Poi va bene accanirsi contro gli artifici contabili perpetrati tramite il KFW, ma alla fine i favorevoli a una certa politica di rigore non sono solo i tedeschi, ma anche gli olandesi, i finlandesi, i danesi insomma tutto il blocco nordico. Hanno tutti delle Casse Depositi e Prestiti nascoste? Oppure, banalmente, hanno in comune di essere meglio amministrati, più virtuosi, e quindi (comprensibilmente) non sono così ansiosi di pagare i debiti altrui?
Premesso che NON ho risposte/soluzioni (come spesso accade entro in questa discussione con i piedi di piombo, ben conscio delle mie limitate conoscenze), questo passaggio mi lascia perplesso: lo puoi applicare pressoché pari pari al nord e al sud del nostro Paese, ed è stato spesso un cavallo di battaglia della Lega cui di solito si tende(va) a rispondere che no, non è giusto lasciare indietro chi è più in difficoltà - pur con le sue colpe, che non sto certo a fare finta che non esistano visto che al sud ci vivo.
Quindi la mia domanda è: perché non dovremmo attenderci un atteggiamento più solidale da parte dell'Europa?
Prodi stasera da Fazio ha dato una risposta, ma in questa sede mi interessano i vostri di pareri.
Detta in maniera brutale: perché non è previsto dai trattati e dal mio punto di vista Germania e Olanda fanno bene a comportarsi così, perché altro non fanno se non salvaguardare i propri interessi.
Il fatto è che c'è un grande equivoco di fondo e riguarda proprio l'UE. In genere gli europeisti "critici" pensano che il modello UE sia fondamentalmente giusto ma applicato male e con storture da correggere. In realtà, ed è qui il vero guaio, il modello UE non è affatto da correggere, perché ha raggiunto perfettamente il suo scopo. Leggendo e studiando i trattati, il quadro politico\storico nel quale sono stati scritti, persino le biografie personali di chi li ha pensati e messi nero su bianco, ci si rende presto conto che l'obiettivo di tutta l'impalcatura UE è quello di creare disoccupazione strutturale alta con lo scopo di disciplinare le dinamiche salariali (verso il basso, ovviamente) al fine di far aumentare i profitti. E la variazione delle rispettive quote (quella dei profitti e quella dei salari) sul PIL negli ultimi venticinque anni dimostra che tale obiettivo è stato raggiunto.
(il grafico dovrebbe essere questo ma non riesco a visualizzarlo, spero di avere azzeccato l'immagine giusta):
Quando mi metti per iscritto che la banca centrale non può monetizzare il deficit e che i capitali sono liberi di spostarsi per cercare la remunerazione maggiore, automaticamente poni sotto ricatto e sotto scacco i lavoratori ("vuoi essere pagato di più? Vuoi che io paghi più tasse? Vuoi ferie e malattie ecc...? Ma io chiudo qui e riapro in Romania!" Oppure, peggio ancora, c'è chi fa opera da razziatore, vedi i casi ILVA, Embraco, Indesit e mille altri, con aziende sane, profittevoli e all'avanguardia che vengono comprate, svuotate di tecnologie, know how e quote di mercato e poi chiuse per riaprire dove il lavoro costa meno).
La parola chiave di Maastricht non è "solidarietà" ma "competitività".
E attenzione, non solo competitività fra paesi, ma anche fra aree geografiche (Baviera contro Assia, Nord Italia contro Sud Italia, vedi lo scellerato progetto di autonomia differenziata che va proprio nella direzione di trasformare Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna in un Land tedesco) con effetti devastanti sul tessuto sociale.
Ultima cosa: i dati sull'evasione fiscale tedesca sono più o meno in linea con i nostri, così come ci sono veri e propri "stati canaglia" (Olanda in primis) che fanno del dumping fiscale la loro primaria ragion d'essere.
Ma qui, e si ritorna al punto di apertura, non me la sento proprio di criticarli (per altro i miei hanno vissuto in Germania quindici anni ed ho ancora tanti parenti conditi con amici tedeschi, con i quali ho modo di confrontarmi sull'attuale situazione tedesca e posso assicurarvi che non è proprio il paese del bengodi, l'austerity e la deflazione salariale ci sono e sono forti anche lì, non a caso anche prima del coronavirus la crescita del PIL tedesco era abbastanza anemica con proiezioni alla stagnazione).
Anche la questione CDP vs KFW secondo me lascia il tempo che trova, ragionando in quest'ottica di sistema.
Qui c'è un report sull'interscambio commerciale Germania-Italia, che evidenzia come l'industria del nord sia oramai diventata una sorta di "contoterzista" dell'industria tedesca, dopo aver ridisegnato le sue filiere produttive a seguito del crollo del mercato interno italiano degli ultimi venti-venticinque anni.
Solo che, intelligentemente, la Germania sta cercando nuovi sbocchi, mentre noi continuamo a puntare lì. ma è un serpente che si morde la coda.
https://www.industriaitaliana.it/industrie-italiane-il-primo-cliente-e-sempre-di-piu-la-germania-mentre-la-cina-e-al-lumicino/?fbclid=IwAR1SislmXl3AbLClOe26XPN2P1qG8y8LIjwp74ib5t4LAjHuE9hI1_DfvFM