Io l'ho finito ieri, dopo una pausa di un anno l'ho portato a termine. Mi è piaciuto, non tantissimo, ma mi è piaciuto. A livello di gameplay è noioso, il sistema di combattimento è molto basico e la profondità data dallo sviluppo del personaggio non cambia sostanzialmente nulla; ogni scontro si supera con molta facilità e reiterando la stessa strategia, almeno dopo le prime ore (l'ho giocato a DM sin dall'inizio). Il mondo di gioco è enorme, bello e, sostanzialmente, poco interessante: non mi servono 20 villaggi tutti uguali, un mare da navigare (tediosamente) e 30 rovine con dentro solo degli scrigni e due righe scritte per giustificarne la presenza. E' un peccato perché alla fine in mezzo al vuoto c'è tanto da vedere ma è molto diluito e le situazioni si ripetono sin troppe volte. Meno e meglio la prossima volta.
L'ho giocato poiché ha un quest design interessante con le sue diramazioni, una trama discreta e dei dialoghi molto ben scritti ma il gioco in se...meh; è un passo in avanti rispetto alla gran parte dei gdr usciti negli ultimi anni, molto meno noioso del 99% degli open world sul mercato, molto curato nella messa in scena ed è incredibile se si pensa a quanto è mastodontico.
Non ho ancora giocato le espansioni ma ho aspettative alte.
Sono abbastanza d'accordo.
Ci sono due punti di vista possibili sulla faccenda, a prescindere dall'inclinazione personale.
1- l'evoluzione della serie the witcher nella sua interezza.
2- l'anima di questa serie / dove cdp abbia davvero espresso il suo meglio
Nel punto 1 rientra, direi, l'opinione comune (pubblico, critica, poco importa). Anche quella parte che conosce la serie solo nella sua porzione conclusiva.
Ed è evidente che Cdp abbia bagnato il naso a molte decane dell'industria, pur al suo primo progetto freeroam.
L'entusiasmo è giustificato anche e soprattutto però per chi la serie l'ha giocata tutta e ne ha saggiato l'evoluzione (se non contenutistica, perlomeno strutturale).
Il punto 2 è più pruriginoso, personale : ). Va a gusti.
Dov'è DAVVERO forte Cdp?
Io direi nella costruzione e nella credibilità dei dialoghi (ma non, ad esempio, nella conduzione dell'intreccio).
Nel background, sia esso storico, architettonico, culturale, di usi e costumi. Aspetto questo che ha pervaso in lungo e in largo storia, grafica e audio delle produzioni polacche.
La faccio breve, ci tornerò eventualmente quando finirò questo mostre-rpg: vieppiù la scala e le mire e il budget sono cresciuti, Cdp ha perso incisività.
A differenza di altri nulla le è davvero sfuggito di mano. Tutt'altro.
Ma molto è stato sacrificato.
La migliore? Rimane quella del '07.
Ho pochi dubbi in merito.
Il lato ironico sapete qual è?
Che i videogiochi hanno rispecchiato in pieno la piega presa dai libri.
Cdp, così come Sapkowski, ha voluto fare un passo lungo.
Non oso dire 'troppo' lungo; so solo che per entrambi la prima maniera ha portato frutti migliori.