Autore Topic: [NGC] The Legend of Zelda: The Wind Waker  (Letto 2968 volte)

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Offline Dj Mark Noise

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[NGC] The Legend of Zelda: The Wind Waker
« il: 09 Apr 2003, 20:36 »
(HI)STORY
Una volta, in questo piccolo mondo, la vita trascorreva tranquilla, in pace e in serenità. Poi la catastrofe. L’avvento del Signore Oscuro portò infatti distruzione e degrado, sembrava quasi che quel piccolo pianeta avesse il destino ormai segnato: quello di essere dominato e distrutto una volta per tutte dalle forze del male. La storia, invece, ci narra diversamente. Un minuto personaggio, dotato di grande coraggio e di grande forza d’animo, vestito tutto di verde, riuscì nella titanica impresa: armato della sola spada, attraverso mille peripezie, scovato il malefico Signore Oscuro, lo sconfisse, riportando nuovamente il bene nella sua terra natia. Il tempo passò, ma una nuova minaccia sembrava minare ancora una volta la calma di quelle terre: il Signore Oscuro stava tornando.

(IN)GAME
Legend of Zelda: The Wind Waker inizia proprio nel punto in cui le forze del male tornano ad aleggiare sopra i cieli delle terre emerse. All’inizio della vostra avventura, un piccolo filmato vi introduce sull’isola di Link, vostro alter ego virtuale, assieme a vostra nonna e alla vostra sorellina, Aryll, in una tipica e tranquilla giornata. All’improvviso però, ecco scorgere una strana creatura alata che tiene tra le sue zampe una povera persona del posto. Ignari di quello che sta succedendo, incuriositi, correte contro quel predatore. In un lampo, la strana creatura scaraventa la sua preda nei pressi del vostro boschetto. Preoccupati della sorte dell’indifeso individuo, vi addentrate nel bosco alla sua ricerca, per soccorerla. Terminata l’operazione di salvataggio e tornati nelle vicinanze della vostra casa, realizzate che la vostra piccola sorellina è stata rapita, rapita proprio da quell’animale sconosciuto. La vostra epopea ha qui inizio, e il vostro compito sarà quello di ritrovare Aryll. Pochi istanti per comprendere le varie funzioni dei tasti del pad, e sarete pronti per l’avventura. Con lo stick analogico sinistro controllerete Link mentre la levetta gialla è adibita alla gestione della telecamera. I combattimenti si effettuano premendo "B" e associandoci lo stick grigio, ad ogni differente inclinazione della leva analogica corrisponderà un diverso attacco del vostro personaggio, che darà vita a fendenti micidiali, affondi e schivate di vario tipo, per la vostra difesa, se in possesso di uno scudo, vi basterà premere “R” (utilizzato anche per spostare oggetti o eseguire delle particolari evoluzioni), e il gioco è fatto. Con la pressione del tasto “A” Link compirà invece un attacco preceduto da un salto oppure utilizzato anche per aprire porte, bauli, Una funzione di lock provvederà poi a centrare il nemico più vicino a voi, mentre, tramite “L” si può decidere in modalità manuale quale avversario inquadrare. Infine, per accedere all’inventario basterà premere il tasto “Start”, e utilizzare “X”, “Y” e “Z” per gestire oggetti, armi ed equipaggiamento generale. Detto cosi’, il sistema di controllo potrebbe sembrare ostico e di difficile acquisizione, ma non è cosi’, anzi, tutt’altro. I movimenti di cui è capace Link, i combattimenti e la gestione delle varie opzioni sono assai versatili e dinamici. Le tantissime mosse che può fare il piccolo eroe offrono poi al giocatore quasi un’infinita libertà di movimenti e di scelte atte al proseguio del gioco. Giusto per fare due esempi, Link potrà utilizzare vari strumenti ed armi, come per esempio il cannocchiale o il rampino o il boomerang, parlare con NPC, utilizzare oggetti offensivi come utili strumenti di ricerca e via dicendo. In altre parole, ogni utensile in vostro possesso, possiede una e più funzioni, ma starà a voi capirne i vari meccanismi. La funzionalità del sistema di controllo poi, si fonde alla perfezione con la struttura stessa del gioco. I livelli, o meglio, le ambientazioni di questo capitolo della saga, sono qualcosa di spettacolare, tutto è reso magistralmente con il cel-shading, le animazioni, le strutture, i personaggi dell’intero gioco fanno quasi gridare al miracolo. Le emozioni e i sentimenti che prova Link, in ogni suo attimo della sua avventura, sono ben visibili sul suo volto, cosi’ come sono, indirettamente, visibili i vari tocchi di classi presenti nel gioco. Quando per esempio, siete giunti in un luogo apparentemente privo di qualsiasi oggetto o essere vivente, vi basterà seguire lo sguardo di Link, per trovare magari qualcosa che vi era sfuggito. Tutte queste cose qui non fanno altro che accrescere il feeling e l’immedesimazione col personaggio. E’ come se foste voi all’interno della storia, vi giuro. I vari dungeon del gioco vanno inoltre affrontati sempre con raziocinio, visto che nulla è lasciato al caso, e visto che ogni azione differente porterà ad effetti altresi’ diversi. Ogni cosa in definitiva può essere affrontata nel modo più svariato. Ma l’emozione più grande mentre si gioca a LoZ:TWW è l’impressione di stare, e vivere cose di cui già se ne conosce l’entità. Mi spiego meglio, l’intera storia è ricca di riferimenti del mondo reale, in alcune situazioni infatti rimarrete di stucco (non mancano citazioni degli dei greci, di alieni, delle antiche civiltà…) soprattutto per come essi siano stati implementati ai fini del gioco. Da sottolineare poi quell’ironia tipica dei giochi made in Myamoto, di cui il gioco ne è pieno. Non mancheranno infatti gag esilaranti e situazioni assai comiche. Gameplay, sonoro e game design si attestano su livelli eccelsi. Purtroppo di cose da dire ce ne sono tante, ma lo spazio è tiranno.
Un capolavoro, grazie Miyamoto, grazie Nintendo.

