Autore Topic: Critica alla critica videoludica.  (Letto 49938 volte)

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Offline Lost Highway

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Re: Critica alla critica videoludica.
« Risposta #30 il: 23 Nov 2012, 13:48 »
Mi sfugge quale dovrebbe essere, in un mondo perfetto, la funzione della critica.

Fixed!

Che poi, a che serve la critica per sapere cosa comprare oggi?

Davvero, ci sono video, demo e, cosa più importante, hai la possibilità, tipo qui su TFP, di ricevere e dare feedback sui nuovi giochi che spesso (quasi sempre) sono più utili e puntuali di quanto si leggere in recensioni scritte dopo aver testato il gioco per una giornata!

Questo vale se si prende la critica come un metro che dovrebbe indicarti cosa è buono e cosa no!

Per me la critica dovrebbe essere altro (vedi il post di Bilbo) ma finchè chi ne usufruisce è schiavo dei voti numerici e dei box con i commenti finali (gli odiosissimi pro/contro ecc.) non andremo mai da nessuna parte!
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Offline fulgenzio

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Re: Critica alla critica videoludica.
« Risposta #31 il: 23 Nov 2012, 14:11 »
Guarda che l'albo dei giornalisti non solo non serve a un cazzo (io gli mollo 100 euro all'anno per ricevere in cambio lo zero spaccato) , ma non segna assolutamente una linea di demarcazione tra chi è competente e chi non lo è. Molto spesso il "ragazzino" ne sa a pacchi più del giornalista "professionista".

E' un tema spinoso, lo so.

Però, dato per scontato che non esiste una maniera oggettiva e infallibile per dimostrare la competenza di qualcuno, se non altro istituisci l'iscrizione per chi ha seguito un iter che, sulla carta, dovrebbe formare una professionalità.
Conseguire una laurea (che potrebbe essere comprata o regalata, se ne sentono di tutti i colori) non significa automaticamente che uno sia competente, ma per lo meno, quando conseguita onestamente, certifica che il percorso formativo è stato fatto. L'iscrizione all'albo non dovrebbe "darti qualcosa", ma certificare la tua professionalità.

Ripeto: non è la soluzione *infallibile* al problema dell'incompetenza, ma quantomeno crei un percorso formativo che limita, ovviamente in campo professionale (perchè di certo blog personali o fanzine non sono controllabili né sarebbe giusto farlo) le recensione scritte da ragazzini che non sanno nemmeno coniugare verbo con soggetto...

Beh, ma nel migliore dei mondi possibili chi non riesce a coniugare soggetto-verbo-predicato, etc. dovrebbe naturalmente implodere, essere messo ai margini ed ostracizzato. Il problema è che un pezzo di carta o una tessera non potranno mai sostituire la selezione naturale.Il problema è che tale selezione, che pure avviene in potenza (chi sopravvive all'internette, può resistere a tutto) , all'atto pratico non trova piena, nè parziale attuazione, così ti ritrovi in un mondo (im)perfetto in cui gente palesemente incompetente prospera perchè chi mette il danaro non ha alcun interesse verso la qualità, ma abbisogna solo di un prodotto da vendere agli inserzionisti, anch'essi miopi ed ignoranti, nel senso letterale del termine. Detto questo, se un appassionato di un determinato settore in X anni non sviluppa autonomamente un senso critico proprio, beh, allora sono cazzi suoi.  :yes:
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Offline Giobbi

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Re: Critica alla critica videoludica.
« Risposta #32 il: 23 Nov 2012, 14:58 »
Plauso anche a fulgenzio!

Offline alexross

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Re: Critica alla critica videoludica.
« Risposta #33 il: 23 Nov 2012, 15:10 »
Mi sfugge quale dovrebbe essere, in un mondo perfetto, la funzione della critica videoludica.

evitare di comprare ciofeche con i tuoi bei soldini

Offline Lost Highway

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Re: Critica alla critica videoludica.
« Risposta #34 il: 23 Nov 2012, 15:38 »
E non bastano i pareri degli altri videogiocatori (videoGIOCATORI appunto, gente che gioca, non che critica) e le demo?
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Offline Account_191220

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Re: Critica alla critica videoludica.
« Risposta #35 il: 23 Nov 2012, 16:15 »
Mi sfugge quale dovrebbe essere, in un mondo perfetto, la funzione della critica videoludica.

evitare di comprare ciofeche con i tuoi bei soldini
Beh, quello lo assolve un servizio di consigli per gli acquisti, non la critica tout court...

