Autore Topic: La Vita, l'Universo ed il Tutto.  (Letto 27747 volte)

0 Utenti e 1 visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline MaxxLegend

  • Reduce
  • ********
  • Post: 35.589
  • A New Adventure
    • ZombieGamer80
Re: La Vita, l'Universo ed il Tutto.
« Risposta #30 il: 05 Apr 2011, 18:36 »
Premessa:
Quanto segue è un concentrato di banalità e di teorie bislacche legate assieme a doppio filo; non prendetelo troppo sul serio, non offendetevi se in alcuni casi si va a toccare qualcosa che vi riguarda. Forse ci saranno anche degli errori a livello nozionistico o dei ragionamenti che non filano alla perfezione, ma tranquilli, è tutto calcolato.
Insomma, prendete il tutto con le pinze. E non fatemi troppo nero.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ ^^^^ ^^^ ^^ ^
PSN Trophies: 511-65% - XBL Gamerscore: 38.197 - BOARDGAMES - ZombieGamer80 - Lost in VR DREAMS Crypt Night City

Offline MaxxLegend

  • Reduce
  • ********
  • Post: 35.589
  • A New Adventure
    • ZombieGamer80
Re: La Vita, l'Universo ed il Tutto.
« Risposta #31 il: 05 Apr 2011, 18:37 »
Capitolo 1: Religione e Scienza

Iniziamo con un argomento spinoso, che mi costerà la scomunica per direttissima e le occhiate torve delle vecchiette per la strada.
Innanzitutto è necessario dire che, nonostante ciò che dirò sembrerà blasfemo ad alcuni e ridicolo ad altri, io non sono totalmente a sfavore della chiesa. Da sempre abbiamo visto chiesa e scienza contrapposte, una sorta di guerra ideologica che pone le sue basi sin dalle teorie discordanti (ma nemmeno troppo, come vedremo) della Genesi e del Big Bang, del Creazionismo e dell'Evoluzionismo. Ma non sempre la scienza ha ragione, esattamente come non sempre la religione ha torto.

In realtà scienza e religione sono simili nel voler spiegare le origini della vita e la natura dell'uomo, ma entrambi alla fine falliscono perché si basano su dati non oggettivi: nessuno ha prove certe sulle origini dell'universo e degli esseri viventi.
La differenza tra i due approcci però, è che mentre la scienza cerca risposte che non può dare ponendosi in maniera piuttosto arrogante, la religione offre semplicemente una spiegazione allegorica di facile comprensione ed adatta alla gente semplice. Una "favola" se vogliamo. Il Big Bang è in effetti più plausibile della Genesi, ma alla fine è un'ipotesi buona come un'altra, basata su dati incompleti, calcoli e proiezioni ipotetiche, teorie plausibili ma non verificabili. Ci sono domande a cui non risponderemo mai: L'universo si è creato spontaneamente? Chi o cosa l'ha generato? Forse un giorno lo sapremo, ma di questo ne parleremo più avanti.

Veniamo al punto: la religione altro non è che un'insieme di regole e di dettami creati per rendere la vita dell'uomo più facile e vivibile. In origine era questo, ma poi si è evoluta diventando talvolta una sorta di mostro fuori controllo. Ma andiamo con ordine: nella preistoria l'uomo viveva alla stregua delle bestie, la sopravvivenza era difficile e la prevaricazione dell'uomo sull'uomo era all'ordine del giorno. In quei tempi i culti animistici erano spontanei ed avevano solo valenza scaramantica ("Dio del fuoco assistici nella caccia") o servivano a spiegare l'inspiegabile (fenomeni atmosferici, morte, ecc.)
Con l'evolversi della specie e dei costumi, l'umanità si è organizzata sempre meglio ma la vita restava fondamentalmente brutale e selvaggia, quindi la religione è stata trasformata in una guida per rendere la vita più civile ed anche per evitare che il forte sottomettesse costantemente il debole. Intendiamoci, succedeva lo stesso come succede oggi, ma poneva un freno instillando il timore reverenziale di una punizione divina. Senza contare che -soprattutto nel periodo medievale- gli scienziati e gli intellettuali (i nerd di oggi) spesso si facevano frati o preti proprio per evitare di fare una brutta fine. Avevano a disposizione grandi librerie e la protezione della chiesa, e compivano i loro studi e le loro ricerche in gran segreto per non passare guai con il loro stesso ordine.

