Non è un contesto diverso, @Jello Biafra?
Nazionalizzare per proteggere e proteggersi, non perché funzioni in sé.
Ci sono tante varianti, la protezione delle produzioni nazionali strategiche è la prima (ed in questo momento più importante, ovviamente da noi si fa finta di niente) ma in realtà la politica industriale non può farlo che lo Stato ritornando al ruolo dirigista che aveva fino a vent'anni fa.
Avere grandi gruppi industriali a capitale prevalentemente pubblico che poi trascinano un indotto di aziende private è un modello che consente di indirizzare la ricerca tecnologica e lo sviluppo industriale garantendo da un lato la protezione delle produzioni strategiche, dall'altro la possibilità di offrire beni e servizi che il libero mercato non offrirebbe in quanto non abbastanza remunerativi ma ugualmente indispensabili.
Pensa a ENI, ENEL o Finmeccanica\Leonardo, tre colossi a capitale in maggioranza pubblico che al momento sono le tre realtà industriali italiani più forti e competitive.
Sia da esempio la siderurgia, e come è ridotta oggi a seguito delle privatizzazioni degli anni '90.