Secondo me, Nintendo non ha sbagliato quando ha deciso di fare di ogni console qualcosa di nuovo anche dal punto di vista dell'interazione, rinunciando - con rammarico di molti - alla continuità e alla tradizione. Credo che non sia un caso che Wii abbia vinto, sotto diversi aspetti che non hanno nulla di tecnologico, il confronto con PS3. Wii ha rotto con il passato, conservando paradossalmente l'impianto hardware del GC; Sony invece ha voluto andare sul sicurissimo, mantenendo nome della console e joypad invariati per la terza volta consecutiva. Pensava che l'immagine del passato potesse mantenere la supremazia in eterno. Ma quell'errore l'aveva già fatto Nintendo col N64.
Con questo voglio dire che siamo arrivati ad un punto in cui la spinta tecnologica non è più sufficiente a vendere, e nemmeno a creare nuovi giochi. Noi possiamo continuare a farci le pippe su quale console rende meglio i singoli fili d'erba e quale ha la maggior percentuale di giochi che girano a 60 FPS. I forum servono a questo. Al di fuori dell'Internetz, però, la realtà è che al di là dei 1080p e della putenza contenuta nel nome Pleistescion Tre, io ho sentito raccontare più esperienze di partite col Wii che non con le console MS e Sony. Perché, anche se poi molti Wii sono rimasti a prendere polvere dopo le prime settimane con Wii Sports o dopo che la routine quotidiana e l'ottimo cibo casalingo hanno fatto sparire le Balance Board da davanti ai televisori, quel nuovo sistema di interazione ha lasciato un segno su chi altrimenti non si interessava ai VG. Esattamente ciò che avvenne nel 1995, quando laggente si smascellava davanti ai 14 pollici CRT che nei negozi facevano girare Wipeout e Riiiiidge Raceeeeer!: c'era una differenza profonda con quanto era esistito fino ad allora, e lasciò un segno, attirò un nuovo pubblico, creò un interesse che prima non esisteva.
La continuità, nei VG, ormai interessa a pochi... e specialmente interessa a quelli che vent'anni fa la vissero come la transizione tra l'8-bit di una casa e il 16-bit della stessa casa. La stessa Nintendo, ora, sta pagando il fatto che laggente non percepisce la differenza tra DS e 3DS. Perché, nella maggioranza dei casi, il 3D è un gimmick che non offre nuove esperienze di gioco, e i giochi sono sempre quelli. Infatti si possono giocare quasi tutti in 2D senza problemi. Wii Sports, con un controller normale, invece non avrebbe senso.
Ma poi, dall'imminente new gen, che conquiste tecniche possiamo aspettarci che surclassino quelle attuali? Dovremo tutti di nuovo cambiare TV? Non credo. E allora? Maggiore fluidità, stabilità, più poligoni... ma cosa ci verrà fatto? Questo mercato ha un'enorme fortuna: una generazione di giocatori è più breve del ciclo vitale di una console. Uno può avere la febbre dei Pokémon o degli FPS per due anni, esagerando anche tre... ma poi vuole qualcosa di diverso. Invece il mercato può stagnare sugli stessi generi, perché dopo quei due-tre anni arriva una nuova ondata di giocatori vergini che scoprono i Pokémon e gli FPS e si fanno i loro due anni di febbre. E così via. Ma la fame di diverso rimane. Per gli affamati, ogni tanto arriva uno Shadow of the Colussus, che uso come esempio non perché abbia un gameplay innovativo, ma perché rinuncia agli standard per offrire un'esperienza... e, in questo particolare caso, offre anche uno sfoggio di tecnologia che non viene comunemente impiegata nei giochi me-too. Tant'è vero che non ci si fa caso, e abbiamo bisogno di Wis che ogni tanto ci ricorda quanti effetti c'erano in Colossus che spingevano la PS2 ai limiti e oltre. Però non ci si faceva caso, perché si era interessati all'esperienza di gioco, ossia: la tecnologia non era usata per attirare il pubblico con uno sfoggio vistoso, ma per creare l'esperienza migliore possibile.
A costo di passare inosservata.
E questo ci riporta a prima: i VG migliori, o i più memorabili, raramente lo sono per la tecnica. E allora, che ve ne frega dei 60 FPS in tutti i giochi? Non è forse vero che tra i giochi che tutti abbiamo amato di più, ciascuno secondo i suoi gusti, la maggior parte va a 30 FPS e ci è sempre andato bene così?
E ricordiamoci che l'hardware è solo il punto di partenza. Più tecnologia significa tempi e costi di sviluppo maggiori per il software. Il che significa più giochi me-too, perché per coprire i costi devi avere garanzie di vendere, e per vendere devi offrire ciò che somiglia al prodotto che ha venduto di più. Dunque la corsa alla tecnologia migliore significa, specialmente su console, un calo generale di varietà. Quando Mario vendeva più di tutti, il mercato era pieno di platform. Quando Street Fighter e poi Tekken ebbero il loro boom, i picchiaduro uscivano dalle fottute pareti. Ma allora, i tempi e i costi di sviluppo erano ancora sostenibili, un flop era ammortizzabile. Oggi questo lusso non c'è più. Perciò è più difficile avere un gioco veramente brutto, ma è ugualmente difficile che un gioco spicchi nel mucchio, a meno che non sia abilmente pubblicizzato o non abbia qualche caratteristica molto chiacchierata (puoi farti la puttana e poi ammazzarla per riprenderti i soldi! Se tocchi le tette del poster fa BOING! Metareferenzialità! Licenze delle auto e dei calciatori!).
I 60 FPS comunque non interessano. Le esplosioni vengono benissimo anche a 30 FPS, anzi, con un framerate più lento sono più "cinematografiche" e vengono meglio