Voto: 10 su 10

Offline outerworld

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[NGC] The Legend of Zelda: The Wind Waker
« Risposta #1 il: 13 Apr 2003, 18:31 »
Giornata uggiosa di pioggia... cielo bigio e nubi scure... una persona amica ti scongiura di venire al negozio di videogiochi in centro, senza spiegazione alcuna... osservando la pioggia scrosciante dalla finestra rifletti su quanto sia labile il confine tra amicizia ed inimicizia, ma infine desisti e ti dirigi verso quel negozio che mai ti era parso tanto lontano. Ma, ivi giunto, comprendi immediatamente il motivo dell'euforia di quella persona amica e di quella sensazione che ti ha spinto a venire nonostante la pioggia. Motivo che porta il nome di The Legend of Zelda: The Wind Waker. E mentre un Link su fondo dorato ti rapisce lo sguardo, in un inspiegabile momento di insensato raziocinio noti la mancanza di Ura Zelda. Ed in questo inspiegabile momento, l'insensato raziocinio ti suggerisce di attendere pazientemente la versione con allegato Ura Zelda. Ma su questo prevale una sensata follia e tu fai ritorno dal negozio con la confezione di The Wind Waker...

La stessa giornata uggiosa di pioggia... con lo stesso cielo bigio e nubi scure... tu sfogli le consunte pagine di un volume, probabilmente secolare, in cui si narra la leggenda di un eroico ragazzo che, in un tempo lontano, aveva liberato una terra prosperosa e fertile dalla minaccia di una malefica entità. Le eroiche gesta del ragazzo, commentate da immagini epiche e da una musica orchestrale, evocano sensazioni passate, emozioni vissute, situazioni note, in una tela dove il bozzetto che le descrive sbiadisce lentamente sino a dissiparsi...

