A me cio' che non va giu' dell'islam e' l'imposizione. La volonta' discutibile di unire legge e religione in un groviglio inscindibile. Il capo religioso e' il giurista. Studiare legge significa studiare teologia. L'Islam e' un "diritto inalienabile" (e quindi dovere assoluto) riconosciuto nelle costituzioni. La religione e' un fatto intimo e interiore. La legge deve essere autonoma dalla religione. Poi certo, confezioniamo leggi di merda e a volte cattolicamente orientate, spesso malapplicate. Ma intanto siamo liberi di essere chi vogliamo (dal punto religioso, se non altro), nessuno ci impone di pregare/ digiunare/ vendicare.
Le religioni in se' sono cosa buona, anche l'islam, se pero' "non si nomina il nome di Dio invano", cioe' non lo si usa per governare un popolo, intentare guerra, uccidere. Nessun Dio puo' volere la morte delle creature che ha creato. E una cultura che non sa ( o meglio, non vuole) scindere dottrina e legge, morale e legge, politica e religione...
Io la vedo così, pazienza se per voi è sbagliato.