Se leggiamo il vecchio testamento della bibbia - ma anche altri testi sacri - troveremo una serie di regole di vita pratica mascherate da dettami religiosi: dicono come comportarsi, come seminare, sotto quali condizioni concedere le figlie in sposa, e tante altre regolette che ora sono anacronistiche e ridicole ma all'epoca erano praticamente legge.
Ovviamente oggi la religione ha perso gran parte del suo potere di persuasione, e fa presa generalmente solo su individui psicologicamente provati, facilmente influenzabili, in gravi difficoltà, di bassissima estrazione sociale o cultura, vecchi, soli, malati o prossimi alla morte. non a caso è lo stesso "target" delle varie sette truffaldine che sfruttano la gente chiedendo soldi o altro.
Al contrario di tali associazioni che oserei definire criminali, la chiesa  può essere efficace ancora oggi nel dare conforto e protezione a chi ne ha bisogno, ma questo se parliamo del prete di periferia o di paese. La chiesa centrale, il Vaticano, è ormai da secoli diventata un crudele mostro mangiasoldi. Chi tira le fila del tutto è gente che agisce nell'ombra (generalmente vestita di rosso), ed ha l'accortezza di scegliere come papabili sempre persone moralmente molto più elevate di loro, per dare una parvenza di candore a questa "multinazionale del dolore". Come è noto il potere corrompe, e per fortuna il clero non ha più il potere Temporale, senò erano cazzi acidi..


In breve: Non è l'uomo ad essere creato ad immagine e somiglianza di Dio, ma l'esatto opposto. La religione, nata come risposta alle domande dell'esistenza, è diventata presto una guida pratica fatta di regole sociali che hanno l'obbiettivo di migliorare la vita della gente, ma imposta con l'arma del timore reverenziale della punizione divina. E talvolta sfruttata per esercitare ingiustamente un grande potere sulle masse.

-Fine Capitolo 1-
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ ^^^^ ^^^ ^^ ^
PSN Trophies: 511-65% - XBL Gamerscore: 38.197 - BOARDGAMES - ZombieGamer80 - Lost in VR DREAMS Crypt Night City

Offline MaxxLegend

  • Reduce
  • ********
  • Post: 35.589
  • A New Adventure
    • ZombieGamer80
Re: La Vita, l'Universo ed il Tutto.
« Risposta #32 il: 05 Apr 2011, 18:38 »
Capitolo 2: Le Regole dell’Attrazione

In questo controverso capitolo - a luci rosse - parleremo del rapporto tra uomo e donna, e dei meccanismi sociali che questo genera. Sono cose che forse tutti sanno già, ma sono così ovvie e sotto gli occhi di tutti che spesso non le notiamo. Spesso sentiamo uomini dire “Beato chi le capisce, le femmine!” o donne che sbottano “I maschi sono tutti porci”. Ebbene, non si farebbero tutte queste domande se avessero effettivamente compreso la natura dei due sessi e le regole dell’attrazione. E’ tutto molto semplice.

Anche se noi stessi che ci siamo dentro fino al collo non ce ne rendiamo conto, l’attrazione fisica e l’amore sono meccanismi che hanno delle precise regole, e tutte queste regole sono orientate alla salvaguardia del genere umano ed alla continuazione della specie. E’ facile dire “Le donne sono troie e mettono le corna” o “I maschi sono maiali, basta che vedono un paio di bocce”. Ma tutto questo ha una giustificazione precisa e delle regole molto rigorose.

Innanzitutto l’uomo e la donna hanno schemi mentali molto differenti, e tutti i comportamenti sono dettati dalla loro natura. Questo perché l’istinto fa attuare degli atteggiamenti che sono sempre tesi verso la sopravvivenza e la salvaguardia delle generazioni future. Ciò vale anche per l’attrazione, infatti un individuo va sempre inconsciamente a ricercare un partner che abbia determinate caratteristiche utili ad assicurare la continuazione della specie, caratteristiche che sono sia genetiche che sociali.

Infatti se l’uomo è attratto da una donna con un  seno generoso, non è perché è un maiale o perché gli piace il latte, ma semplicemente perchè l’istinto va a ricercare una partner che sia florida, in salute ed in grado di allattare la prole. L’uomo non può sottrarsi alla memoria genetica e all’istinto, quindi un bel paio di tette attireranno SEMPRE l’attenzione di un maschio eterosessuale, fosse anche un pio uomo di chiesa. Il maschio quindi va a ricercare una partner sana e con buone caratteristiche genetiche (ovvero di bell’aspetto) con dei bei fianchi/glutei (indice di fertilità) con un bel seno (come detto sopra, anche se il nostro ipotalamo viene talvolta ingannato da simpatici push-up o da squallide protesi al silicone, il che non è bello): queste sono le caratteristiche più rilevanti, in secondo luogo arrivano l’atteggiamento ed il carattere della donna che sono più recepite dalla mente cosciente e giocano un ruolo importante solo nelle successive fasi di approccio e corteggiamento.