La stessa giornata... da uggiosa e di pioggia, col cielo bigio e nubi scure, si illumina della luce di un'isola lussureggiante, bagnata da un mare cristallino e coperta da un cielo terso, dove una bambina, la cui voce echeggia per la spiaggia deserta, chiama il fratello…in un inspiegabile momento di insensato raziocinio pensi che quella voce sia un grido stridulo ed insignificante, che quel mare, quel cielo, quell'isola sia fittizia, mero frutto di fantasia e colori pastello, che quella ragazza, con quel grido, non stia comunicando niente. Ma su questo prevale la sensata follia ed ogni cosa assume significato. Capisci che per comunicare qualcosa non servono dei banali frammenti di realtà. Capisci che un'espressione, un suono, un colore dicono molte cose... e di espressioni, suoni, e colori ve ne sono molti, sono incantevoli, suggestivi, splendidamente amalgamati in un mondo che, oltre ogni dicotomia, appare surreale e fiabesco e nel contempo reale e concreto. Se doveste sviscerare questo prodotto analizzando i diversi aspetti che lo connotano, dovreste allora parlare di un comparto grafico che sfrutta la tecnica grafica del toon-shading e si attesta a livelli eccelsi, con suggestive ed immense ambientazioni, un vasto repertorio di animazioni facciali e di mirabili effetti di luce e particellari, di una fluidità ed una cura al dettaglio sconcertante. Dovreste parlare di un sistema di controllo ineguagliabile, con una pratica gestione delle mosse di attacco e difesa, con i tasti B (attacco) e R (difesa), e le diverse combinazioni attuabili combinando questi al movimento dello stick analogico, con la possibilità di adibire l’uso degli oggetti ai tasti del pad e di lockare gli avversari con il noto targeting (assegnato al tasto laterale L). Dovreste parlare di un gameplay solido e collaudato, mai frustrante o monotono, che varia dall’esplorazione dei dungeon all’adempimento delle numerose e varie quest proposte. Dovreste parlare dell’ottima gestione della telecamera (peraltro gestibile mediante lo stick analogico C), della trama coinvolgente ed affascinante, della sublime caratterizzazione dei personaggi e dei nemici, della magnificenza del design, di un sonoro epico e toccante, con un ottimo lavoro di remixaggio e l’implementazione di nuove melodie e di squisiti effetti sonori. Ma non servirebbe… non sarebbe abbastanza… tornereste tempestivamente a quella lussureggiante isola ed a quella bambina che chiama il fratello. E magari nel fratello di quella percepireste ancora quei dissipati tratti di un bozzetto che sbiadisce…

Dal bozzetto sbiadito pennellate copiose di colore descrivono un’immagine diversa, dove il colore si chiama fantasia e le pennellate siete voi a darle… ed oltre le ambientazioni ed i luoghi memorabili descritti da un comparto grafico eccellente, oltre le tante parole che comunica una sola animazione facciale, oltre le melodie e gli effetti sonori indimenticabili, oltre il sistema di controllo padroneggiabile con ineguagliabile naturalezza, oltre un gameplay vario e solido, la magnificenza del design e quei tocchi di classe con cui è stato confezionato il prodotto, The Legend of Zelda: The Wind Waker è ciò che maggiormente coglie l’essenza del videogioco, oltre la realtà virtuale e verso una virtualità reale… e quando pensavi al videogioco come un medium di emozioni, tu provi (eufemismo) The Wind Waker e capisci che questo non corrisponde a verità. Perché The Wind Waker non è medium. È pura emozione.
i]"So we beat on, boats against the current, borne back ceaselessly into the past."[/i]

Offline frnz11

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zeldino
« Risposta #2 il: 07 Mag 2003, 21:51 »
Zelda zelda… come si puo’ fare una recensione di questo gioco, sapendo che oramai tutti coloro che lo dovevano comprare l’hanno già fatto, e chi non l ha ancora acquistato, ormai non lo prenderà più?
Si perche zelda o lo si odia o lo si ama, e non ci sono parole di disprezzo per la seconda categoria.
Ho letto su altri forum qualche topic al suo riguardo. E ne ho notati un paio che descrivevano questo titolo con disprezzo, per la troppa semplicità, per la grafica stramba, e chi più ne ha più ne metta. Non condivido senz’altro ciò che è stato scritto ma senza rancore.

