Dato il tipo di architettura su cui si basa PS4 e la filosofia dietro a PS4 PRO, io penso che la retrocompatibilità sia quasi scontata.
Con PS5 mi aspetto di poter dare dentro PS4PRO senza perdere nessun gioco, in una transizione fluida che garantirà a Sony di non perdere la propria utenza con il passaggio generazionale.
Posto che per me la retrocompatibilità era un must e fattibilissima anche nei confronti della scorsa generazione (vedi dietrofront di Microsoft su questo punto, che è passata dal nonsepoffà-macchestateaddì a retrocompatibilizziamo pure i giochi per Xbox original), penso che a oggi sia semplicemente ovvio PRETENDERLA, vista la piega che ha preso il mondo console 'classico' (Nintendo esclusa, quindi).
Perso il tradizionale concetto generazionale discreto a favore di un (inutile IMO) approccio tecnofilo analogico, dare continuità alla fruibilità del software dovrebbe essere una NATURALE conseguenza, altrimenti le console diventerebbero (come per certi aspetti sono ora) la succursale anacronistica e pezzente del mondo dei videogiochi, che si piglia solo le sfighe dell'approccio PC, senza accederne appieno ai benefici.
Il fatto che Microsoft ormai vada nella direzione dell'upscaling (il modello successivo sarà fully retrocompatibile con quelli precedenti e il boundary generazionale si percepirà solo dal basso verso l'alto, con il progressivo abbandono di nuovo software per la piattaforma vecchia), dovrebbe spingere Sony a fare un'altra volta semplicemente il compitino e adeguarsi.
L'unica incertezza nasce dallo stato del mercato software, che da anni non riesce a stare dietro al benchmark tecnologico imposto dall'hardware e non ci sono segnali che la cosa migliori alzando l'asticella ulteriormente, semmai tutt'altro (e ciò è ulteriormente dimostrato dall'approccio diametralmente opposto di Switch, che proprio per questo è la console più propriamente 'console' e più 'moderna' nel panorama attuale). la retrocompatibilità e le patch che upscalano il gioco originale, in stile PC, azzerano de facto la fetta di mercato dei remaster, che sono state e sono tutt'ora un pilastro su cui si regge l'offerta ludica console attuale e anche (soprattutto) uno dei canali attraverso cui molte software house monetizzano a fronte di investimenti ridotti, riuscendo a restare in vita.
Per cui, se prosegue (come sembra inevitabile) l'attuale concetto di console a ricambio continuo, la retrocompatibilità è necessaria per non atrofizzare il settore, per contro, lo stato di salute (già precario) del mercato software ne risentirà gioco forza.