Il M5S ha/aveva il rifiuto di collaborare con l'asse PD/PDL come PROGRAMMA e il PD non ha MAI offerto al M5S NIENTE, ha sempre richiesto la fiducia basandola su presunti 8 punti in comune.
Kabuto, è chiaro che ci siamo ingolfati su un passaggio.
Il PD non ha MAI offerto NIENTE al M5S(cosa che cmq sarebbe stata rifiutata).
La parentesi.
cosa che comunque sarebbe stata rifiutataComunque?
Una constatazione.
C'è uno scollamento tra programma, dichiarazioni, intenzioni e azioni.
Fa fede il programma "nessuna fiducia"?
Non avrebbero neanche dovuto fare le consultazioni. Coerenza con la linea dura e nessuna perdita di tempo.
Però le consultazioni sono state fatte, la coerenza programmatica è saltata (in questo caso, apparentemente un bene) e ci siamo guardati uno streaming di cui conoscevamo già il finale.
Fanno fede le dichiarazioni?
Avremmo avuto un incontro a fuoco e fiamme. Dopo una campagna elettorale "siete circondati, siete morti" era lecito attendersi un tavolo ribaltato dallo scontro. Invece i pompieri son rimasti a in centrale, il tavolo è rimasto intatto e l'unico scontro è stato quello tra la fronte dello spettatore e la tastiera.
Fanno fede le intenzioni?
Allora la presenza alle consultazioni va considerata come un'apertura. Se fino a ieri insultavi un avversario e oggi ci parli stai cambiando registro.
Da cui la necessità di cedere qualcosa - l'atto formale della fiducia - in cambio di altro - ministeri e/o commissioni.
E siamo alle azioni.
Ricordo che c'è un momento netto in cui Bersani dice: "la fiducia si può dare e si può togliere".
Ecco. È il punto chiave dell'incontro.
Sicuramente Bersani non ha posto i termini su un piatto d'argento ma se Crimi e Lombardi fossero stati affamati di cambiamento avrebbero colto lo spiraglio, preso l'iniziativa e formato la coalizione di maggioranza.
Immagino che "formare una coalizione" suoni come una bestemmia; però l'alternativa era quella di rimanere in minoranza.
Cioé non governare.
Cioé non attuare alcun cambiamento.
Cioé, in ultima analisi, fallire nella concretizzazione della protesta.
[...] un governo M5S/PD non era possibile ne auspicabile sia per il PD che per il M5S.
E ribadiamo ulteriormente che il PD non ha PROPOSTO al M5S niente.
Ha chiesto che gli venisse data la fiducia per un SUO governo.
Lo dice il PD.
Il governo M5S/PD *era* possibile. Se prendiamo per buone le successive esternazioni di Grillo, l'intenzione di governo c'è stata fino all'ultimo (un esempio su tutti, la candidatura di Rodotà).
Il governo M5S/PD *era* auspicabile, perché l'alternativa sarebbe stata un governo M5S/PDL o appunto, un governo PD/PDL. E non si tratta di ragionare su quanti sono ladri nel PD e quanti sono evasori nel PDL ma sul potenziale: di sviluppo nel caso di M5S/PD, di stasi (se non addirittura di inviluppo) nel caso PD/PDL.
Vogliamo andare avanti ancora per molto?
Con questo governo, più che andare avanti stiamo fermi. Questo è il problema e questa la denuncia.
Un governo con entrambe le forze politiche che il M5S contrasta da sempre.
Questo, abbiamo.
Questo.
Lo ripeto: guardatevi il riassunto di Travaglio fatto ieri sera a Servizio Pubblico.
Agevolo il link: Guerra civile fredda
L'ho visto in diretta. L'analisi di Travaglio è ottima, implacabile e inattaccabile.
Resta però una analisi, cioé una valutazione a posteriori di "cosa è stato".
La mia critica nasce dal "cosa sarebbe potuto essere".
Se ragioniamo con logiche da fps, dati venti anni di inciuci e collusioni e un movimento di rottura che in due anni arriva a raccogliere un terzo delle preferenze dell'elettorato, la cosa migliore che sarebbe potuta accadere sarebbe stata una forte presenza del movimento nel governo, al fine di rompere assi di potere e iniziare un processo di cambiamento proattivo.
Una svolta, dopo venti anni, *era* auspicabile.
Un goveno diverso, *era* possibile.
Questo.
Tutte le parole spese qui sono un atto di denuncia e una triste considerazione.
Chi ha votato il M5S per protesta; chi ha votato il M5S per avere persone nuove al governo; chi ha votato sperando di vedere un cambiamento, magari piccolo ma comunque tangibile; chiunque abbia dato il proprio voto a qualsiasi altro schieramento politico conscio della situazione in cui versiamo non può lasciarsi imbambolare dalla facciata di credibilità del novello premier né tantomeno dalle grida continue di un comico che non fa più ridere, diventato politico che non fa politica, leader di un movimento immobile.
È una sconfitta per chi ha investito tempo, energie o anche solo speranze per un futuro diverso.
È un futuro negato.