Ben venga un irrigidimento in senso etico, ma ho idea che sia un processo che, se anche fosse iniziato ora, impiegherà anni, e anni, e ancora anni per arrivare a un compimento (leggi: coinvolgere un sufficiente numero di persone da essere incisivo a livello nazionale). Ribadisco, però, che non riesco a essere fiducioso, perché se mi guardo intorno, a partire dal posto dove vivo, vedo esattamente le stesse porcherie che vedevo 10 anni fa, con in più una robusta dose di esasperazione di fondo che però non mi sembra "rabbia buona" ma perlopiù pura aggressività che distrugge, più che creare. La suddivisione in tifoserie, in qualsiasi ambito, è ormai talmente radicata che spesso le buone intenzioni mancano di quella necessaria umiltà (sintomo di intelligenza) e si riducono a "noi siamo i meglio, e voi non siete un cazzo e non capite niente". Non so... quello che voglio dire è che sostanzialmente eravamo un popolo disunito, in cui ognuno bada ai cazzi suoi, e lo siamo ancora, con qualche piccolo segnale di progresso che però non mi pare ancora sufficiente a tamponare una crisi che avanza a ritmi serrati, e cha ha già sostanzialmente inculato la mia generazione di trentenni e probabilmente spazzerà via anche i più giovani. Con queste radici fradice, i discorsi a livello nazionale mi sembrano sempre monchi. Perdonate lo sfogo, ma la merda che sto vedendo in questi giorni intorno a me mi fa sembrare Nietszche un inguaribile ottimista.