Probabilmente sbaglio, ma trovo che la saga videoludica sia scritta di gran lunga meglio rispetto a quella cartacea, che non mi pare brilli particolarmente su niente dal punto di vista letterario e stilistico.
Per quanto possa risultare simpatica questa sua tronfia acidità, credo non si tratti altro che di gelosia per la capacità altrui di trasformare in oro della semplice pirite...
Nah.
Brilla sia dal punto di vista stilistico, sia dal punto di vista letterario, il Sap non è un innovatore ovviamente, innegabile che Tolkien sia l'avanti e il dopo cristo del fantasy, ma pure il Sap con la sua serie ha lasciato una impronta enorme nel genere fantasy mondiale.
A me piace molto perché non crea figure "incantate" come faceva Tolkien con la sua epica (miti norreni, Orlando di Roncisvalle, Chason De Geste e sti cazzi) Il Sap è un narratore intimista, che sia dal punto di vista drammaturgico, sia con i suoi trucchi di narrazione, vince alla grande sul Mostro Sacro citato poco più sopra. Il Sap è un reduce, il fantasy del Sap è strano, affascinante, anche perchè pone molte riflessioni sulla figura del protagonista. Per esempio il suo eroe è chiaramente un uomo/mutante che tenta di auto-realizzarsi, attraverso il lavoro e la coltivazione dei suoi numerosi affetti, attraversando un individualismo indipendente che lo allontana volutamente dalla società. Mi piace anche come racconta le donne, riuscendo perfettamente ad attirare a se molte lettrici donne. Ma veramente tante. Le sa leggere.
Il Sap è uno scrittore intimo, che indaga l'uomo, indaga lo scetticismo, indaga una intimità personalistica che (per esempio) Tolkien non ti raggiunge mai con essa, vuoi per una consolidata ed attenta costruzione-patchwork delle sue storie, vuoi perché il Sap, a suo modo è molto moderno. Non sono pochi che quando si parla dei libri saltano a conclusioni spesso simpatiche come ravvedere una romanza medioevale.
Insomma, oltre che far presente che il Sap è davvero uno scrittore davvero molto valido, spesso messo dentro infauste guerre del cazzo come "Videogiochi VS Libri" si tratta di un autore con i controcazzi.
Non è Paolini insomma.
Se I CDPR avessero fatto Lupo Solitario, non so se avrebbero avuto così tanto successo.
Io resto che è un 50% (forse un 60%) Da parte dell'autore.
Piuttosto è lecito che abbia manifestato con la sua burbera e solita vena, specie da quando molti editori hanno copertinato i suoi lavori con artwork parecchio simili (fin troppo) alla controparte videoludica o hanno piazzato il classico
"I libri tratti dal videogioco-fenomeno dell'anno"