La donna al contrario cerca caratteristiche molto differenti: infatti la buona salute e le caratteristiche genetiche sono estremamente importanti anche qui, ma si manifestano in maniera diversa e affiancano altre che possono essere persino più importanti. Se infatti la donna apprezza un uomo di bell’aspetto (sano/buon materiale genetico) talvolta è più importante un buon fisico (spalle larghe) che indica come il partner sia forte ed in grado di proteggerla (oggi non ce ne sarebbe bisogno in molti casi, ma l’istinto persegue sempre quelle caratteristiche). Ma ancora più importante - e questo sarà illuminante per alcuni – cercano soprattutto un partner in grado di assicurare uno status di sicurezza a loro e alla prole, un uomo quindi in grado di proteggerle non tanto fisicamente (che è più un retaggio preistorico) quanto socialmente. In parole povere, se vedete una bella ragazza a braccetto con un vecchiaccio o con un politico viscidissimo, non è necessariamente perchè la ragazza è una troia (anche se il dubbio viene..) o solo perché le piacciono le carte di credito, ma semplicemente perché inconsciamente la caratteristica fondamentale per la scelta del partner è che questi sia potente o ricco, in modo da assicurare stabilità e sicurezza al nucleo familiare. Ovviamente se trovano un uomo bello e ricco tanto meglio, ma in mancanza di questo per la dama è sempre meglio sposarsi col capo-villaggio o col Re piuttosto che col contadino.
In tempi moderni, “le donne in carriera” si sentono più libere sentimentalmente perché non più costrette dai geni a cercarsi l’uomo potente possono concentrarsi sull’individuo in sé, ma ignorano che proprio a causa della loro ambizione spesso rinunciano alle loro preziose caratteristiche femminili di donna e madre generando disastri a catena. E in generale restano insoddisfatte perché venendo a mancare la caratteristica basilare del fascino maschile su di loro (protezione/sicurezza) finiscono spesso per tuffarsi in relazioni brevi con uomini attraenti ma che in breve tempo finiscono per considerare poco affidabili e poco degni di considerazione.

Dopo l’attrazione ovviamente c’è l’approccio ed il corteggiamento, un complesso rituale in cui i due individui si misurano e valutano vicendevolmente se l’altra persona è adatta a diventare il partner e se è alla propria portata. La questione è così complessa, vasta e mutevole da individuo ad individuo che non ci provo nemmeno, a parlarne. :D
Passiamo infine agli inganni e alla disillusione: se come già detto l’istinto maschile si fa fregare bellamente dalla tetta rifatta o dal trucco pesante e quello femminile dal parrucchino o dall’assegno scoperto, è anche vero che le caratteristiche attrattive del partner mutano negli anni, sia oggettivamente che rispetto al punto di vista dell’osservatore (“la bellezza è negli occhi di chi guarda” recita un noto proverbio anglosassone). Tali caratteristiche, oltre a quelle fisiche che sono piuttosto ovvie, sono anche riconducibili allo status sociale che può mutare (non essendo più in grado di assicurare sicurezza) o addirittura all’atteggiamento, in quanto può venir meno la fiducia riposta, o può cadere l’illusione che ci si era fatti dell’altra persona. Durante tale processo può capitare di guardarsi attorno e di trovare un partner più adatto, e venirne irrimediabilmente attratti generando casini di proporzioni apocalittiche.

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ ^^^^ ^^^ ^^ ^
PSN Trophies: 511-65% - XBL Gamerscore: 38.197 - BOARDGAMES - ZombieGamer80 - Lost in VR DREAMS Crypt Night City

Offline MaxxLegend

  • Reduce
  • ********
  • Post: 35.589
  • A New Adventure
    • ZombieGamer80
Re: La Vita, l'Universo ed il Tutto.
« Risposta #33 il: 05 Apr 2011, 18:38 »
Capitolo 3: Omosessualità

Sarò brevissimo. Dopo aver spiegato le regole dell’attrazione è facile spiegare anche l’omosessualità. Non si tratta né di una malattia né di una perversione, tantomeno di un’aberrazione genetica.

L’omosessualità è semplicemente un’anomalia del tutto naturale, come l’essere mancini, che può capitare in determinati individui. Non si tratta di qualcosa che si sviluppa nel tempo ma è innata, semplicemente l’identità sessuale viene svelata solo nell’adolescenza quindi molti pensano che si possa “diventare” omosessuale o “guarire” da tale condizione, cosa assolutamente ridicola.

Il sesso del bambino non viene definito immediatamente, ma si sviluppa intorno al secondo/terzo mese di gravidanza. In questa fase i cromosomi si attivano “fisicamente” e definiscono la conformazione degli organi genitali del nascituro. Allo stesso modo anche la mente dell’individuo subisce un imprinting che si manifesterà poi nel periodo dell’adolescenza, ma è in questa fase che viene definita l’identità sessuale del bambino. Nella stragrande maggioranza dei casi il bambino sviluppa questa identità in maniera compatibile con la conformazione fisica riguardante il suo sesso, ma in alcuni casi ciò non avviene (la chimica è complicata!) e l’individuo può assumere uno schema mentale che va dal totalmente femminile al prettamente maschile ma con inclinazioni omoaffettive, passando per varie sfumature che poi determineranno non solo il tipo di attrazione provata ma anche alcuni atteggiamenti innati.

