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Il videogioco è una forma d'arte?

Sì, penso sia una forma d'arte
23 (60.5%)
No, non penso possa essere una forma d'arte
1 (2.6%)
Non sono arte ma possono contenere elementi artistici
14 (36.8%)

Totale votanti: 37

Le votazioni sono chiuse: 17 Mar 2003, 14:46

Autore Topic: Arte videoludica? Verso la cultura del ludus elettronico  (Letto 18514 volte)

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Offline outerworld

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Arte videoludica? Verso la cultura del ludus elettronico
« Risposta #60 il: 28 Feb 2003, 21:20 »
Oltre alla facoltà di espressione mediante significati intrinsechi all'azione, mediante archetipi (per la quale ti rimando all'articolo di Ring Archetipi e Stimolazione Diretta), il gameplay è quell'elemento che consente all'uomo di interagire con l'opera. Un elemento quindi connotante l'artisticità del prodotto ed una conditio sine qua non, per riallacciarmi ai discorsi precedenti:

videoludica= (arte + arte + arte + arte) + uomo

Ma non solo questo. Il gameplay rappresenta il superamento totale del concetto di fruizione dell'opera d'arte. Da mero fruitore l'uomo diventa giocatore. Qualcuno che, quindi, ha un contatto più diretto con l'opera, contatto che oltrepassa la percezione, suscitante emozione, e giunge all'interazione, in cui l'emozione suscita ma è suscitata. Emozione/arte ed uomo connaturati in un elemento unico. L'uomo è proiettato nell'emozione e l'emozione proiettata nell'uomo, in un legame imprescindibilmente vicendevole. L'uomo non sente solo l'emozione, ma si sente emozione. Come se in un quadro un elemento rafffigurato fossi tu e tu non fossi solamente fruitore dell'elemento.
i]"So we beat on, boats against the current, borne back ceaselessly into the past."[/i]

Offline theblackpages

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Arte videoludica? Verso la cultura del ludus elettronico
« Risposta #61 il: 01 Mar 2003, 15:20 »
Citazione da: "outerworld"

videoludica= (arte + arte + arte + arte) + uomo

Ma non solo questo. Il gameplay rappresenta il superamento totale del concetto di fruizione dell'opera d'arte. Da mero fruitore l'uomo diventa giocatore. Qualcuno che, quindi, ha un contatto più diretto con l'opera, contatto che oltrepassa la percezione, suscitante emozione, e giunge all'interazione, in cui l'emozione suscita ma è suscitata. Emozione/arte ed uomo connaturati in un elemento unico. L'uomo è proiettato nell'emozione e l'emozione proiettata nell'uomo, in un legame imprescindibilmente vicendevole. L'uomo non sente solo l'emozione, ma si sente emozione. Come se in un quadro un elemento rafffigurato fossi tu e tu non fossi solamente fruitore dell'elemento.

Bene. Su questo non posso che concordare in pieno.
Per il discorso "significati del gameplay" sono molto scettico e temo che si possa sconfinare in sovra-interpretazioni del tutto fuori luogo. In ogni caso, aspetto di leggere l'articolo di Ring, e poi ne riparliamo.