Più che le inchieste sui rimborsi (dalle quali Bonaccini è di fatto fuori, presto la sua posizione verrà archiviata perché inconsistente), secondo me è stato lo scontro col sindacato ad aver pesato in maniera dirompente. Quando il segretario della FIOM emiliana dice apertamente di stare a casa il problema è evidente.
Il rischio del Jobs Act è che sia tutto sbilanciato sul fronte padronale, perché va benissimo il contratto a tutele crescenti e la revisione dell'Art.18, ma se concedi questo allora devi dall'altra parte ABOLIRE tutti i 47 tipi di contratti truffa e lasciare solo tempo determinato semplice, contratto stagionale e contratto a chiamata (oltre al già citato contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti) e garantire pari diritti (malattia, ferie, compenso minimo, maternità) alle partite IVA col regime dei minimi (anche il nuovo).
Questo tenendo sempre a mente che se il lavoro non lo crei con gli investimenti e con lo stimolo alla domanda aggregata allora non c'è legge che tenga, la disoccupazione rimarrà al 12,4% per mooooolto tempo ancora.
Come postilla aggiungo che oggi i nostri BTP a 10 anni rendono il 2,18% sul mercato secondario, che vuol dire meno del 2% di rendimento al netto delle tasse. Tutto ossigeno per le nostre casse, sarei stato curioso di sapere quanto avrebbero reso se avessimo avuto la liretta svalutata.