ti permette di avere una visione a lungo e chiude le opportunità spostandole altrove.

E questo vale per qualsiasi tipo di investimento. Che significano posti di lavoro.

Sopperire a tutto questo semplicemente dando dei soldi non ha senso, perchè non ci stai manco provando a dare una chance di riprendersi. Gli stai solo dando un modo per perdere il ritmo.
« Ultima modifica: 16 Nov 2018, 15:27 da keigo »
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Re: [Politica e Governo] Dove c'è il disordine io prospero
« Risposta #15824 il: 16 Nov 2018, 15:22 »
Sulla carta questo governo si propone di fare esattamente quello che scrivi tu. Però sono al 100% d'accordo con te e probabilmente questa operazione che ritengo buona e necessaria verrà rovinata dal voler fare tutto e subito.
Un Governo serio avrebbe presentato un piano per portare al reddito di cittadinanza che partiva con la riforma dei centri per l'impiego con un programma preciso e non "avviamo tutto tra qualche mese" che si concluderà con centri per l'impiego che non saranno in grado di offrire lavori quando il reddito sarà erogato.
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