Offline alexross

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Re: Critica alla critica videoludica.
« Risposta #36 il: 23 Nov 2012, 16:24 »
Mi sembra che le recensioni di videogiochi siano di fatto dei consigli per gli acquisti.

"questo gioco costa 60 euro ed è una merda quindi non compratelo!"
"questo gioco costa 10 euro e quindi per quello che offre va bene"

questo è il succo di molte recensioni.

la critica viene fatta più su TFP che non su certe riviste di videogiochi.

Offline Account_191220

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Re: Critica alla critica videoludica.
« Risposta #37 il: 23 Nov 2012, 16:40 »
Mi sembra che le recensioni di videogiochi siano di fatto dei consigli per gli acquisti.

"questo gioco costa 60 euro ed è una merda quindi non compratelo!"
"questo gioco costa 10 euro e quindi per quello che offre va bene"

questo è il succo di molte recensioni.

la critica viene fatta più su TFP che non su certe riviste di videogiochi.
Infatti si sta proprio criticando la mediocrità di gran parte della critica videoludica che presenta alcune, rare, isole felici, di critica che cerca di elevarsi in maniera un pò più alt(r)a. Vedasi in Italia riviste come Videogiochi o il primo Nextgame, che anche se peccava di qualità almeno l'impegno a non voler riportare tutto ad un numerino stanco c'era.
Il problema grosso in questo caso è che è proprio (la gran parte del)l'utenza a VOLERE dei consigli per gli acquisti, come tu stesso mi confermi.

Offline alexross

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Re: Critica alla critica videoludica.
« Risposta #38 il: 23 Nov 2012, 17:10 »
Mi sembra che le recensioni di videogiochi siano di fatto dei consigli per gli acquisti.

"questo gioco costa 60 euro ed è una merda quindi non compratelo!"
"questo gioco costa 10 euro e quindi per quello che offre va bene"

questo è il succo di molte recensioni.

la critica viene fatta più su TFP che non su certe riviste di videogiochi.
Infatti si sta proprio criticando la mediocrità di gran parte della critica videoludica che presenta alcune, rare, isole felici, di critica che cerca di elevarsi in maniera un pò più alt(r)a. Vedasi in Italia riviste come Videogiochi o il primo Nextgame, che anche se peccava di qualità almeno l'impegno a non voler riportare tutto ad un numerino stanco c'era.
Il problema grosso in questo caso è che è proprio (la gran parte del)l'utenza a VOLERE dei consigli per gli acquisti, come tu stesso mi confermi.

beh mi sembra sia così no?
quanta gente viene qui su TFP a leggere i pareri degli utenti per vedere se vale la pena spendere i suoi soldini?

Quanta gente scrive "sì bello ma aspetto che costi meno, me lo prendo su zavvi, me lo faccio prestare dal nonno?"

E' normale che l'utenza cerchi questo in prima battuta poi magari ci si fa anche i pipponi sopra sugli hitbox, sui frame e sarcazzo.

L'ho letto più di una volta sulle riviste del passato che dicevano "siamo qua per consigliarvi" non mi sembra ci sia niente di male.

Per il cinema (visto che il paragone viene fuori sempre) il discorso è leggermente diverso: il biglietto costa meno di un videogioco e un film dura 3 ore. Ergo l'investimento di tempo e soldi è ridotto quindi il discorso economico quando si discute di un film passa in secondo piano

Offline Account_191220

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Re: Critica alla critica videoludica.
« Risposta #39 il: 23 Nov 2012, 17:27 »
...non mi sembra ci sia niente di male.
Ma infatti non c'è niente di male. Come neanche nel voto o nel commentino stringato, basta non pensare che quella sia CRITICA. Quelli sono consigli per gli acquisti fatti e finiti, la critica deve essere approfondimento, scoperta, dipanazione. Ma il pubblico (la gran parte) non cerca quello.

