@FreeDomAlcune considerazoni sparse. Il MES non è vantaggioso manco per nulla. Perché i soldi che da in prestito sono pochi (una trentina di miliardi divisi in varie tranche), perché il tasso dello 0,12% è basso ma soggetto a variazioni e, soprattutto, già adesso i titoli di stato italiani, tutti, non solo il 10yrs, rendono così poco da trasformare il presunto risparmio in pochi spiccioli (si va dal
-0,029% del BTP a 6 mesi -sì, è negativo- al 0,05% di quello a 5 anni, passando per il 0,52% di quello a 10 anni -sì, è calato ancora- e così via).
Quindi, pragmaticamente, accettare questa roba qua, in un momento del genere, è un puro suicidio perché le condizioni lacrime e sangue che verrebbero imposte poco dopo provocherebbero danni economici e sociali devastanti e ben superiori ai pochi milioni risparmiati. Senza contare che si tratta di soldi una tantum ed in un contesto di austerity perpetua, come quello che verrà ripristinato a fine pandemia, accadrà che dopo non avrai più soldi per far continuare a funzionare quelle quattro cose che ci hai comprato.
Quindi, sempre parlando
pragmaticamente, accedere al MES è controproducente e chi lo invoca lo fa solo per ragioni ideologiche (cioè essere d'accordo con le politiche di austerità, privatizzazioni e precarizzazione del lavoro/deflazione salariale conseguenti, ben sapendo che l'imposizione coatta sotto ricatto di simili ricette è l'unica via per poterle applicare in quanto sarebbero democraticamente inaccettabili).
Infine sull'inaffidabilità e pericolosità e illegitimità democratica di strumenti come il MES (ed il suo fratellone maggiore Recovery Fund), sulle condizionalità feroci che non sono affatto state cancellate nemmeno per la linea di credito "pandemica" (un trattato internazionale non si modifica con un tweet di Gentiloni) ci fanno un resoconto Floriana Cerniglia e Francesco Saraceno dell'università cattolica, su Il Sole 24 ore (non certo due pericolosi anti europeisti):
https://www.ilsole24ore.com/art/il-ricorso-mes-e-facile-ma-non-offre-garanzie-crescita-lungo-periodo-ADtLp1H#L’incoerenza temporale aiuta a spiegare perché la condizionalità leggera, per quanto attraente, non è praticabile. Il Mes è di fatto una banca, e non opera per essere solidale. Nel concedere un credito si ingaggia in un rapporto con il debitore rigorosamente inquadrato dal Reg. 472/2013, parte del cosiddetto Two Pack, dove all’art. 7 co. 5 si dice che «La Commissione, d’intesa con la Bce e, se del caso, con l’Fmi, esamina insieme allo Stato membro interessato le eventuali modifiche e gli aggiornamenti da apportare al programma di aggiustamento macroeconomico […] Il Consiglio, deliberando a maggioranza qualificata su proposta della Commissione, decide in merito alle modifiche da apportare a tale programma».
Insomma, qualunque sia la condizionalità convenuta al momento del prestito, i creditori possono in ogni momento imporre condizioni più restrittive. E lo fanno avendo il coltello dalla parte del manico; basta riandare con la memoria agli estenuanti negoziati tra la trojka e la Grecia che si sono sempre conclusi con la capitolazione di quest’ultima. Si può prevedere che, non appena la tempesta sarà passata, il Mes (il cui Consiglio dei governatori è composto dai ministri dell’Economia dei Paesi membri) pretenderà dai debitori condizioni ben diverse, e si tornerà a parlare di piani di rientro, avanzi primari e così via.
Non c'è nulla da inventarsi, è tutto scritto nero su bianco sui trattati ma anche sul comunicato stampa ufficiale con il quale si pubblicizza la nuova linea di credito.
Sarà un caso che
in tutta Europa, gli unici che vogliono il MES sono quelli del PD?
Ma c'è poi un altro punto: la totale, incontrovertibile, inutilità di simili meccanismi, instaurati solo in base ai rapporti di forza fra stati (nel senso che servono da meccanismi di controllo di alcuni stati su altri stati per togliersi dai piedi pericolosi concorrenti nel mentre favorendo la parte più forte delle classi capitaliste dei paesi "vittime", in quanto modo efficacissimo e rapido per abbassare i salari e alzare i profitti) nel contesto di concorrenza reciproca sul quale è costruità l'UE, per evitare di vedere l'elefante nella stanza, cioè l'assenza di una vera banca centrale che fa il suo dovere come accade nel resto del mondo.
Nel momento in cui la BCE ha iniziato a fare
quasi* il suo dovere, tutto ciò è crollato come un castello di carte.
A me (ed a tutti i contrari all'euro) già basta questo risultato, che getta nel cestino trentacinque anni di baggianate macroeconomiche senza senso tranne quello di avvantaggiare i ricchi a scapito dei poveri. Piano piano arriveremo anche al resto
Un'ultima nota sull'Argentina: l'Argentina aveva bloccato il cambio della sua moneta rapportandolo a quello del dollaro, quindi nei fatti è come se fosse indebitata in valuta estera. Toh, guardacaso la stessa situazione dell'Italia nell'euro!
*(anche qui, però, la BCE fa il suo dovere fino ad un certo punto: la BCE non è sotto il controllo del ministero dell'economia italiano e quindi potrebbe accadere, un domani, che i BTP che ha comprato stampando solid virtuali con un click senza generare inflazione, invece di monetizzarli, cioè de facto cancellarli, possa iniziare a venderli come un qualsiasi fondo speculativo privato causando un'altra, stavolta fatale, crisi dello spread. Perchè dovrebbe farlo? Ma per dettare l'agenda politica allo stato "indisciplinato", ovviamente, trasformando l'apparente aiuto in un'arma di ricatto inaccettabile. A quel punto si prendono i pop corn
).