Sì, in effetti va tutto bene così com'è, è giusto che ci siano queste disuguaglianze, che chi si candida a ruoli politici di rilievo (o viene nominato in ruoli tecnici all'interno dei vari ministeri) venga (o vada a lavorare dopo) in banche d'affari e fondi di investimento, che si faccia la corsa al ribasso su salari, diritti e tutele del lavoro (evidentemente il modello vincente è quello schiavististico, a questo punto perché pagare i lavoratori?), che si debbano privatizzare (quindi abolirne l'universalità) beni e servizi pubblici come l'acqua o istruzione/sanità e che il darwinismo sociale sia l'unica via.
Perché il "libero mercato" come lo intendono i centri di potere oggi è questo, non l'immagine romantica degli scambi liberi e armoniosi che si autoregolamentano portando pace, benessere e prosperità.
Qui nessuno propone il soviet supremo, ma semplicemente redistribuzione della ricchezza, protezione sociale, regole strette per finanza e scambi (che non significa protezionismo, che non ha mai funzionato, ma evitare che l'interesse privato domini su quello collettivo), equità, maggiori coinvolgimento e partecipazione delle masse ai processi decisionali, tutela ambientale.
Sono cose che puoi dire in molti modi, o più rozzi o più approfonditi, ma il punto sempre lì rimane: democrazia contro plutocrazia.
Poi però non sorprendetevi se Trump, Grillo o LePen prendono fraccate di voti.