A volte capita che un maschio possa manifestare un atteggiamento effemminato, altre volte che tale atteggiamento non sia presente per motivi di conformazione mentale “ibrida” come detto sopra o perchè l’individuo, costretto dall’ambiente sociale e dalla realtà in cui è calato, tende a nascondere gli istinti e/o i propri gusti.

Le prove di questa bizzarra teoria “mente femminile/corpo maschile” trovano riscontro in un particolare atteggiamento tipicamente femminile che viene riproposto da individui omosessuali/effemminati: tale atteggiamento è la postura adottata durante la corsa, che prevede l’innalzamento degli avambracci premuti contro il petto. Tale atteggiamento innato è comprensibile nelle donne, è un comportamento istintivo plasmato in milioni di anni che serve ad evitare che durante la corsa il seno sia d’intralcio o ballonzoli  in maniera fastidiosa. Ovviamente nell’uomo non serve, e la sua presenza istintiva negli individui effemminati è la prova che siamo in presenza di una conformazione mentale di stampo femminile che alberga in un corpo maschile. Ciò apre le porte alla teoria che anche gli omosessuali non effemminati abbiano una componente femminile nel proprio schema mentale, che però non riguarda il movimento ma solo l’attrazione.

Infine, l’accettazione: Nonostante i problemi di natura sociale che comporta, molti omosessuali sono fieri di essere maschi e “si piacciono”, ed anche per questo in genere curano maggiormente il proprio corpo rispetto agli eterosessuali. Altri invece si trovano in una condizione di sofferenza, non riescono ad accettarsi soprattutto se osteggiati da un ambiente sociale ostile alla loro natura. Alcuni di essi decidono quindi di cambiare sesso tramite operazioni chirurgiche o semplice travestimento, si tratta di un processo comunque difficile che ha lo scopo di ritrovare una propria identità fisica che sia compatibile con quella mentale. Come abbiamo visto nel capitolo dell’attrazione, le donne accettano modificazioni fisiche, anche pesanti (vedi chirurgia plastica) al fine di assecondare la propria natura atavica secondo cui devono piacere all’altro sesso, sempre allo scopo di sopravvivere e di mandare avanti la specie. I transgender ed i travestiti seguono più o meno lo stesso percorso, ma decisamente più estremo e doloroso. E, come bizzarra conseguenza, a volte capita che l’istinto maschile porti degli uomini eterosessuali ad essere attratti da questi individui dalle fattezze femminili, anche se magari hanno ancora il salsicciotto. Vade retro! :D

« Ultima modifica: 06 Apr 2011, 19:18 da MaxxLegend »
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ ^^^^ ^^^ ^^ ^
PSN Trophies: 511-65% - XBL Gamerscore: 38.197 - BOARDGAMES - ZombieGamer80 - Lost in VR DREAMS Crypt Night City

Offline MaxxLegend

  • Reduce
  • ********
  • Post: 35.589
  • A New Adventure
    • ZombieGamer80
Re: La Vita, l'Universo ed il Tutto.
« Risposta #34 il: 05 Apr 2011, 18:39 »
Capitolo 4: Le Donne ed i Videogiochi

Questo capitolo è stato ignobilmente “rubato” mettendo insieme estratti di un articolo che stavo preparando tempo fa per un certo portale, articolo che probabilmente non verrà mai pubblicato a causa dei contenuti estremamente discutibili (il capo ancora non l’ha visto, e meno male).
Cercate di non ridere troppo visto il cambio repentino di tono rispetto agli altri capitoli. :D

”Da sempre, il mondo dei videogiochi è stato quasi esclusivamente territorio maschile, sia per quanto riguarda il target del pubblico, che nella fase creativa e concettuale.
Il motivo di questo è da ricercarsi in vari fattori, riconducibili soprattutto alla natura ed alla struttura mentale dei due sessi. Il videogioco nasce infatti come simulazione ricreativa improntata all’azione e sviluppata su una base estremamente tecnologica, quindi in parole povere abbiamo tre fattori di base che sono il gioco, l’azione e la tecnologia. Tutti elementi che indubbiamente attirano più il pubblico maschile di quello femminile.

Insomma, il videogioco è più affine alla struttura mentale dell’uomo, atavicamente incentrata alle meccaniche di attacco/difesa, alla prevaricazione dell’avversario ed alla protezione del nucleo familiare. Infatti queste attività vengono anche simulate attraverso il giocare, basti pensare allo sport che non viene abbandonato nemmeno in età adulta; Inoltre la mente maschile è anche più propensa alle applicazioni tecnologiche o di natura pratica che possono migliorare la qualità della vita, e in proposito potremmo tracciare un percorso ideale che va dall’invenzione della ruota fino ai moderni computer.
Al contrario, la mente femminile è atavicamente più incentrata sullo sviluppo della famiglia, sin dalla scelta di un partner con determinati requisiti genetici e di status, fino alla gestione della prole e delle risorse a disposizione. Anche se negli ultimi decenni l’emancipazione femminile ha portato a superare in parte l’immagine della donna che si occupa esclusivamente della famiglia, non si può mai completamente reprimere la propria natura, ed è per questo che le donne hanno un approccio molto particolare al mondo del divertimento elettronico.

