Anche secondo me ci sarà una sensibile differenza, pure se la si inizierà a notare quando cominceranno a diffondersi motori grafici in grado di sfruttare opportunamente l’hardware. Inoltre, molti aspetti sono diventati ormai difficili da apprezzare in video e si palesano solamente in-game.
Ciononostante, qualcosa di più ‘wow’ (anche solo a livello di effetto ‘scenico’) potevano mostrarla, ché ora come ora (se si esclude l’action-RPG di Capcom) la lineup PlayStation 4 ha un’attrattiva pari alla biancheria intima usata della Merkel.
Sembra un po’ il vizio di questa next-ancora-non-per-molto-gen: presentazione in anticipo, confusa, con getti di vaporware a gogo on your face, e, a seguire, un lancio piuttosto magro a livello di software. È stato così per WiiU e pare che sarà lo stesso pure per PlayStation 4 e Orango-Durango.
Certo, le console sono anch’esse figlie del loro tempo e la recessione si sente eccome nel settore videoludico, però c’è un po’ troppa saudade nell’aria, che si cerca di dissimulare con un’eccessiva enfasi rivolta verso servizi, periferiche, multimedialità e sarcazzi, finendo per restituire un quadro forse ancor più avvilente.
A questo si aggiunge il rovescio della medaglia dell’attuale dominio occidentale sulla produzione di software videoludico, ovvero che, fatta eccezione per pochissime esclusive e per i titoli sviluppati in Giappone, il catalogo delle console Sony & Microsoft si sovrappone sempre più a quello PC e, con il passare del tempo, quest’ultimo non solo fa girare gli stessi giochi in maniera più performante, ma ha anche un libero mercato che fornisce servizi migliori (o per lo meno più variegati).
Mi pare che, rispetto al passato, il settore console stia perdendo gradualmente individualità e con essa la sua raison d’etre, esclusa Nintendo, la quale ha comunque luci e ombre ormai.
In ogni caso non ricordo un passaggio generazionale che mi abbia lasciato le ghiandole salivari così asciutte.