A me zelda ha preso. Come non ero preso da tempo.

La scelta della grafica “cartoon” è senz’altro stata rischiosa, ma sinonimo del carattere che contraddistingue la grande N. Non so perché’, ma quando penso a Miyamoto mi viene in mente Moggi. A molti di voi il paragone sembrerà un sacrilegio per la vostra (rispettata) faziosità di tifo, ma a me viene in mente lui. Lui che ogni anno spende poco e vince sempre, che non fallisce praticamente mai, che viene criticato per una mossa di mercato apparentemente sbagliata e poi smentisce tutti. Coi fatti. Miyamoto lo sa che è più intelligente degli altri. Lo sa.
Comunque torniamo al nostro eroe verde,parlavamo di grafica: ragazzi il cel shading o piace o non piace, non è questione di bello o brutto. Perché stilisticamente è bello, è fatto con cura, ma se a uno piacciono i poligoni e gli fanno cagare i cartoni animati che cosa gli si può obiettare?
Tecnicamente parlando ZWW è perfetto, zero rallentamenti, tutto rigorosamente al proprio posto, il mare è perfetto, link è perfetto, ogni cosa (per la tecnologia che a cui siamo arrivati oggi)  è perfetta, dalla fogliolina più piccola al mostro più grande. Punto.
Il sonoro. Sinceramente non ho quasi fatto mai caso particolarmente al sonoro. Non me ne è mai fregato molto. Ma zelda  basa anche la propria avventura sul sonoro, e non se ne può trascurare uun giudizio. Certo non sarebbe stato male mettere californication come melodia della bacchetta magica, ma non si poteva. Perciò, (nei propri limiti che una melodia fiabesca può avere) zelda è perfetto anche li. Miliardi di motivi, tutti orecchiabili e tutti al posto giusto.

La trama del gioco non ve la sto a spiegare per il motivo che ho detto prima. A parte il fatto che oramai anche Moggi la conosce, come dicevo chi non ha preso il gioco oramai non lo prenderà più. E i pochi che non l’hanno ancora preso per onorevoli limiti di rupie.. pardon euro probabilmente l’avranno già finito con la mente.

Zelda è un’avventura da vivere, è un film (cartone animato) in cui tu sei il protagonista,non è difficilissimo. Ed è giusto che sia così. Se vuoi comprarti un gioco di quelli che ti strappi i capelli perché non ce la fai più a vedere la scritta Game Over, ti butti da un'altra parte.
Ho letto da qualche parte che i combattimenti sono troppo facili, che si potrebbe finire l’ultimo mostro con un cuore solo. È vero. Anzi è Benedettamene vero.
Perché zelda è un avventura che ti deve stuzzicare la mente, e ripeto, stuzzicare non martoriare. Gli enigmi (tantissimi) non sono grattacapi da suicidio, bensì questioni logiche di rara intelligenza. Di quelle che a un certo punto metterai il gioco in pausa e ti chiederai come cazzo hanno fatto a pensare ad un enigma del genere.

Il gioco ad un certo punto finirà, linearmente, e tu non ti sarai bloccato duecento volte e non ci avrai messo duecento ore. Con questo non voglio dire che sia corto, anzi ci vorrà un sacco di tempo lo stesso per finire il quest della storia e tutti i mini quest all’interno. E sarà come un bel film che finisce, sarai un po’ triste perché è finito, ma dopo un po’ di tempo ti verrà voglia di rivederlo.

Questo è IL gioco per molti, UN gioco per altri.

Voto 10
Francesco.