Mentre l’uomo ama giocare, soprattutto perché di solito il subconscio vede questa pratica come simulazione di combattimento o di prevaricazione degli avversari, e come valvola di sfogo per le inevitabili tendenze aggressive della natura umana, il mondo femminile guarda spesso con sospetto verso i videogiochi, reputandoli generalmente una perdita di tempo senza applicazioni pratiche. Tuttavia questo giudizio cambia drasticamente quando il gentil sesso viene in qualche modo preso per mano e portato a provarli, fino a divenire una vera mania in certi specifici casi: basti pensare al recente boom dei social network e dei piccoli giochi gestionali che proliferano su di essi, come Farmville e similari. Infatti la storica avversione per i computer viene messa decisamente da parte davanti ad applicazioni come Messenger e Facebook, che consentono di conoscere tanta nuova gente (quindi potenziali partners, riallacciandoci al discorso degli impulsi atavici) ed il passo successivo è proprio provare videogiochi all’interno di queste realtà digitali. Il grande successo di Farmville, soprattutto con il pubblico femminile, è da ricercarsi in un concept ed una veste grafica accattivante che attirano le potenziali giocatrici, il tutto gestito da un’interfaccia intuitiva, ma soprattutto perché si tratta di un gioco che ruota attorno all’accumulo e alla gestione di risorse, oltre che alla creazione di un ambiente confortevole per vivere, altro punto fisso nella struttura mentale femminile.

Altri titoli che attraggono il gentil sesso sono generalmente dotati di uno o più di questi tre fattori: gestione delle risorse, ricerca del partner, presenza di prole/cuccioli o animali da gestire. Non si può sfuggire alla memoria genetica e al subconscio, infatti i giochi più gettonati dalle ragazze di tutte le età sono sempre stati i vari Sims, Second Life, Nintendogs, Farmville e tanti altri più o meno simili che si basano appunto su queste meccaniche. Presso le ragazze più smaliziate hanno molto successo anche i JRPG, che offrono trame appassionanti ed una grandissima cura nel design di costumi, personaggi ed equipaggiamenti, particolari che indubbiamente attirano il pubblico femminile. Altri giochi apprezzati, anche in tempi non sospetti, sono tutti quelli che fanno uso di personaggi più o meno “kawaii”, ovvero buffi, carini o in qualche modo simili a cuccioli e bambini. Basti pensare ai classici Bubble Bobble e The NewZealand Story di Taito, che nelle sale giochi degli anni ’80 erano i favoriti dalle poche ragazze che si avventuravano in quel cubettoso mondo dei videogiochi.

Generalmente le donne evitano accuratamente i titoli con molta azione e violenza, e non sono attratte particolarmente da quelli competitivi come i racing games e simili. Tuttavia ci sono delle eccezioni, infatti è impossibile non citare lo straordinario successo del primo Tomb Raider. Tra i tanti meriti di questo storico gioco creato da Core Design, c’è anche quello di aver proposto l’immagine di una donna forte ed indipendente come protagonista, cosa che senza dubbio ha fatto leva sull’orgoglio femminile e ha portato le ragazze ad immedesimarsi maggiormente. Negli ultimi anni abbiamo visto una crescita esponenziale di protagoniste femminili nei videogiochi: negli anni ’80 si potevano contare sulle dita di una mano, ricordiamo ad esempio la guerriera spaziale Samus in Metroid, le sorelle di Great Giana Sisters o la donna lupo protagonista di Vixen della Martech; mentre oggi sono talmente tante che è impossibile tenerne il conto. Dalle protagoniste di Resident Evil come Claire Redfield e Jill Valentine, fino alle eroine dei picchiaduro come Chun-Li di Street Fighter o Ivy di Soul Calibur, le protagoniste dei videogiochi uniscono forza e fascino, attirando quindi sia il pubblico maschile che quello femminile, anche se ovviamente per motivi diversi.


Ma non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. In casi particolari, alcune ragazze dimostrano una propensione al videogioco molto spiccata, fuori dal comune, che le porta a fruire di giochi che generalmente sono appannaggio esclusivo dell’utenza maschile. Di solito questo accade in due casi: il primo riguarda le ragazze con una ridotta propensione sociale, quelle insomma molto timide e chiuse in sé stesse che di solito prediligono i RPG ed i giochi fantasy in generale, e soprattutto i MMO come World of Warcraft, Everquest e simili. Il secondo caso riguarda le ragazze che, prive o quasi di una figura paterna presente nella loro infanzia, hanno imparato ad essere più indipendenti e forti delle loro coetanee, per sopperire a tale mancanza e poter sopravvivere. In questi casi, la ragazza è generalmente onnivora di videogiochi e apprezza tutti quei titoli che di solito sono indirizzati ai soli ragazzi. Ci sono ovviamente anche le mosche bianche, rappresentate da ragazze particolarmente intelligenti o mentalmente aperte che apprezzano tutti i generi di videogiochi pur non rientrando in queste due categorie.”

