(HI)STORY
Una volta, in questo piccolo mondo, la vita trascorreva tranquilla, in pace e in serenità. Poi la catastrofe. L’avvento del Signore Oscuro portò infatti distruzione e degrado, sembrava quasi che quel piccolo pianeta avesse il destino ormai segnato: quello di essere dominato e distrutto una volta per tutte dalle forze del male. La storia, invece, ci narra diversamente. Un minuto personaggio, dotato di grande coraggio e di grande forza d’animo, vestito tutto di verde, riuscì nella titanica impresa: armato della sola spada, attraverso mille peripezie, scovato il malefico Signore Oscuro, lo sconfisse, riportando nuovamente il bene nella sua terra natia. Il tempo passò, ma una nuova minaccia sembrava minare ancora una volta la calma di quelle terre: il Signore Oscuro stava tornando.
(IN)GAME
Legend of Zelda: The Wind Waker inizia proprio nel punto in cui le forze del male tornano ad aleggiare sopra i cieli delle terre emerse. All’inizio della vostra avventura, un piccolo filmato vi introduce sull’isola di Link, vostro alter ego virtuale, assieme a vostra nonna e alla vostra sorellina, Aryll, in una tipica e tranquilla giornata. All’improvviso però, ecco scorgere una strana creatura alata che tiene tra le sue zampe una povera persona del posto. Ignari di quello che sta succedendo, incuriositi, correte contro quel predatore. In un lampo, la strana creatura scaraventa la sua preda nei pressi del vostro boschetto. Preoccupati della sorte dell’indifeso individuo, vi addentrate nel bosco alla sua ricerca, per soccorerla. Terminata l’operazione di salvataggio e tornati nelle vicinanze della vostra casa, realizzate che la vostra piccola sorellina è stata rapita, rapita proprio da quell’animale sconosciuto. La vostra epopea ha qui inizio, e il vostro compito sarà quello di ritrovare Aryll. Pochi istanti per comprendere le varie funzioni dei tasti del pad, e sarete pronti per l’avventura. Con lo stick analogico sinistro controllerete Link mentre la levetta gialla è adibita alla gestione della telecamera. I combattimenti si effettuano premendo "B" e associandoci lo stick grigio, ad ogni differente inclinazione della leva analogica corrisponderà un diverso attacco del vostro personaggio, che darà vita a fendenti micidiali, affondi e schivate di vario tipo, per la vostra difesa, se in possesso di uno scudo, vi basterà premere “R” (utilizzato anche per spostare oggetti o eseguire delle particolari evoluzioni), e il gioco è fatto. Con la pressione del tasto “A” Link compirà invece un attacco preceduto da un salto oppure utilizzato anche per aprire porte, bauli, Una funzione di lock provvederà poi a centrare il nemico più vicino a voi, mentre, tramite “L” si può decidere in modalità manuale quale avversario inquadrare. Infine, per accedere all’inventario basterà premere il tasto “Start”, e utilizzare “X”, “Y” e “Z” per gestire oggetti, armi ed equipaggiamento generale. Detto cosi’, il sistema di controllo potrebbe sembrare ostico e di difficile acquisizione, ma non è cosi’, anzi, tutt’altro. I movimenti di cui è capace Link, i combattimenti e la gestione delle varie opzioni sono assai versatili e dinamici. Le tantissime mosse che può fare il piccolo eroe offrono poi al giocatore quasi un’infinita libertà di movimenti e di scelte atte al proseguio del gioco. Giusto per fare due esempi, Link potrà utilizzare vari strumenti ed armi, come per esempio il cannocchiale o il rampino o il boomerang, parlare con NPC, utilizzare oggetti offensivi come utili strumenti di ricerca e via dicendo. In altre parole, ogni utensile in vostro possesso, possiede una e più funzioni, ma starà a voi capirne i vari meccanismi. La funzionalità del sistema di controllo poi, si fonde alla perfezione con la struttura stessa del gioco. I livelli, o meglio, le ambientazioni di questo capitolo della saga, sono qualcosa di spettacolare, tutto è reso magistralmente con il cel-shading, le animazioni, le strutture, i personaggi dell’intero gioco fanno quasi gridare al miracolo. Le emozioni e i sentimenti che prova Link, in ogni suo attimo della sua avventura, sono ben visibili sul suo volto, cosi’ come sono, indirettamente, visibili i vari tocchi di classi presenti nel gioco. Quando per esempio, siete giunti in un luogo apparentemente privo di qualsiasi oggetto o essere vivente, vi basterà seguire lo sguardo di Link, per trovare magari qualcosa che vi era sfuggito. Tutte queste cose qui non fanno altro che accrescere il feeling e l’immedesimazione col personaggio. E’ come se foste voi all’interno della storia, vi giuro. I vari dungeon del gioco vanno inoltre affrontati sempre con raziocinio, visto che nulla è lasciato al caso, e visto che ogni azione differente porterà ad effetti altresi’ diversi. Ogni cosa in definitiva può essere affrontata nel modo più svariato. Ma l’emozione più grande mentre si gioca a LoZ:TWW è l’impressione di stare, e vivere cose di cui già se ne conosce l’entità. Mi spiego meglio, l’intera storia è ricca di riferimenti del mondo reale, in alcune situazioni infatti rimarrete di stucco (non mancano citazioni degli dei greci, di alieni, delle antiche civiltà…) soprattutto per come essi siano stati implementati ai fini del gioco. Da sottolineare poi quell’ironia tipica dei giochi made in Myamoto, di cui il gioco ne è pieno. Non mancheranno infatti gag esilaranti e situazioni assai comiche. Gameplay, sonoro e game design si attestano su livelli eccelsi. Purtroppo di cose da dire ce ne sono tante, ma lo spazio è tiranno.
Un capolavoro, grazie Miyamoto, grazie Nintendo.
Voto: 10 su 10