Offline alexross

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Re: Critica alla critica videoludica.
« Risposta #40 il: 23 Nov 2012, 17:34 »
...non mi sembra ci sia niente di male.
Ma infatti non c'è niente di male. Come neanche nel voto o nel commentino stringato, basta non pensare che quella sia CRITICA. Quelli sono consigli per gli acquisti fatti e finiti, la critica deve essere approfondimento, scoperta, dipanazione. Ma il pubblico (la gran parte) non cerca quello.

Uhm no il pubblico (quello un pò più sgamato) cerca anche altro, ma dopo che ha speso i soldi nel modo giusto.
Altrimenti ti intasa i forum dicendo: "@*zz ho speso i soldi x una porcheria!!!!"

Offline Floyd

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Re: Critica alla critica videoludica.
« Risposta #41 il: 23 Nov 2012, 17:55 »
c'e da dire che oggi considerato che c'e un articolo su wikipedia o un post su un blog o un video su youtube su praticamente qualsiasi cosa sulla terra, e che buona parte dello scibile umano tradotto (ufficialmente o meno) in inglese si trova facilmente su internet (legalmente o meno), il ruolo di chi deve scrivere è diventato molto più arduo, quindi si dovrebbe

1) parlare di cose sconosciute o parzialmente sconosciute o
2) creare nuovo materiale su un certo argomento con le interviste o
3) fare analisi particolari che non si trovano da nessun'altra parte sulla rete

invece vedo ancora fare speciali stile riviste anni 90, quando ancora pochi avevano internet e allora aveva un senso. Ma nel 2012, tanto per fare un esempio, che senso hanno sti speciali come quello dei 25 anni di ff su internet su retrogamer che non dicono nulla di nuovo su una saga su cui puoi trovare l'impossibile su internet ?

Offline Giobbi

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Re: Critica alla critica videoludica.
« Risposta #42 il: 23 Nov 2012, 17:57 »
E non bastano i pareri degli altri videogiocatori (videoGIOCATORI appunto, gente che gioca, non che critica) e le demo?

Sì.
Infatti il ruolo della critica dovrebbe esser far cultura soprattutto facendo conoscere opere che per ragioni di promozione budget etc... resterebbero misconosciute ai più.

Offline Bilbo Baggins

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Re: Critica alla critica videoludica.
« Risposta #43 il: 23 Nov 2012, 18:00 »
Beh, ma nel migliore dei mondi possibili chi non riesce a coniugare soggetto-verbo-predicato, etc. dovrebbe naturalmente implodere, essere messo ai margini ed ostracizzato. Il problema è che un pezzo di carta o una tessera non potranno mai sostituire la selezione naturale.Il problema è che tale selezione, che pure avviene in potenza (chi sopravvive all'internette, può resistere a tutto) , all'atto pratico non trova piena, nè parziale attuazione, così ti ritrovi in un mondo (im)perfetto in cui gente palesemente incompetente prospera perchè chi mette il danaro non ha alcun interesse verso la qualità, ma abbisogna solo di un prodotto da vendere agli inserzionisti, anch'essi miopi ed ignoranti, nel senso letterale del termine. Detto questo, se un appassionato di un determinato settore in X anni non sviluppa autonomamente un senso critico proprio, beh, allora sono cazzi suoi.  :yes:

Sulla parte finale del tuo discorso, sapevo che ci saremmo prima o poi arrivati. Noi più anziani, abbiamo sviluppato un senso critico e di certo non abbiamo più bisogno, o quasi, di leggere le recensioni dei siti per capire quali titoli possono meritare il nostro tempo. Ma noi siamo stati educati da una generazione di giornalisti che, con tutta probabilità, pure loro erano sprovvisti di laurea o iscrizioni ad albi vari, ma si muovevano in un settore che era agli albori ed era molto più istituzionale, protetto, e difficile da raggiungere per il semplice appassionato.
Internet ha dato accesso a tutti, e sopratutto nei settori tecnologici come il nostro, ha dato libero accesso alla critica "per e da" tutti. E' proprio ora che urge selezionare il professionista dall'amatore. E puoi farlo solo istituendo percorsi formativi e di studio. Meritevoli o meno, è l'unica via. Non tanto per noi veterani che ormai siamo stati (nel bene o nel male) formati, ma per i giovani che magari si sono avvicinati al settore con PS2 o 360.
Se noi siamo cresciuti con Videogiochi, ZZap! o The Games Machine, che erano le uniche fonti di informazione, quale tipo di critica dovrebbe essere data ai neofiti che invece hanno accesso ad una mole sterminata di informazioni più o meno attendibili o meritevoli, e più o meno corrotte da logiche di mercato? Se non cominci ad obbligare gli editori, proprietari dei siti più grossi, a iscrivere i propri giornalisti ad albi di settore che certificano la professionalità degli stessi, come sarà possibile far crescere il settore? Come speri che gli stessi preferiscano pagare il triplo un giornalista laureato ad un ragazzino quindicenne dislessico ma animato da tanta passione?