[... L’articolo prosegue ad libitum parlando dei game-designer senza il pipo e dei personaggi femminili dei VG]

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ ^^^^ ^^^ ^^ ^
PSN Trophies: 511-65% - XBL Gamerscore: 38.197 - BOARDGAMES - ZombieGamer80 - Lost in VR DREAMS Crypt Night City

Offline MaxxLegend

  • Reduce
  • ********
  • Post: 35.589
  • A New Adventure
    • ZombieGamer80
Re: La Vita, l'Universo ed il Tutto.
« Risposta #35 il: 05 Apr 2011, 18:39 »
Capitolo 5: L’Universo, la Vita ed i Piani Esistenziali

Come detto in precedenza, la teoria più accreditata sulla creazione dell’universo è quella del Big Bang: in pratica l’universo è una massa in costante espansione generata da un’esplosione miliardi e miliardi di anni fa. Ciò per quanto possa essere verosimile e/o corroborato da calcoli e teorie scientifiche, non è necessariamente come stanno esattamente le cose, e non risponde a moltissime domande che ci si può porre sull’esistenza, sulle origini della vita e su quelle dell’universo.
L’universo è uno spazio vuoto? Non c’è nulla oltre? Come si è sviluppata la vita?

Eh, una parola.. Queste sono probabilmente le domande più difficili che l’uomo si sia mai posto. E’ verosimile credere che la vita si sia sviluppata spontaneamente, grazie a delle condizioni favorevoli: sul nostro pianeta c’è acqua, c’è ossigeno, e siamo alla giusta distanza dal sole. Insomma, abbiamo avuto culo.
I pianeti non sono delle palle che girano a caso nello spazio, ma sono in effetti “vive”, hanno un nucleo pulsante di energia che ribolle, e che probabilmente è all’origine stessa della scintilla vitale e della conseguente evoluzione degli esseri viventi, da batteri fino a forme di vita complesse come l’uomo. Se le condizioni della superficie sono favorevoli quindi, la vita si sviluppa spontaneamente.

Con milioni di galassie nell’universo è lecito credere che ci siano altri sistemi solari che contengono pianeti alla giusta distanza dal loro sole, e che quindi abbiano sviluppato o svilupperanno in futuro delle forme di vita. Il problema è che questi pianeti abitabili/abitati sono sin troppo distanti tra loro, ed è impossibile pensare che una tecnologia sia così avanzata da permettere viaggi da una galassia all’altra come nulla fosse. Pure se si potesse, le distanze enormi significherebbero viaggi lunghi centinaia e centinaia di anni: nessun essere vivente può esistere tanto a lungo. E seppur venissero organizzate delle navi-colonia come nei più sfrenati racconti di fantascienza, andrebbero praticamente allo sbando nell’immensità dell’universo senza la possibilità di individuare gli altri pianeti abitabili. Riguardo la relatività, ci vorrebbe una tecnologia in grado di superare la velocità della luce senza uccidere il passeggero, cosa che sembra improbabile. In sostanza il contatto tra specie di pianeti differenti è possibile ma estremamente improbabile.

Archiviata la questione UFO, a cui volevo dedicare un capitolo a parte ma c’è ben poco da dire (tra burle, mitomani, esibizionisti, visionari, gente in cerca di attenzione e malati mentali c’è da mettersi le mani tra i capelli) passiamo alle domande più serie. Cosa c’è ai confini dell’universo? Probabilmente l’universo non ha confini fisici, ed è impossibile uscirne. Avete presente quando Pacman esce da destra e ritorna sullo schermo a sinistra? Ecco, una cosa del genere.

L’unico modo di uscire dall’universo e vedere “Il resto” è semplicemente quello di cambiare piano esistenziale. Infatti esistono almeno due piani esistenziali, che non sono “universi paralleli” o facezie simili con cui i fisici teorici si riempiono la bocca, assieme alle varie teorie delle stringhe e dei laccetti. Noi siamo sul piano fisico, o realtà empirica che dir si voglia, mentre esiste un altro strato che potremmo definire metafisico.

Pensate a vostra mamma che ricama un tessuto. Si mette lì con l’uncinetto e sferruzza. I ricami che vedete sulla superficie del tessuto non sono tutto quel che c’è: girate il tessuto e vedrete che dietro c’è dell’altro: i fili passano da dietro a davanti e viceversa. Pensate alla superficie con il disegno compiuto come al nostro piano fisico, mentre la parte posteriore -nascosta- è il piano metafisico. Per comodità chiameremo il primo Realtà ed il secondo Irrealtà.
Ora pensate ad ogni singolo filo come ad una coscienza senziente. Se guardiamo il piano della Realtà empirica (o meglio, il tessuto ricamato da davanti) vedremo che ogni filo passa diverse volte davanti per formare il disegno, e che ogni volta forma una linea differente, parallela ma apparentemente non collegata alle altre.

