Dal mio punto di vista, il problema più grave dell'Italia di oggi è il vittimismo. Mi sforzo di essere breve.
Introdotta da Berlusconi, sancita dai 5 stelle e perfezionata da Salvini, la politica del vittimismo consiste nello sminuire le istanze dell'interlocutore (spesso scaricandogli la responsabilità di aver causato i suoi problemi o di essere, comunque, complice dei colpevoli) mentre, contemporaneamente, si ingigantiscono le proprie o quelle di soggetti (spesso 'lontani' o appartenenti a categorie astratte) in condizioni più gravi. La vittima è sempre in credito, per conto proprio o terzi. Come osi prendertela con me ché la colpa è tua? Con che faccia ti lamenti quando io sto peggio di te? Invece di prendertela con me, perché non te la prendi con chi fa peggio di me? Invece di pensare a questo problema, perché non pensi a quell'altro che è più grave? In questo modo, la politica smette di essere dialogo tra le parti per intercettare e assumere su di sé tutto lo spettro di variazioni emotive correlate all'egogentrismo. La vittima ha già subito, è qui per protestare contro l'ingiustizia subita. La vittima è già dalla parte della ragione o del giusto, è qui per prentedere l'affermazione delle sue ragioni o delle sue idee. Alla vittima interessa di volta in volta vendicarsi dell'altro, prevalere sull'altro, sconfiggerlo, umiliarlo. Esige l'affermazione personale sempre e comunque, senza se e senza ma. A prescindere, perché le spetta. Quella del vittimismo è una politica intimamente antagonista, meglio ancora avversa. La sua carica è la forza emotiva. In quanto tale, alla vittima non interessa affermare la verità, men che meno stabilire una relazione dialogica o di confronto con le altre parti sociali. Il suo canale privilegiato d'intervento è la rabbia, l'insulto, la calunnia, la simulazione, qualsiasi cosa sottragga dal confronto, alla possibilità di essere costretti a rivedere la propria posizione, e garantisca invece la delegittimazione aprioristica dell'interlocutore e delle istituzioni che possano tutelarlo. Nessun argine o impedimento alla realizzazione della propria volontà può essere tollerato. Scuola, magistratura, arte, informazione: tutti corrotti, se non danno ragione a me. Me me me. Io io io. Mio mio mio. Non a caso, i soggetti preferiti da Salvini sono quelli 'muti': militari, animali, cibo. Come qualcuno qui ha già scritto, la responsabilità originale di questa situazione non è della politica. La politica interagisce con l'umore dominante, non ne è mai la causa a mio avviso. Solo, davvero non riesco a intravedere quale possa rappresentare l'occasione o l'opportunità per cambiare questo stato di cose che rischia di farci arretrare ulteriormente nei confronti delle altre nazioni europee.