Topic: [PC][XO][PS4] Inside

[Andrea_23]

Vi rammento che questo è anche il gioco la cui colonna sonora è stata ottenuta da un teschio umano.
Quindi occhio a cosa comprate.

[Gaissel]

Non riesco ad aprire il link, ma ogni  occasione è buona per un post inutile di amore verso Inside.

skull sound uber alles

[Nemesis Divina]

Rigiocato nuovamente in un'unica emozionante sessione.
L'avevo giocato da un amico e ci tenevo a farlo girare anche sulla mia PS4.

Restano valide tutte le considerazioni del tempo:
http://www.tfpforum.it/index.php?topic=20623.msg2264987#msg2264987

E poco sorprendentemente, il gioco ha confermato la sua qualità anche al secondo passaggio.
Giocone.

[Dan]

Ho un po' di timore a postare, ma ho bisogno di capire.
Ho finito INSIDE, ho riletto il topic e ho sentito sgretolarsi alcune mie certezze.
Quando è stato citato, a più riprese, Another World, ho sussultato pensando: dai, ora lo diranno!
E invece no. Perché nessuno ha puntato il dito sul fatto che metà gioco - almeno! - è basato sul trial&error?
Ok. La direzione artistica è ECCEZIONALE. Il sound design è curatissimo. La parte finale è qualcosa di mai visto e da brividi. Sono COMPLETAMENTE d'accordo.

Ma è come un libro con una storia bellissima scritto con una grammatica zoppicante. Certo, puoi ancora goderti il contenuto, ma come si fa a tacere sulla scrittura scorretta?

Si tratta, si intende, di un problema riscontrabile solo alla prima run. Se si sa già cosa fare sono certo che INSIDE scorra preciso come un orologio. Molte situazioni si fondano su un timing perfetto, nelle quali si ha l'impressione di essersi salvati all'ultimo momento. Questo a patto di conoscere perfettamente cosa fare. Un'esitazione e la morte è inevitabile. Solo che, appunto, è la morte stessa a indicarti chiaramente cosa fare.

Perché quello che in qualsiasi altro gioco sarebbe stato deriso, qui non viene neanche preso in considerazione?

[Andrea_23]

Perché è parte del gioco? https://www.youtube.com/watch?v=guTsQXIs4Pw

[Dan]

Perché è parte del gioco? https://www.youtube.com/watch?v=guTsQXIs4Pw

Tutto l'opposto, direi. Non è narrativamente rilevante (la storia riprende da poco prima, come nulla fosse accaduto) e, se lo fosse, forse sarebbe pure incoerente con le interpretazioni che ho letto del gioco.

[Andrea_23]

Premesso che non mi è mai piaciuta molto la scuola che squalifica il try & error a prescindere (è una regola come un'altra, l'importante è che sia consistente...), io considero 7 minuti di animazioni di quella qualità come 7 minuti di finali alternativi.


Né più, né meno.

PS. inoltre, mi sembra abbastanza evidente che, proprio la morte, sia una componente molto cara a Play...dead, fin dal precedente gioco.

[Diegocuneo]

Non so...non ho trovato nulla che fosse fastidioso,ed effettivamente imparare dalla propria disfatta non è che una meccanica
Meccanica che non mi sembra preponderante come in Limbo,posto che per me non sia comunque un problema.
Mi ero stupito ai tempi che se ne parlasse per Limbo,tra l'altro.
Più che altro non mi viene in mente un titolo che deriderei perché adotta un sistema educativo simile
Esempi?

[MaxxLegend]

Il punto è che il giocatore deve avere gli elementi per superare l'ostacolo già dopo il primo fallimento.
Se il gioco continua a punirti senza farti capire cosa devi fare, tu t'incazzi.

Inside sta cosa la fa alla perfezione, dopo che sei morto capisci già il perché e cosa devi fare. Spesso lo capisci anche prima di morire e vai sparato. In Limbo il tutto era meno immediato, più punitivo, ma ancora accettabilissimo. Se invece metti Another World (gioco che resta una pietra miliare e per me è un capolavoro ancora oggi), il gioco è molto più punitivo, criptico e difficile. Se all'epoca ci sembrava abbordabilissimo, un giocatore di oggi potrebbe anche non avere la pazienza di portarlo a termine. Se poi tiri fuori Heart of the Alien (lo pseudo-sequel uscito su Mega CD) lì spacchi tutto perché è trial & error fatto male: limitato, criptico, frustrante. Quello è un esempio in cui sta meccanica non funziona, ma per colpa del game designer.
Poi se parliamo degli hack di Super Mario coi livelli "impossibili" e trollanti che girano.. bonanotte.

[Gaissel]

È già stato detto, ma comunque: per me entrambi i giochi Playdead, ma in particolare Inside, si sostanziano proprio sul concetto di "what if".

Sei un pezzo di carne più morta che viva dentro un ingranaggio di annientamento, le cui possibilità di sopravvivenza stanno a 1 su un milione: e te le devi "sentire" tutte addosso.

In questo senso, è la massima nobilitazione del Trial & Error

[Laxus91]

Non ho ancora giocato Inside (rimedio a breve) ma di trial and error ce n'é quello fatto bene e quello fatto male!
Anche io pensavo che, già dalla definizione, fosse un qualcosa di non particolarmente positivo.
Mentre a ben vedere c'è un pizzico di T&E in una marea di giochi validi, a ben vedere e recenti anche solo i Souls, o platform di precisione come Celeste o Super Meat Boy, ma si ouò estendere un pò a tutti o quasi (tranne roba come i Fable che letteralmente non puniscono il giocatore che sbaglia e quindi sono casual oriented).

[Wis]

Finché il trial and error ti aiuta a capire le meccaniche di un mondo chiaramente alieno, è esplorazione, più che T&E.
Poi sì, alcune parti non sono particolarmente riuscite e sono le più deboli del gioco, ma sono in minoranza e nel quadro generale le considero irrilevanti.

[Nemesis Divina]

Perché nessuno ha puntato il dito sul fatto che metà gioco - almeno! - è basato sul trial&error?

Ti hanno già risposto gli altri in maniera esaustiva, puntando il dito sul fatto che il T&E di Inside non è per nulla fastidioso e anzi, talvolta l'appagamento deriva da una morte particolarmente cruenta (in un caso io ero caduto in un fosso senza centrare la stalagmite lì vicino, quindi mi ci sono ributtato per impalarmi).

Se però non vuoi dire che il T&E è fuori luogo in quanto reiterativo e virulento ma che proprio è un elemento estraneo a una narrazione coerente (così come lo è il game over, nei giochi fortemente narrativi), allora la stessa cosa può essere forse detta dei puzzle.

Perché quello che in qualsiasi altro gioco sarebbe stato deriso, qui non viene neanche preso in considerazione?

Credo per il fatto che pochissimi avranno necessitato di molto T&E in Inside.
Forse l'hai preso tu dal verso sbagliato (succede: in Limbo io non riuscivo a risolvere quasi nessun puzzle ^^), ma alla mia prima run ho incespicato su UN solo passaggio. Il resto via come l'olio.

[Ifride]

Idem.

Veramente è un gioco in cui il T/E è molto poco marcato, tutto teso a far sì che il ritmo si mantenga sempre molto alto in "flow".

[Ivan F.]

Mah, io ho la memoria di un pesce rosso, ma di T&E che mi ha lasciato pensieroso ricordo solo i primi tre minuti.

Poi, come dicono gli altri, mi è sembrato fluido nel suo distendersi come Nutella tiepida sulla fetta.