Forse a questo punto avete già capito: la coscienza senziente di un individuo passa diverse volte sul nostro piano esistenziale chiamato Realtà, ed altrettante volte passa nell’Irrealtà senza esser vista; lo stesso filo, o meglio coscienza, traccia una linea diversa ogni volta e (a meno di non sapere come funziona la tecnica di ricamo) nessuno - né lui né gli altri fili di colore diverso - sanno che si tratta proprio dello stesso filo.
Insomma, seppur perde memoria e consapevolezza di sé, la coscienza senziente passa in continuazione da un’esistenza all’altra alternando un periodo nel piano della Realtà come un essere fisico ad un’altro periodo di durata indefinita nell’Irrealtà (probabilmente il tempo non esiste) prima di essere nuovamente “chiamato” su questo piano esistenziale per occupare un nuovo corpo, una nuova esistenza. Insomma, se vi va di culo al prossimo giro diventate Re del mondo, se vi va male sarete uno scarabeo stercorario. Con le ridotte capacità mentali che questo comporta. Incrociate le dita.




Capitolo 6: Il Karma

A questo punto si capisce che parliamo di una sorta di metempsicosi, ma rispetto ai credi canonici come l’Induismo o il Buddismo c’è una grossa differenza. Le religioni che credono nella metempsicosi pongono dei limiti e dei vincoli a questa caratteristica, in particolare legati alla fede ed alla condotta dell’individuo. Insomma, se non sei un accolito/praticante non avrai una nuova esistenza sul piano fisico (Realtà) e se non ti comporti bene la tua nuova esistenza sarà nei panni di un essere inferiore.
Questa distinzione premette innanzitutto che ci siano esseri inferiori e superiori, cosa a mio modo di vedere fuorviante. Nonostante le ridotte capacità mentali, un gatto si può godere la vita come e più di un umano, un uccello può provare l’ebbrezza del volo, un maiale –pensate- ha orgasmi che durano anche oltre i 10 minuti.

Innanzitutto secondo la mia teoria non è necessario né credere in nulla né comportarsi bene per accedere ad un’altra esistenza, e in secondo luogo la rinascita può avvenire indistintamente in qualsiasi essere vivente -terrestre e non- in maniera semplicemente casuale o meglio secondo il buffo principio denominato “il primo disponibile”. Insomma, nella prossima vostra esistenza potreste essere benissimo un muflone spaziale a sei occhi che pascola in uno sperduto pianetucolo nella galassia di Andromeda. E senza aver fatto nulla per meritarvelo.

Quindi non esiste il Karma? Possiamo essere bastardi quanto vogliamo con il prossimo?
In realtà no, non possiamo fare come ci pare perché una sorta di Karma esiste, ma non è quello professato dalle religioni di origine indiana. Si tratta di un sistema molto più empirico e pratico, non ci sono punteggi o ranking (e che siamo, in un videogioco?) semplicemente si tratta di un basilare principio di causa-effetto. Se facciamo del male, generiamo dell’odio. Quest’odio prima o poi si riverserà contro di noi, l’effetto può essere immediato ma anche molto dilazionato nel tempo e quindi inaspettato. Quindi se domani trovate la fiancata della macchina rigata, non pensate a “chi potrà essere stato”, chiedetevi piuttosto che cazzo avete combinato per meritarvelo.
« Ultima modifica: 06 Apr 2011, 15:12 da MaxxLegend »
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ ^^^^ ^^^ ^^ ^
PSN Trophies: 511-65% - XBL Gamerscore: 38.197 - BOARDGAMES - ZombieGamer80 - Lost in VR DREAMS Crypt Night City

Offline Gatsu

  • Eroe
  • *******
  • Post: 14.545
    • The World Anvil
Re: La Vita, l'Universo ed il Tutto.
« Risposta #36 il: 05 Apr 2011, 19:09 »
Forse vale la pena metterle nel primo post, sennò si perdono.

Offline MaxxLegend

  • Reduce
  • ********
  • Post: 35.589
  • A New Adventure
    • ZombieGamer80
Re: La Vita, l'Universo ed il Tutto.
« Risposta #37 il: 05 Apr 2011, 19:30 »
Capirai che danno! :D

Scherzi a parte, per ora le lascio qui, ad inizio pag.3 dopo il pathos introduttivo.
Se scrivo altre vaccate (speriamo di no) le metto in coda o sposto tutto in prima pagina.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ ^^^^ ^^^ ^^ ^
PSN Trophies: 511-65% - XBL Gamerscore: 38.197 - BOARDGAMES - ZombieGamer80 - Lost in VR DREAMS Crypt Night City

Offline mr cool

  • Generale
  • *****
  • Post: 3.775
Re: La Vita, l'Universo ed il Tutto.
« Risposta #38 il: 05 Apr 2011, 19:37 »
Naturalmente non sono così arrogante da ritenere che le mie bizzarre teorie siano la verità assoluta, e sarebbe insensato dal momento che tali elucubrazioni non si basano assolutamente su studi o su indottrinamenti di alcun tipo: sono semplicemente teorie di tipo empirico elaborate dopo qualche decennio di esistenza ed osservazione su questo disgraziatissimo (ma bellissimo) sassolino che va a spasso nel cosmo.

