Qualche dubbio, o fratelli, sulla Sacra e inviolabile Costituzione ce l'ho.
non voglio dire che la Costituzione non è stata una grande opera giuridica(DI MEDIAZIONE E PACIFICAZIONE) redatta da giuristi splendidi (e L'Italia ne ha avuti tanti di giuristi splendidi, uno per tutti Mario Nigro) ma, dopo quasi 60 anni, la Costituzione è una opera che presta il fianco, secondo me, a più di una critca.
certamente si tratta di un documento da un punto di vista storico e storico giuridico fondamentale per capire gli anni e il clima della seconda metà del 900 ma, come documento che spiega la sua efficacia nella nostra società di oggi, è un po'....stagionata.
Le critiche ve le risparmio ma, converrete almeno con me che come documento fondamentale di uno Stato 139 articoli sono un po' troppi. nella storia delle costituzioni europee solo la Costituzione della Iugoslavia era più lunga di quella italiana e come è finita la Iugoslavia lo sappiamo tutti.
Per certi versi dentro la Costituzione oggi c'è un po' di tutto e un po' di niente: qualche principio fondamentale, qualcosa sulla forma di governo (salvo poi scoprire che i regolamenti interni del Parlamento possono contare concretamente molto di più, etc...), il giusto (e l'ingiusto) processo, un sacco di belle frasi: l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro: che vuol dire fondata sul lavoro? bastava l'Italia è una Repubblica democratica....
Ma non voglio assolutamente infierire e/o essere frainteso. sono profondamente convinto che, per gli anni e la situazione politica in cui fu fatta, la Costituzione italiana rappresentava il migliore dei mondi possibili. il fatto è che sessanta anni di modello di Stato disegnato (anche) sulla scia della Costituzione italiana rappresentano un buon banco di prova alla luce del quale prendere atto di quello che va bene e di quello che, in sessanta anni, non è andato bene (il bicameralismo, per esempio!)
in ogni caso il discorso è molto lungo e molto complesso ma, credetemi, qualche taglio qua e là sarebbe da fare. Auguriamoci piuttosto che gli uomini che si apprestano a fare le modifiche al testo della Costituzione siano all'altezza del compito che grava sulle loro teste. Auguriamocelo! Auguriamocelo!