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Offline Vitoiuvara

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[NGC] The Legend of Zelda: The Wind Waker
« Risposta #3 il: 17 Mag 2003, 21:14 »
ZELDA. “Più meglio” mi verrebbe da dire, ricondotto come sono, da un pastelloso mondo colorato e sognante, all’età puerile. Quella del divenire, quella del continuo stupire, quella del partorire nuove idee a 360 gradi senza capire, senza capire. Tornano alla mente fiabe e filastrocche appena ascoltate mentre il piccolo omino di verde vestito viene cullato dalle onde da una sponda ad un'altra di un infinito e popolato oceano, e tornano alla mente mentre il vento ci fischia nelle orecchie mostrandoci la sua destinazione sempre pronto a cambiarla in nostro favore. Sterminato è il mondo di Zelda, decine di mucchi di terra, tutti abitati, tutti “vivi”, a segnare i margini del mare e delle sue onde, e del quieto andare. Scoprire questo mondo è come rinascere, tornare alla scoperta, a quella sensazione di gusto che ci regala lo stupore, stesso stupore che provammo di fronte al primo pong, al primo pacman e che ora, sommersi da CG e poligoni e bit, non proviamo più. Le parole non sono adatte, le fotografie non possono rendere giustizia alla massima espressione del “bello videoludico” mostrata su questa o su qualsivoglia altra console mai partorita. Avrete sicuramente, forse, giocato di meglio, o almeno sicuramente credete di averlo fatto ma mai nessuno aveva dipinto per voi un avventura. Lavoro di matita e pennello, di gessetti, di acquarelli, lavoro d’arte nella dimostrazione “giocante” che si può riempire i musei di silicio. L’impatto è “devastante”, il sole in cielo ci costringe a stropicciarci gli occhi e la voce di una bambinetta ci convince che non stiamo sognando. I primi titubanti passi mossi lentamente, per guardare tutto, sono solo l’inizio di un lungo girovagare eppure, magia di un controller nato con e per Wind waker, in pochi istanti quei passi diverranno sicuri, prolunghe del pensiero del videogiocatore spiazzato dalla perfetta armonia tra il suo volere e le azioni compiute autonomamente su schermo dal biondino di turno. Ha bisogno di  occhi da bambino Zelda, solo liberandosi di tutti  i tecno-pregiudizi figli di questi tempi si può apprezzare lo splendore delle linee semplici che modellano ambienti e personaggi. Solo se si torna bambini si ci accorge della bontà espressiva della faccia del protagonista, spesso, esatta riproduzione digitale dello stato d’animo dello spettatore compiaciuto. Il vento e il mare, elementi di mera funzione paesaggistica in mille delle nostre avventure, diventano il fulcro dell’azione, meravigliose espressioni di un gameplay moderno espressione “toccabile” dei nostri più antichi desideri di videogiocatori. Magie, crescita e sentimenti che per ancora una volta non sono il risultato di una collezione di combattimenti inutili e che sono semplificati in una serie di cuori, figurazione di vita, e in una barra verde riempibile di potere.
Le sequenze del gioco, realizzate inevitabilmente con lo stesso motore grafico del gioco, esistono perché c’è bisogno di loro. Non se ne sente il bisogno come premio per aver ucciso un granchio gigante o per aver tirato la coda ad un drago rosso seduto su di un monte, le sequenze ci sono perché la storia le reclama. Sempre prima di un momento morto, sempre appena dopo una grossa fatica, sempre al momento giusto. Merito di un meraviglioso cel shading impreziosito da effetti di ultima generazione se mai come prima vi sembrerà di assistere ad un cartone animato modellato e plasmato dal vostro tocco sul pad. E allietato da una sonorità delicata e incoraggiante mi addormenterò sulla mia barca, seguendo con lo sguardo il corso del giorno e della notte, col vento alle spalle godrò del sole che mi sbatte in faccia e aspetterò che finisca questo maledetto temporale.
ZELDA. L’unico a farmi volare su di una foglia trascinato dal vento, l’unico capace di meravigliarmi ancora, come una volta, più di prima,  in attesa di rifarlo di nuovo.