Ti stimo tantissimo, sono anni che nella mia testa sono nate teorie sull'origine del mondo, Dio e tutto il resto ma non ho mai avuto il coraggio di raccontarle a nessuno primo perchè spiegarle non è facile e secondo perchè non vorrei essere preso per pazzo :D Cmq. è bello vedere che ci sono persone con pensieri simili ai miei e sopratutto con il coraggio di condividerli. Appena ho tempo ho mi leggo tutto con calma però ho già dato una sbirciatina veloce e su alcune cose ti dico che più o meno siamo giunti alle stesse conclusioni.

Offline fulgenzio

  • Reduce
  • ********
  • Post: 22.628
    • Players
Re: La Vita, l'Universo ed il Tutto.
« Risposta #39 il: 05 Apr 2011, 19:45 »
Capitolo 1: Religione e Scienza


Ovviamente oggi la religione ha perso gran parte del suo potere di persuasione, e fa presa generalmente solo su individui psicologicamente provati, facilmente influenzabili, in gravi difficoltà, di bassissima estrazione sociale o cultura, vecchi, soli, malati o prossimi alla morte.


Mi sa che Cryu e Wis non sono d'accordo. :D
ANCHE UN TANUKI PUO’ SORPRENDERE UNA TIGRE CHE DORME.

Offline MaxxLegend

  • Reduce
  • ********
  • Post: 35.589
  • A New Adventure
    • ZombieGamer80
Re: La Vita, l'Universo ed il Tutto.
« Risposta #40 il: 05 Apr 2011, 19:48 »
Probabilmente fanno parte dei "facilmente influenzabili", loro.
L'ambiente sociale in cui si cresce è fondamentale, e a volte fa pure danni.
Se passano tutta la vita, da quando sei in fasce, a dirti che il bianco è un colore, alla fine ci credi. :P
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ ^^^^ ^^^ ^^ ^
PSN Trophies: 511-65% - XBL Gamerscore: 38.197 - BOARDGAMES - ZombieGamer80 - Lost in VR DREAMS Crypt Night City

Offline answer

  • Eroe
  • *******
  • Post: 11.682
  • Infiltrato
    • E-mail
Re: La Vita, l'Universo ed il Tutto.
« Risposta #41 il: 05 Apr 2011, 19:51 »
[]
Nel caso specifico parliamo di un popolo in cui i vincitori dei giochi sportivi venivano sacrificati, non i perdenti[]
Minchia, questa non la sapevo. Chissà quanti finti infortuni, durante le competizioni!  ;D

RESPECT
Tutto è relativo, tranne quello a cui crediamo.
Riflettere Essere Scoprire Praticare Esprimere Convivere Tornare

Offline The Fool

  • Eroe
  • *******
  • Post: 18.418
  • キャプテン・フューチャー
Re: La Vita, l'Universo ed il Tutto.
« Risposta #42 il: 05 Apr 2011, 20:01 »
Oddio la parte quotata da fulgenzio fa rotolare, poi è verissima. :lol:

Comunque più tardi do un'occhiata al resto, sembra interessante.
Like a hand of God

Offline EGO

  • Eroe
  • *******
  • Post: 14.181
Re: La Vita, l'Universo ed il Tutto.
« Risposta #43 il: 05 Apr 2011, 20:05 »
In pratica Maxx (o meglio, la Scienza tramite lui) ci sta dicendo che i primitivi non solo hanno predetto la morte di tutti, ma hanno stabilito le regole di vita di tutti quelli che sono venuti dopo. Hai ben voglia a deridere i Maya, adesso :D

Offline Drone_451

  • Eroe
  • *******
  • Post: 17.633
  • Saevis tranquillus in undis
    • Retro-Gaming.it
Re: La Vita, l'Universo ed il Tutto.
« Risposta #44 il: 05 Apr 2011, 22:09 »
Sono impressionato Max, quello che hai scritto è molto affine al drone-pensiero.

L'unica parte che mi ha sollevato qualche dubbio è quella sul salsicciotto  :whistle:

Comunque se vuoi mettere su una religione ti devi inventare il bastone e la carota altrimenti non fai una lira.
Basta mettere su un'agenzia di intermediazione tra dio e i miscredenti dove tu sei l'unico riferimento.
Poi fissa da una parte una data per la fine del mondo con contorno di punizioni orrende e
dall'altra la superfelicità e la salvezza per chi fa quello che dici te.

Magari saccheggià qualche credenza di una religione più antica, 'ste robe vanno sempre bene,
anzi più sono invecchiate meglio è come il whisky.
|_ ..|._.|_ _ _|_.|.|...._|.....|._ _ _ _