Si UnNamed, ma il Principio di Indeterminazione di Heisemberg parla di non località, ovvero della possibilità che le particelle si influenzino a vicenda a distanza in maniera istantanea, per cui non possiamo calcolare traiettorie o posizioni, e la disuguaglianza di Bell dimostra l'esattezza di tale principio.
Einstein invece parla di realtà, che è un concetto che si affianca a quello della località, per cui esisterebbe una realtà oggettiva misurabile come hai detto tu.
Legget prova nel 2003 a coniugare la non località con la realtà, ovvero l' "inspiegabile" fenomeno di Eisemberg con il concetto di Einstein supponendo fenomeni reali non locali perchè le singole particelle conterrebbero polarizzazione (e qualcuno inizia anche ad azzardare ipotesi circa l' "intelligenza" delle particelle), e da quel momento qualcuno tira sospiri di sollievo perchè il concetto di realtà resta inviolato.
Nel 2007 violano anche il concetto di realtà con l'esperimento che ho citato, dimostrando che la teoria di Legget per cui in meccanica quantistica sia possibile una teoria realistica e non locale sia errata, poichè l'unica teoria possibile è non solo non locale (principio di indeterminazione di eisemberg), ma anche non realistica.
Io intendevo questo, mai detto che il principio di eisemberg fosse stato violato, fatto sta però che a detta di questi due ricercatori, l'osservazione determina l'accadimento del fenomeno osservato, e il problema non viene risolto affatto con la teoria della decoerenza, perchè in essa si afferma che la presenza dell'osservatore sia ininfluente solo se il sistema su cui si effettua la misurazione sia isolato dall'esterno.
Quando questo non avviene, il sistema stesso viene considerato entangled con l'ambiente, ovvero qualsiasi cambiamento nell'ambiente influenza direttamente ed immediatamente il sistema stesso (passaggio da sovrapposizione coerente a miscela statistica).