HoS finito.
Scrittura di un altro pianeta. In bocca al lupo a B&W, ne avrà da sudare per bissare il picco toccato da 'sto Dr. Faust polacco.
Ost di un'altra galassia.
https://www.youtube.com/watch?v=BKWtwJ38EjEhttps://www.youtube.com/watch?v=kKGmZN06lBI.
Completa:
https://www.youtube.com/watch?v=ApcxP0GURckMa poi quanti dettagli a far percepire ovunque la presenza del male... Highlight: i bambini fuori da villa Von Everec che cantano la filastrocca di O'Dimm.
Lato gameplay segnalo un combat finalmente torchiato come merita da una sequela di boss uno più riuscito dell'altro. Dal Rospo da risolvere in chiave tattica, passando per il Custode e la Wraith dei quadri. Tanti spunti carucci sui pattern e modi di contrasto. Su "la più grande paura di Iris" ho apprezzato il meccanismo rischio/ricompensa applicato ai fendenti rossi: sono i più pericolosi, ma anche quelli che, se parryzzati, stordiscono il boss consentendo di fargli un male cane. Cosa che diventa pure abbastanza necessaria nell'ultima fase, dove il bastardo si scopre davvero poco. Ma poi ne voglia parlare del fatto che praticamente usa il doppelganger style di Devil May Cry 3
Unici appunti negativi, che poi sono alla base del senso di invecchiamento/limitatezza che percepii all'inizio, il ventaglio ristretto di meccaniche fuori dalla lotta, che secondo me occasionalmente limita le velleità della narrativa. Per esempio, per la rapina nella quest del terzo desiderio hanno dovuto praticamente delegare l'infiltrazione alle cut-scenes. Non dico dovessero implementare uno stealth barbone a la TW2, però questo disallineamento in punto di partecipazione effettiva al racconto l'ho percepito.
Anche per il finalissimo, l'assenza di meccaniche puzzle più complesse, rende l'ultima sfida abbastanza semplice, anche se, nei limiti di quello che si poteva fare con queste meccaniche, secondo me hanno fatto comunque il massimo possibile nel restituire senso di urgenza, movimentazione e frustrazione derivante dal confronto con un cheater demmerd.
Discorso analogo per la ricerca del principe rospo, che si adagia su meccanismi noob detective su cui già Wild Hunt aveva saturato 3 quarti di minchia a na certa.
Al netto di questi nei, figli comunque dell'eredità di Wild Hunt, Hearts of Stone è davvero il picco dell'esperienza The Witcher 3 sinora (nel senso che ancora ho da verificare B&W), sia per narrativa che gameplay.
Basta, voglio The Witcher 4, ho deciso. L'IP può dare ancora moltissimo secondo me.
The Witcher 3 è stato un punto di arrivo, un vero punto di convergenza tra la tradizione open world e quella story-driven. Ma allo stesso tempo può rappresentare un punto di ripartenza (e da quel che si sente in giro, AC Odyssey è lì, prono, a succhiargli tutto il succhiabile, almeno di superficie. Non mi stupirei se pure RDR2 avesse attinto per qualcosa), specie se viene epurato dalle scorie di Oblivion/Skyrim in materia di esplorazione.
Bethesda cancro dei gdr.
Polonia, più palle in futuro, dai
(e ho taciuto della semplificazione dell'alchimia, nonché dello studio pre-battaglia delle bestia da cacciare; ma vabbé, tanto penso abbia infastidito giusto in 4 autistici nostalgici)!