Che poi anche il ragazzino possa avere argomentazioni meritevoli da esporre e magari qualche giornalista sia più crudo di una capra, ci sta. Viviamo, come dici, in un mondo imperfetto. Ma io non credo nell'autarchia, così come non credo che un settore non regolamentato, possa da solo risollevarsi dalla mediocrità generata dall'assenza di qualunque regola o certificazione che attesti un minimo di preparazione...

Ah per inciso io parlo ovviamente della critica istituzionale, quella cioè dei siti o delle pubblicazioni ufficiali.
La qualità poi la trovi dovunque, ce n'è moltissima anche qui su TFP, e probabilmente pochissimi hanno lauree o hanno seguito corsi appositi
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Offline Alan Fontana

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Re: Critica alla critica videoludica.
« Risposta #44 il: 25 Nov 2012, 14:52 »
che la media su metacritic è diventata l'equivalente del misurare il valore di un uomo dalla lunghezza del pene è fatto ormai assodato. se è sotto il 90% il gioco è reputato da scaffale.
ma il videogioco è ormai un medium maturo, ci sono giochi da 75% che a me sono piaciuti molto più che certi blockbuster, e in generale quando i prezzi calano anche giochi non perfetti possono tranquillamente intrattenermi, così come un film dalla trama banalotta o scontata può comunque farmi passare una serata piacevole.
ma se il medium è maturo, la critica no: recensioni fatte in fretta e furia, fattori importanti tralasciati o al più abbozzatti, disanime che spesso si basano più sul nome del gioco che non sulla sua effettiva qualità.
i recensori prendono il loro lavoro troppo e troppo poco seriamente il loro lavoro più e più volte; chiunque è in grado di scrivere una bella recensione su un capolavoro, ed esaltarne i pregi per pagine e pagine, e al contempo liquidare in una facciata un gioco che "a pelle" non gli è piaciuto e giustificarne il voto scrivendone solo i difetti.
soluzione? non c'è. il mercato non vuole recensori seri, ormai è un ecosistema dettato da chi finanzia le riviste, ovvero le case produttrici e distributori. dagli l'omaggio, il contentino a questi ragazzi, falli sentire importanti e puoi farne ciò che vuoi. e vedrai che quando esce final assassin grand duty 459 il voto oscillerà tra l'85 e il 95%.
solo che ogni tanto arriva anche il gioco nuovo, sequel di una roba di 5 o 6 anni fa; panico e paura.

il fatto è che internet ha distrutto la critica. quando si viaggiava su carta, qualche rivista decente c'era perchè 1. i recensori avevano meno chance di copiare da altre riviste 2. ci comprava le riviste ne comprava 2 o 3, non c'era il bombardamento di recensioni di oggi 3.la rivista usciva una volta al mese, la corsa a chi arrivava prima era meno accentuata.
ho sistemato la mia collezione ps1 e ps2 la scorsa settimana. per curiosità ho guardato le valutazioni su gamerankings di alcuni; se mi fossi basato su quelli alcuni giochi non li avrei mai presi, eppure mi ci sono divertito lo stesso.
perchè? forse perchè i loro difetti, oggettivi o meno che fossero, non mi sono mai saltati all'occhio o magari non gli ho mai dato troppo peso, solo perchè qualcuno non me l'ha detto. forse meno sai e meglio stai. o forse perchè giocando da 20 anni, mi trovo meglio con l'opinione di un mio coetaneo che ha vissuto una certa storia con questa passione, che non da un pinco pallino qualsiasi...
Vinsero battaglie grazie alla loro...