Cosa voterete?
Io direi che meno non sarebbe male. Non per il risparmio irrisorio ma perche molti altri paesi funzionano con molta meno gente tranquillamente
Ci sono tanti motivi per bocciare con un sonoro NO quest'ennesimo tentativo di distruzione della nostra carta fondamentale.
Prima di cominciare, però occorre ricordare che no, gli altri paesi non hanno meno rappresentanti popolari e, chi li ha, adotta una struttura istituzionale profondamente diversa dalla nostra che va in parte a compensare il vulnus democratico causato da un ridotto numero di rappresentanti.
Qui un confronto serio al quale si evince che non è assolutamente vero che abbiamo più parlamentari rispetto agli altri paesi.
https://www.ilsole24ore.com/art/con-taglio-parlamentari-italia-quinta-nell-ue-deputati-e-quarta-senatori-ACl4jDqPoi, chi lo stabilisce quanti parlamentari siano un numero "giusto" per garantire rappresentanza di tutti i cittadini? Ogni paese ha specificità culturali, storiche, territoriali molto diverse e quindi ha bisogni di rappresentatività altrettanto diversi, fare questi confronti è del tutto privo di senso perché se 900 rappresentanti possono essere troppi nel paese X, magari sono troppo pochi nel paese Y che ha molte più differenze interne e quindi voci da far parlare.
Ciò ci porta alla seconda considerazione: cosa significa "efficienza" del sistema democratico?
Significa produrre più leggi? Allora in Italia siamo già al top vista la produzione legislativa colossale.
Significa produrre leggi più velocemente? Anche qui abbiamo tutti gli strumenti per farlo, visto che ci sono i decreti legge e che, se proprio vogliamo dirla tutta, nel 2012 riuscirono addirittura a sventrare la Costituzione (inserendoci il pareggio di bilancio)
nel giro di una notte.
Significa produrre leggi che facciano funzionare meglio il paese, che garantiscano equità e progresso sociale? Ed allora che garanzia ci sono che meno rappresentati facciano leggi migliori? Assolutamente nessuna, anzi.
Dico "anzi" perché ridurre i rappresentanti popolari garantisce solo la creazione di una "super casta" oligarchica ancora più arroccata nella difesa degli interessi particolari a scapito di quelli generali.
Perché?
Perché per quanto puoi sforzarti di modificare i collegi, per quanto si possa adottare una legge proporzionale (ma attenzione che le leggi elettorali si possono cambiare in qualsiasi momento, quelle di riforma costituzionale invece no...), INEVITABILMENTE diversi milioni di italiani non saranno rappresentati da nessuno. Se passa questa riforma sciagurata, in pratica, avremo italiani di serie A (in genere quelli che vivono nelle grandi aree urbane e peri-urbane) ed italiani di serie B (tutti gli altri).
Ciò significa che vengono meno le basi del processo democratico e cioè la rappresentanza e l'uguaglianza.
Se c'è da chiudere (o da aprire!) un ospedale, se c'è da fare un favore all'amico degli amici approvandogli un progetto speculativo, se c'è da fare un investimento pubblico, dove pensate che ciò avverrà (o non avverrà, nel caso dei progetti speculativi)? In un territorio dove c'è una rappresentanza parlamentare che punta a farsi rieleggere o in un territorio dove non c'è nessuno che poi renderebbe conto, pagandolo elettoralmente, delle proprie azioni? E ripeto, non stiamo parlando di aree marginali, ma di milioni e milioni di italiani.
Si creerebbero differenze territoriali ancora più drammatiche e devastanti rispetto ad oggi, dove già la sciagurata riforma del 2001 (quella delle autonomie regionali) ha minato alle basi il principio che tutti i cittadini hanno pari diritti.
Altro motivo: meno parlamentari significa avere gruppi parlamentari più piccoli e quindi molto più controllabili da parte delle segreterie dei partiti (o presunti tali). Ciò, a sua volta, significa che un altro dei principi cardine della democrazia (e cioè che gli eletti rispondono al popolo e non al Casaleggio di turno) verrebbe seriamente minato, con tutte le conseguenze nefaste del caso (e cioè che sarebbe molto più facile per il Casaleggio di turno farsi i propri interessi a scapito di quelli collettivi).
Poi: meno parlamentari significa un cambiamento radicale anche del numero e del funzionamento delle commissioni parlamentari, con le minoranze sotto rappresentate o, addirittura, non rappresentate affatto se provenienti da partiti più piccoli, lasciando alla maggioranza uno strapotere inimmaginabile e aumentando il grado di impunità in caso di comportamenti scorretti o criminali.
Ciò porta con se un'altra conseguenza: per lobby e gruppi di interesse vari sarebbe una pacchia perché avrebbero molti meno parlamentari da comprare, i quali sarebbero più disposti a farsi comprare perché meno perseguibili nel nuovo ordinamento di cui dicevamo sopra.
Ci sarebbe molto altro da dire, io mi limito a votare NO, a far campagna per il NO perché un caffè all'anno non vale il taglio della democrazia.
Un'ultima cosa: il PD aveva votato 'sto scempio (salvo poi ricredersi, perché si sono resi conto della boiata) in cambio di una legge elettorale proporzionale e di nuovi regolamenti parlamentari meno distortivi, ma fermo restando che queste sono cose che si possono cambiare facilmente da qualsiasi governo (anche da un eventuale futuro governo con intenzioni tutt'altro che democratiche...), questi correttivi ancora oggi non esistono e mai esisteranno, perché la tentazione di fare filotto e andare a votare con un super maggioritario che garantisca pieni poteri ad una minoranza di eletti\nominati è troppo ghiotta. Con le conseguenze che tutti noi possiamo immaginare.
Del resto il taglio dei parlamentari era uno dei capisaldi del piano di rinascita democratica della P2 non casualmente.
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